Definizione dei linguaggi per il compilatore

Definizione dei linguaggi per il compilatore

Definizione dei linguaggi di programmazione

I linguaggi di programmazione non sono sempre comprensibili per l’elaboratore, è necessario quindi passare dalle righe di codice al linguaggio macchina. Per poter fare questo passaggio esistono dei programmi particolari tra questi i LINGUAGGI COMPILATORI. Quando i comandi di un software vengono inseriti in un elaboratore, i linguaggi compilatori prendono tutto questo programma e lo traducono nel suo complesso in un codice eseguibile comprensibile per l’elaboratore. Però è necessario che sull’elaboratore sia caricato tutto il programma che si intende utilizzare, perché i linguaggi compilatori fanno un’analisi sintattica del programma, verificando che le regole del linguaggio di programmazione utilizzato siano state correttamente utilizzate. In caso di scorrettezza vengono evidenziati gli errori e il programma non viene trasformato in codice eseguibile.

VANTAGGIO: Trasforma tutto il programma in codice eseguibile, che può essere memorizzato.

Al contrario, gli INTERPRETI non generano alcun codice oggetto archiviabile. Ogni linea di codice viene interpretata ed eseguita singolarmente tutte le volte che il programma viene lanciato. Permettono l’esecuzione di singole istruzioni non appena queste vengono testate e  interpretate.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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