Definizione e architettura del Web Semantico
Il Web Semantico è un insieme di standard aperti, indipendenti dalle tecnologie, nati per consentire lo scambio di descrizioni di entità e relazioni per migliorare le capacità di ricerca nel Web, ma che sono ben adattabili ad alcuni dei requisiti di un sistema pervasivo.
Il Web Semantico rappresenta un’estensione del Web attualmente esistente che, in aggiunta, mira alla cooperazione tra uomo e calcolatori.
Gran parte del contenuto di Internet è progettato per essere letto da esseri umani e non per essere trattato da programmi ed è ben lontano dal poter fornire una solida piattaforma che renda possibile un’interpretazione e una comprensione semantica da parte di agenti automatici.
Questo è ciò che viene fornito dal Web Semantico, termine coniato per la prima volta da Tim Berners-Lee, l’ideatore del WWW, e che può essere riassunto come segue:
- l’informazione deve essere machine-readable, ossia non più pensata per essere letta direttamente dall’uomo, ma mirata ad essere in un formato facilmente elaborabile dalla macchina, da agenti intelligenti, servizi specializzati, siti web personalizzati e motori di ricerca potenziati semanticamente;
- deve essere fornito un supporto per l’interoperabilità sintattica, intesa come la facilità di leggere dati e ottenere una rappresentazione utilizzabile dalle applicazioni;
- deve essere fornito un supporto per l’interoperabilità a livello semantico: non sono più sufficienti standard per la forma sintattica dei documenti, ma anche per il loro contenuto semantico; interoperabilità semantica significa definire mapping tra termini sconosciuti e termini conosciuti nei dati;
- il formato utilizzato per lo scambio dei dati deve permettere di poter esprimere qualsiasi forma di dati, poiché non è possibile anticiparne tutti i suoi usi potenziali (potere espressivo universale). Per raggiungere questo obiettivo, è necessario basarsi su un modello comune di grande generalità. Solo cosÏ qualsiasi “prospettiva” può trovare espressione all’interno del modello.
Il Web Semantico, quindi, mira a riportare chiarezza, formalità e organizzazione dei dati, collegando le informazioni a concetti astratti organizzati in una gerarchia, a sua volta descritta in un meta-documento, permettendo a vari agenti automatici di cogliere il contesto semantico di una fonte informativa interpretando le varie relazioni esistenti tra le risorse, formulando asserzioni sulle stesse, nonché controllando la loro attendibilità.
Architettura e linguaggi del Web Semantico
Nella visione di Tim Berners-Lee, il Web Semantico è un’architettura strutturata su almeno quattro livelli:
- il livello dei dati (un semplice modello dei dati e una sintassi per i metadati);
- il livello schema (una base per la definizione di una vocabolario);
- il livello ontologico (per la definizione delle ontologie);
- il livello logico (supporto al ragionamento).
Il Web Semantico, a differenza del Web che si fonda su documenti, si fonda su risorse. Esse sono descritte adoperando i linguaggi RDF e RDF Schema, entrambi basati su tecnologie XML. Questo tuttavia non è sufficiente perché occorre catturare la semantica delle risorse descritte e delle relazioni tra esse e per fare ciò occorre introdurre vocabolari ontologici.
Una volta che le risorse sono state ben definite non solo sintatticamente ma anche semanticamente, è possibile estendere questi vocabolari ontologici con logiche che supportano ragionamenti automatici.