La normativa nel campo della criminalità informatica

La normativa nel campo della criminalità informatica

La normativa nel campo della criminalità informatica

In questo articolo ci proponiamo di esaminare brevemente la legislazione in materia di criminalità informatica. Prima di tutto osserviamo che un crimine informatico può manifestarsi in due modalità differenti:

Poiché tali attività possono essere condotte attraverso la rete Internet, che ha una copertura a livello mondiale e gode di una sorta di extraterritorialità, è praticamente impossibile definire una normativa assoluta valida universalmente, bensì occorre definire degli standard a cui adattare ciascuna legislazione nazionale. In questa  direzione è stata sottoscritta a Budapest nel 2001 da parte di 29 stati la Convenzione sul Cybercrime, che fornisce delle direttive per le forze dell’ordine in materia di crimini informatici. L’Italia si è interessata al problema modificando le norme già esistenti nel codice penale, ad esempio con l’estensione del concetto di violenza sulle cose (previsto dall’art. 1 della legge 547/93) anche ai beni informatici. Le pene previste a seconda  della gravità della violazione includono la reclusione fino a 8 anni e pesanti sanzioni amministrative. Inoltre viene attribuito al supporto informatico lo stesso valore di qualunque altro documento cartaceo o di altra forma e natura, riconoscendone l’inviolabilità del contenuto.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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