Le pubblicazioni digitali e i software per lo sviluppo

Le pubblicazioni digitali e i software per lo sviluppo

Le pubblicazioni digitali e i software per lo sviluppo

Le pubblicazioni digitali

Molte aziende, dei nostri giorni, hanno voluto investire risorse nel campo delle pubblicazioni digitali notando che già da ora numerosi libri, riviste e giornali iniziano ad essere pubblicati anche in digitale, essendo così facilmente reperibili da chiunque possieda un dispositivo palmare con una connessione ad internet.

Le pubblicazioni digitali possono essere suddivise in due grandi categorie: statiche e dinamiche.

  • Quelle statiche consistono in semplici libri e riviste formate da immagini e testi fissi. Ne sono un esempio i comuni pdf. Il lettore in questi casi è limitato ad un’attività passiva che consiste nella semplice lettura di ciò che gli viene proposto. Rispetto ad una pubblicazione cartacea cambia quindi esclusivamente il supporto, le informazioni infatti vengono riportate nello stesso modo.
  • Quelle dinamiche offrono invece una maggior interazione con il lettore. In questo tipo di pubblicazioni, chiamate “magazine”, oltre ai semplici testi e alle immagini è anche possibile visualizzare una vasta gamma di contenuti multimediali. È infatti possibile inserire videoclip, suoni e immagini interattive sulle quali è possibile zoomare e spostarsi sfiorando lo schermo con le dita. La pagina si compone quindi di vari oggetti tra i quali il lettore si può muovere liberamente.Tutti i contenuti sono tra loro collegati con le logiche degli ipertesti: chi legge non è vincolato a seguire un ordine dall’inizio alla fine del testo, ma può saltare da un’informazione ad un’altra semplicemente toccando ciò che viene visualizzato davanti ai suoi occhi.

I tablet e le pubblicazioni digitali

Il termine “Tablet PC” risale al 2000, anno in cui Bill Gates lo utilizzò per la prima volta riferendosi ad un prodotto che Microsoft avrebbe dovuto sviluppare. Tuttavia la produzione di questi dispositivi aumentò in maniera percepibile solo a partire dal 2009, quando alcune tra le maggiori società (Dell, Toshiba, Lenovo, HP, Panasonic e Fujitsu tra le più attive) proposero dei modelli di Tablet PC destinati quasi unicamente al mercato professionale.

Nonostante i costi elevati, le prestazioni di questi elaboratori erano ancora basse principalmente a causa dell’utilizzo di Windows XP e Windows Vista, che sono stati concepiti per l’utilizzo su Personal Computer con capacità hardware ben maggiori.

Il 27 gennaio 2010 Apple presenta l’iPad. Il dispositivo vende milioni di pezzi nel giro di poche settimane, al punto che Apple deve rimandare il lancio nei paesi europei. Il successo è dovuto principalmente alla combinazione tra il processore da 1 Ghz e il sistema operativo da cellulare che garantiscono una reattività e una velocità complessiva sensazionali.

A seguito della notizia che l’iPad utilizza un sistema operativo per smartphone, molti produttori iniziano a realizzare tablet con sistema operativo Android. Nonostante la stessa Google abbia sottolineato che a quel tempo tale sistema operativo non fosse la soluzione ideale per i Tablet Computer, Android viene sempre più utilizzato anche da società importanti come Dell e Samsung. Solo diversi mesi dopo verrà rilasciato Android 3, sviluppato appositamente per tablet.

In Germania, negli Stati Uniti e nel Regno Unito l’utilizzo dei tablet sta prendendo piede anche in strutture in ambito ospedaliero, militare e di soccorso, mentre per quanto riguarda l’Italia, questa realtà è ancora lontana a causa dei prezzi non ancora permissivi che ne riservano l’utilizzo ad un pubblico ristretto.

Di certo l’uso massivo dei tablet non influirebbe in modo considerevole nella vita delle persone, ma potrebbe rivelarsi utile per agevolare la lettura di libri e riviste in formato digitale. Ognuno infatti potrebbe avere una grande quantità di pubblicazioni in un dispositivo pratico e maneggevole, contribuendo senza dubbio al risparmio di carta e favorendo l’ecologia che al giorno d’oggi quasi tutti i contesti culturali, commerciali e politici individuano come esigenza primaria.

I software per lo sviluppo delle pubblicazioni digitali

Le pubblicazioni digitali possono essere prodotte seguendo diverse metodologie di sviluppo. Nel caso di pubblicazioni statiche, per la creazione può essere sufficiente l’utilizzo di un comune editor testuale delle più comuni tipologie:

  • WYSIWYG, acronimo di What You See Is What You Get (“quello che vedi è quello che ottieni”). Ne è uno esempio Microsoft Word, in cui le pagine del documento finale appariranno esattamente come le si vedevano in fase di progettazione.
  • WYSIWYM, acronimo di What You See Is What You Mean (“quello che vedi è quello che intendi”). Ne è un esempio l’elaboratore di testi LyX, dove invece in fase di progettazione non viene mostrata a schermo l’impaginazione finale, ma viene resa l’idea di come è strutturato il documento.

Unico accorgimento sarà quello di salvare il file in un formato leggibile dai dispositivi destinatari (ad esempio il formato pdf, che è ormai supportato dalla maggioranza dei dispositivi mobili).

Ben meno immediata è la realizzazione di pubblicazioni dinamiche. Vengono ora riportate le caratteristiche fondamentali che un software adatto allo sviluppo di questo tipo di pubblicazioni digitali deve offrire:

  • Ambiente di sviluppo per la creazione e l’impaginazione delle riviste. Indicativamente, il software per lo sviluppo dovrebbe essere di tipo WYSIWYG in modo da agevolare il lavoro dei designer.
  • Possibilità di inserire all’interno delle riviste contenuti multimediali che richiedano l’interattività con il lettore. Questa è infatti una particolarità tipica dei magazine. La creazione di questi oggetti avviene in generale appoggiandosi ad un altro strumento di sviluppo.
  • Sistema di distribuzione delle riviste digitali. Si tratta di una funzionalità facoltativa, esistono infatti svariati metodi per distribuire un applicativo, ma è evidente che avere un sistema di distribuzione integrato nel kit di sviluppo migliora notevolmente le tempistiche.
  • Strategia per garantire la visualizzazione cross-platform. In generale verrà installata sul dispositivo un’applicazione che ha principalmente lo scopo di visualizzare le pubblicazioni. Tale applicazione sarà disponibile ovviamente in varie versioni, ognuna compatibile con uno dei sistemi operativi sul mercato. Le pubblicazioni possono quindi essere generate e distribuite in un unico formato pensato apposta per essere letto dall’applicazione installata sul tablet.
    Vista la frammentazione del mercato dei dispositivi, sviluppando magazine compatibili con un solo sistema operativo si andrebbe inevitabilmente a decimare il numero di utenti finali. Proprio per questo motivo garantire la visualizzazione cross-platform del proprio prodotto è un obiettivo di fondamentale importanza.

Dalla ricerca di strumenti di sviluppo che avessero le precedenti caratteristiche sono risultati degni di attenzione i seguenti prodotti:

Adobe Digital Publishing Suite

Questo software, seppur al tempo del tirocinio fosse ancora in versione beta, è stato seguito e analizzato maggiormente viste le promettenti aspettative e la garanzia del marchio.

Sencha Touch

Non si tratta di un software, bensì di un potente framework che permette di creare web application sfruttando HTML5 e CSS3 e che ha ottime caratteristiche anche per la produzione di pubblicazioni digitali.

Maganza Digital Publishing

Maganza Digital Publishing è un altro software dalle ottime aspettative che offre funzionalità simili alla Suite di Adobe con tariffe più economiche.

 

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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