Aspetti innovativi dell’NFC (Near-field communication)

Aspetti innovativi dell’NFC (Near-field communication)

L’NFC, oltre ad avere diverse analogie con l’RFID, racchiude una serie di innovazioni. Per descriverle, si sfrutta il contributo di due ingegneri del Team di Android, Jeff Hamilton e Nick Pelly. I due ingegneri hanno introdotto la tecnologia nella conferenza “How to NFC” tenutasi a San Francisco il 10 maggio 2011. Questi sviluppatori evidenziano le 3 caratteristiche principali dell’NFC.

Short range e low speed wireless technology

Per Hamilton e Pelly l’NFC è una tecnologia di comunicazione wireless a corto raggio simile al Bluetooth e al WIFI ma che si differenzia da queste sostanzialmente per la distanza alla quale avviene la comunicazione, Bluetooth e WIFI hanno distanze operative molto maggiori. L’NFC inoltre utilizza un basso baud-rate che varia tra i 106 e i 424 Kbps. Per quanto riguarda il network, Bluetooth e WIFI generano una wireless  personal area network (WPAN) all’interno della quale possono comunicare più dispositivi contemporaneamente e può arrivare a fino ad una decina di metri; mentre l’NFC non crea una rete bensì instaura comunicazioni punto-punto tra due dispositivi alla volta.

Low friction set-up

Verrebbe dunque spontaneo chiedersi perché si dovrebbe utilizzare l’NFC, Pelly e Hamilton rispondono alla domanda introducendo il concetto di low friction set-up: in modalità peer-to-peer, lo scambio di dati tra due dispositivi abilitati alla tecnologia è pressoché istantaneo, non è necessario ricercare il dispositivo con cui connettersi come avviene sia nelle comunicazioni Bluetooth e WIFI. Inoltre non è necessario aspettare il pairing che avviene nell’ambito Bluetooth e non sono necessarie password per attivare la comunicazione. Quello che attiva la comunicazione è un movimento fisico, qualcosa di veramente innovativo Pelly definisce un “bridging” tra il mondo fisico e il mondo virtuale; cioè dalla naturalezza di avvicinare due dispositivi scaturisce l’inizializzazione dello scambio dati. Sempre per quanto riguarda il peer-to-peer, l’NFC può supportare la comunicazione WIFI e Bluetooth nell’abbassare la loro high friction set-up: in questo senso si instaura un collegamento NFC tra due dispositivi attivi abilitati permettendo il pairing nel caso del Bluetooth o la connessione WIFI istantanea senza ricerca. Questa metodologia è già stata sviluppata nel mondo dei giochi multiplayer del settore degli smartphone, pioniere in questo campo è stato il famoso gioco “Fruit Ninja”. In questo caso gli sviluppatori hanno fatto in modo che fosse sufficiente avviare il gioco in modo che raggiunga la schermata iniziale, poi avvicinando i due dispositivi, questi si scambino le informazioni riguardanti il Bluetooth tramite NFC, così in pochi secondi è possibile instaurare una partita multiplayer.

Modalità di funzionamento

La modalità Reader\Writer rappresenta un ulteriore motivo della forza di questa tecnologia, permette di leggere Tag o circuiti integrati nella forma di stickers che sono applicabili su una gran varietà di oggetti anche di piccole dimensioni.  Se ad esempio si utilizza uno smartphone che utilizza un sistema operativo Android, come Gingerbread, la lettura sarà pressoché istantanea: si avvicina lo smartphone abilitato NFC al Tag che si vuole interrogare, e senza alcun lancio di programmi di lettura, sullo schermo del cellulare comparirà l’effettivo contenuto del Tag. Per fare un paragone, la lettura di un Tag NFC è molto simile alla lettura di un QR CODE, ma con alcune differenze: la lettura di un QR CODE necessita il lancio di un applicazione dedicata come ad esempio “BARCODE Reader” che a loro volta inizializzano la fotocamera, successivamente l’utente deve fotografare il bersaglio, e poi il programma elaborerà lo schema e risponderà finalmente con le informazioni contenute nello sticker. Il QR Code presenta altri difetti: può risultare inutilizzabile nel caso in cui vi sia scarsa luminosità e nel caso avvenga un deterioramento o un imbrattatura della superficie.

QR Code originale e non leggibile
a) il QR Code originale, in figura b) esempio di QR Code non leggibile a causa della superficie rovinata, in figura c) QR Code compromesso a causa di una macchia.

Da questo si capisce come sia notevolmente più efficiente la tecnologia NFC, inoltre la tecnologia QR Code può contenere al massimo 1 kbyte di informazioni mentre con l’NFC si possono raggiungere fino ad 8 kb, senza contare il fatto che la tecnologia è ancora in fase di sviluppo.
E’ di grande importanza anche il funzionamento card emulation: questa modalità permette agli smartphone di essere utilizzati come Smart Card, quindi permette di emulare un Tag nel quale salvare informazioni che, opportunamente codificate, possono trasformare il telefono cellulare  ad esempio in una carta di credito, in un badge o in un biglietto elettronico per la metro. Tutto ciò fa intuire che l’NFC non è un’innovazione fine a se stessa, ma una evoluzione che permetterà di migliorare e ampliare lo scambio di informazioni tra una varietà sempre maggiore di dispositivi.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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