Il Barcode (codice a barre)

Il Barcode (codice a barre)

Un codice a barre è un particolare metodo per codificare numeri e lettere in una sequenza di barre verticali e spazi che possono essere letti e riconosciuti da sistemi automatici e trasmessi a sistemi di elaborazione in modo rapido e preciso.

Esempio di codice a barre
Esempio di codice a barre

I codici a barre possono racchiudere qualunque tipo di informazione: numeri d’ordine, numeri di lotto, codici prodotto, nomi e cognomi di operatori, indirizzi, ecc. Alla scansione, ovvero alla lettura di un codice a barre, segue la medesima tipologia di azione che darebbe l’introduzione delle stesse informazioni attraverso la tastiera di un terminale di computer.
Il brevetto applicativo è registrato a nome di Norman Joseph Woodland e Bernard Silver, ed è stato emesso il 7 ottobre 1952. La prima applicazione concreta avvenne in un supermercato della città di Troy, nell’Ohio, nel giugno del 1974, ben 22 anni dopo. Il sistema di scansione era stato prodotto dalla NCR, National Cash Register, ed il primo prodotto a essere scansionato è stato un pacchetto di gomma americana della Wrigley’s, tutt’ora conservato allo Smithsonian Institution’s National Museum of American History.
Da allora la tecnologia dei codici a barre è entrata a far parte della vita quotidiana grazie alla sua adozione sempre più ampia per i riconosciuti vantaggi che porta.
Questa larga diffusione è legata a due aspetti fondamentali:

  • la standardizzazione delle simbologie a livello mondiale;
  • il costante miglioramento, insieme alla riduzione dei costi, delle apparecchiature elettroniche che ne supportano l’applicazione.

Fin dalla loro introduzione nei primi anni Settanta i barcode hanno aiutato ad accelerare il flusso dei prodotti e delle informazioni in tutte le aree di business. I miglioramenti che questa tecnologia ha apportato rispetto alla gestione manuale sono tuttora elementi fondamentali nella conduzione dei rapporti commerciali di qualsiasi natura sia nel business-to-business (B2B) che nel business-to-consumer (B2C), e nel monitoraggio e nella trasmissione semplificata e più rapida delle informazioni.

Vantaggi del codice a barre

Gli aspetti positivi che caratterizzano i barcode sono:

  • tecnologia ottica a sola lettura ormai ben collaudata e sviluppata. Una volta che il codice è stato stampato non è più modificabile, quindi può essere unicamente letto, e non più riscritto o modificato. Questa caratteristica viene spesso definita con l’acronimo WORM, Write Once Read Many;
  • costi estremamente contenuti, sia legati alla stampa delle etichette, sia relativi agli strumenti di lettura. In alcuni casi i costi possono essere anche nulli, basti pensare ai codici a barre presenti nelle confezioni dei prodotti che possono essere stampati con lo stesso processo di stampa del resto della confezione;
  • molteplici simbologie e varianti di codici a barre, codificate da enti internazionali, e sviluppate a supporto di applicazioni specifiche;
  • simbologie adattabili alle esigenze: esistono svariate simbologie di codifica adatte ai diversi mondi applicativi. Ampia scelta di tecnologie per la stampa su supporti adeguate alle specifiche esigenze ambientali in cui il codice a barre è destinato: dalla carta alla plastica, dalla stoffa al metallo. Il supporto fisico su cui si va ad imprimere il barcode può essere di vario genere e dipendente dalle necessità particolari che caratterizzano ogni applicazione;
  • presenza di check character per la protezione dagli errori: durante la manipolazione del codice a barre si possono verificare dei danneggiamenti. Per verificare se la lettura è coerente e, in alcuni casi, se il danno è limitato, durante la generazione del barcode vengono inseriti dei caratteri aggiuntivi detti di controllo (check character o checksum); tali caratteri rendono il lettore in grado di correggere eventuali errori;
  • leggibilità a vista con possibilità di lettura a distanze diverse: dal contatto diretto fino ad alcuni metri a seconda del sistema di scansione utilizzato e della dimensione dei simboli;
  • vastissima gamma di software per la formazione dei simboli, di hardware per la stampa e di apparecchiature di lettura (portatili e fisse), e di strumenti per la verifica.

Limitazioni del codice a barre

Alla molteplicità di aspetti positivi, vanno però sottolineate anche alcune limitazioni:

  • la quantità di informazioni codificabile è generalmente limitata a poche decine di caratteri nei codici lineari fino a 2000-2500 caratteri nei codici a matrice;
  • la tecnologia, come già sottolineato, è a sola lettura (Read Only);
  • essendo la lettura effettuata con sistemi ottici, tra l’unità di lettura ed il codice a barre non devono essere presenti ostacoli.

Le simbologie dei codici a barre

Esistono diverse simbologie di codici a barre, ovvero diversi tipi di linguaggi.
Ogni simbologia è contraddistinta da proprie regole di codifica dei caratteri (lettere, numeri, punteggiatura), per la stampa, per la decodifica, oltre che per la verifica degli errori ed altre caratteristiche.

Le diverse simbologie differiscono sia nel modo in cui rappresentano i dati sia nel tipo di dati che possono codificare: alcune possono racchiudere solo numeri, altre numeri, caratteri e punteggiatura, altre ancora possono gestire tutto l’insieme dei 256 caratteri della codifica ACII. Le simbologie più moderne consentono, attraverso informazioni ridondanti opportunamente inserite, di ricostruire i dati anche in presenza di simboli danneggiati.

Sono oltre 200 le simbologie esistenti, anche se solo una decina sono correntemente in uso. Classificazione:

  • codici a barre di tipo lineare;
  • codici bidimensionali:
    • a riga multipla;
    • a matrice;
  • codici ibridi ottenuti come combinazione dei precedenti.

 

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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