Caratteristiche e relazione tra testing e qualità del software

Caratteristiche e relazione tra testing e qualità del software 

Il concetto di qualità è intuitivamente un aspetto di fondamentale importanza nella progettazione del software; la realtà, ci porta invece a notare come non sempre tale aspetto sia chiaro, anche perché è difficile identificare il significato stesso del termine qualità e l’oggetto di paragone con cui confrontare il nostro prodotto per assicurare che questo non sia sufficientemente “buono”. La qualità viene definita secondo l’IEEE come: “Il grado di combinazione di opportuni elementi che esprimono le caratteristiche gradevoli di un software”.

Caratteristiche e relazione tra testing e qualità del software 

In effetti, ciò che risulti gradevole e ciò che non lo sia pare essere una questione del tutto soggettiva, ma senza dubbio la definizione fa luce su molti aspetti. La qualità può essere valutata attraverso gli attributi misurabili di un software. Come possiamo misurare la qualità del software? Dobbiamo necessariamente considerare il software come un insieme di aspetti differenti:

  1. Software: Testabilità, funzionalità, completezza
  2. Database: Organizzazione dei dati
  3. Codice sorgente: Semplicità, mantenibilità, scalabilità
  4. Dati accessori: Densità di errore (deve essere minima)

Se per ognuno di questi elementi, in funzione della loro misura, esprimiamo una grandezza numerica, possiamo sommare le singole grandezze ed ottenere una quantità tangibile che esprima la “bontà” del prodotto: confrontando questa grandezza con quella misurata su altri software abbiamo un confronto qualitativo, che ci permette di ottenere una classifica dei migliori prodotti disponibili. E’ questa la tecnica usata dai benchmark per verificare l’affidabilità e la qualità dei prodotti e da chiunque desideri confrontare tra di loro prodotti simili al fine di comprendere quali siano i migliori.

Ma l’attività di test come è legata alla qualità del software? Senza dubbio, testare un’applicazione al fine di risolvere i bug presenti contribuisce a migliorare la qualità del prodotto, perché fa sì che questo funzioni correttamente; ma non basta. Testare significa in altre parole far coincidere il prodotto con le specifiche progettuali del cliente; se in partenza, tali specifiche non vengono però realizzate avendo come riferimento ad esempio i requisiti di usabilità, il test non può garantire qualità nel prodotto.Il compito del tester è dunque individuare anomalie e comunicarle, NON allineare il prodotto agli standard desiderati. La qualità, può essere pianificata ed ottenuta in fase di progettazione e realizzazione, mai in fase di test.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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