Che cos’è, cosa fa e come funziona il servizio IFTTT

Che cos’è, cosa fa e come funziona il servizio IFTTT

Introduzione all’IFTTT

I maggiori produttori dei servizi iPaaS (integration Platform as a Service) sono spesso software house che ovviamente cercano di fornire servizi per le aziende, in quanto naturale core business dell’integrazione, vista la complessità delle interazioni al suo interno. Gartner definisce gli utilizzatori del modello di integrazione in base al proprio spazio all’interno del modello:

  1. specialisti dell’integrazione, che fanno quello di lavoro e quindi il loro compito è, ad esempio, creare API che permettano di estrapolare dati in modo che possano essere usati proficuamente dalla linea di business, considerando ovviamente anche tutto ciò che ha a che fare con questo. Si prendono carico anche che, ad esempio, i dati siano coerenti, che gli utenti non possano far crashare il sistema o rovinare i dati, limitare e bilanciare gli accessi etc.
  2. integratori ad-hoc, che fanno parte della linea di business ed utilizzano saltuariamente l’integrazione. Solitamente il loro interesse è nel poter accedere ai dati per poterli utilizzare in una qualche forma decisionale.
  3. integratori cittadini, utenti non tecnici che generalmente sono , molto spesso, esclusi da ogni forma di integrazione.

Proprio a questi utenti, che sono esclusi dall’integrazione aziendale ma che usano comunque mail e smartphone anche al di fuori del luogo di lavoro, che hanno termostati connessi a Internet e tracker della propria condizione fisica, si rivolge IFTTT, un iPaaS gratuito e molto intuitivo. IFTTT cerca di rendere più e?cienti, salutari ed ecologiche le nostre vite, sia all’interno che al di fuori dell’azienda, tramite piccole automazioni, collegando tra loro i servizi e gli strumenti che quotidianamente ci circondano ed utilizziamo, per permetterci di avere una vita, digitale nel caso di servizi come mail o social network oppure reale nel caso di oggetti connessi a Internet, più semplice.

Che cos'è, cosa fa e come funziona il servizio IFTTT

Caratteristiche dell’IFTTT

IFTTT (if this, then that) è un iPaaS ovvero un servizio web gratuito che permette la creazione di semplici catene di condizioni chiamate applet che permettono di collegare assieme tutta una serie di servizi web da parte di terzi usando la semplice regola “se succede questo fai quest’altro”. Il concetto fondamentale del servizio ruota attorno ad alcune parole chiave, che permettono in maniera diretta, di inquadrare meglio le potenzialità del servizio. La prima parola chiave è “canale”. Ogni singolo prodotto o servizio è a tutti gli effetti un canale. Ad esempio Gmail è un canale, come lo è Twitter, come lo sono però anche i prodotti WeMo (prese di corrente collegabili alla rete) o le luci Philips Hue.

Poi esistono le “ricette” che sono il cuore di IFTTT e principalmente sono quelle che legano due canali secondo la semplice regola “Se succede questo in questo canale fai quest’altro in quest’altro canale”.
Ogni canale appunto può essere presente come THIS, e quindi avere tutta una serie di “trigger” che possono far scattare la seconda parte della ricetta
Questo è principalmente il funzionamento nell’essenza di IFTTT e le cose che diventano le sue caratteristiche peculiari sono principalmente due:

  1. E’ assolutamente alla portata di chiunque, anche dell’utente senza neanche la minima concezione di programmazione quindi SEMPLICITA’.
  2. Consente di unire tra loro canali completamente diversi, originariamente non pensati per essere usati in combinazione tra loro, aumentando così esponenzialmente l’utilità di ogni singolo canale quindi INTEGRAZIONE

La semplicità è quello che probabilmente lo ha portato ad essere un servizio così diffuso. Per creare una ricetta, come detto, non si deve conoscere assolutamente nessun tipo di linguaggio di programmazione e l’unico concetto che serve capire è quello di condizione if, mutuabile semplicemente dall’esperienza quotidiana senza doverlo necessariamente associare a nulla di informatico. La creazione avviene tramite un semplice wizard in cui la maggior parte delle scelte sono effettuabili tramite dei click sulle icone dei canali e sulle varie condizioni / azioni. Le condizioni non sono mai più lunghe di un paio di righe e sempre assolutamente chiare ed esplicite. L’unica cosa un minimo meno triviale sono gli ingredienti, a tutti gli effetti variabili, che possono essere utilizzate come confronto se contenute nella parte di THIS o come valore se nella parte di THAT. Molto spesso gli ingredienti saranno ovvi in base al canale prescelto (es. mail arrivate su gmail con una certa parola, tracce caricate con una certa parola nel titolo su soundcloud, un tweet da un utente specifico etc.) , ancora più spesso gli ingredienti non saranno nemmeno presenti. Oltre a poter creare ricette da zero si può anche utilizzare la sterminata quantità di ricette già create dalla comunità e condivise per potter essere usate da chiunque. Oltre che essere già pronte per essere usate sono anche già divise in base all’ambito di utilizzo, andando dagli usi più prosaici, come aumentare la produttività o risparmire sulle bollette, a quelli più strani, come organizzare il proprio matrimonio o “ricette dallo spazio profondo” tramite servizi messi a disposizione dalla NASA.

L’integrazione tra così tanti servizi diversi lo rende il middleware di integrazione cloud di tipo SaaS più vasto. Inizialmente era stato pensato per unire semplicemente servizi web di terze parti, rendendo l’esperienza dell’utilizzo quotidiano dei vari servizi online meno frammentaria e soprattutto estramamente più funzionale. Ma la vera rivoluzione si ha nel 2012, quando IFTTT entra nel regno di IoT, includendo tra i propri canali anche le device per la domotica Belkin Wemo, luci e prese di corrente collegabili a Internet, e quindi uscendo dal mondo puramente astratto del web per cominciare ad interagire con il mondo fisico. Ora la lista dei canali è, come detto, molto vasta ed unisce indifferentemente oggetti e servizi, chiamandoli tutti canali, la qual cosa tende ancora di più a rendere e?mera la linea di separazione tra le due. Ovviamente adesso fare parte del vasto gruppo dei canali di IFTTT è un notevole aumento del valore del prodotto, quindi sia nelle scatole di imballaggio che nelle homepage dei siti campeggia in primo piano la piena compatibilità con il servizio. Si è arrivati addirittura al punto in cui molti oggetti hanno addirittura dei software di controllo proprietari abbastanza scadenti e non particolarmente rifiniti, ma delle API, quindi utilizzabili da IFTTT, molto più curate, delegando a tutti gli effetti il controllo del proprio prodotto a IFTTT stesso e a uno qualunque degli altri canali Inoltre in ogni canale si può trovare, sottoforma di lista a piè pagina, una serie di altri canali con cui, per funzionalità scopi o modalità di utilizzo, viene garantito un ottimo funzionamento con il canale corrente. Con questo metodo, semplice e non invasivo, si incentiva alla scoperta e all’integrazione da parte degli utenti di nuovi servizi di cui magari prima non si conosceva nemmeno l’esistenza.

Proprio grazie a queste due caratteristiche (semplicità e integrazione totale) si ha tra le mani un servizio che permette di ottenere una task automation eccellente in svariati ambiti. Basta infatti fare qualche ricerca in rete per vedere quanti risultati ci mostrino varie collezioni di ricette atte ad ottenere un incremento della produttività: dal postare su tutti i social contemporaneamente per coloro che li usano come principale mezzo di marketing a segnare su google calendar gli appuntamenti e le scadenze schedulate tramite piattaforme di collaboration online, salvare le proprie ricevute su cloud oppure tenere su un foglio di calcolo le ore lavorate. Tutto questo in maniera quasi o totalmente automatica. Ma le ricette che più ci interessano sono quelle che entrano nell’ambito dello IoT e il guadagno non si riduce solo a un mero aumento di produttività ma a un miglioramento della vita in molti dei suoi ambiti che non siano solo quelli lavorativi: risparmio di denaro, ambienti e stili di vita più salutari fino ad arrivare alla sicurezza.

Ad esempio è possibile programamre un termostato Honeywell per settarsi in modalità economica quando Life360 mi dice che non c’è nessuno a casa, dare un comando ad Alexa che mi permetta di mettere in funzione il mio sistema di sicurezza Piper, ricevere un reminder sullo smartphone che mi ricorda di andare a letto prima se il tracker fitbit ha rilevato una notte insonne, oppure spegnere l’umidificatore tramite WeMo Switch se Awair rileva troppa umidità nell’aria. Ovviamente questi sono solo alcuni esempi di ciò che si può fare e la maggior parte degli oggetti IoT compiono solo semplici funzioni basandosi su pochi parametri e non utilizzando la miriade di dati che la rete può fornire ma è comunque un ottimo inizio per l’integrazione di IoT nella vita quotidiana.

Cosa fa l’IFTTT

L’utilizzo del servizio a livello utente è semplicissimo, basta sottoscriversi a IFTTT per cominciare a creare ricette o ad usare quelle altrui. Quando una ricetta contiene un canale mai utilizzato viene richiesta la connessione da parte dell’utente a quel servizio. Da quel momento in poi il canale sarà legato al proprio account IFTTT e quindi liberamente utilizzabile per tutte le future ricette. Andando a cercare invece come tecnicamente IFTTT realizza le varie integrazioni tra canali non si riesce a trovare molta documentazione esplicita, per cui risulta più semplice emulare quello che IFTTT fa con un esempio pratico.

Per analizzare il funzionamente tecnico di IFTTT come iPaaS per IoT useremo un esempio nel quale faremo esattamente quello che IFTTT permette di fare. Gli esempi ovviamente potrebbero essere innumerevoli ma, per dare un’ idea generale dell’ uso e della connessione dei vari servizi, basta vederlo una volta, ricordandoci come moltissimi iPaaS funzionino con il medesimo metodo, ovvero sfruttando le API native dei servizi SaaS. Ovviamente le procedure generali rimarranno molto simili anche cambiando i servizi che si dovranno legare mentre le procedure specifiche varieranno da canale a canale in base alle API messe a disposizione.

Facciamo un esempio di ricetta. Il primo canale è fitbit, una marca di dispositivi indossabili che permettono di monitorare l’attività fisica, il battito cardiaco e la qualità del sonno, mentre il secondo è Gmail, il noto servizio SaaS di mail. La ricetta prevede che, se raggiunti un certo numero di passi decisi come goal giornaliero, venga mandata una mail ad un receiver ben preciso per ricordare il risultato conseguito. Questa è una minimizzazione di quello che si può fare, in quanto si potrebbe fare una interazione da IoT a IoT, quindi sempre rimanendo nell’ambito degli oggetti connessi, ma a livello di procedura cambia poco quindi ci limiteremo ad una banale mail.

Per poter creare l’automazione tra i due canali bisogna prima di tutto avere accesso ai dati dell’utente di quel servizio, e l’unico modo per avere l’accesso tramite una applicazione esternaè utilizzare le API messe a disposizione. Quindi nel caso specifico bisogna usare le API di fitbit per leggere se l’utente ha raggiunto o meno l’obiettivo giornaliero. Di questo dato bisogna fare un check periodico per controllare se la condizione dell’IF è stata soddisfatta. In caso positivo si procede utlizzando le API di GMAIL per spedire la mail con il messaggio di successo.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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