Che cos’è, cosa significa e benefici del Coworking

Che cos’è, cosa significa e benefici del Coworking

Il Coworking

Con il termine “Coworking” trae origine da due concetti fondamentali: co (“insieme”), working (“lavoro”). Il coworking è uno stile di lavoro che prevede l’utilizzo di un ambiente lavorativo condiviso, solitamente un openspace adibito a ufficio, nel quale si svolgono attività legate alle proprie esigenze lavorative. A differenze del classico ufficio, i soggetti che utilizzano il coworking non sono necessariamente impiegati della stessa azienda o stessa divisione. Di solito questo modo di lavorare attira professionisti che altrimenti lavorerebbero da soli, persone con contratti atipici, o persone che si spostano frequentemente e che spesso si trovano a lavorare in relativo isolamento. In buona sostanza è un ritrovo di un gruppo di persone che lavorano in modo autonomo, ma condividono alcuni valori e sono interessati alle sinergie che possono crearsi nel condividere gli spazi di lavoro con altre persone.

Che cos'è, cosa significa e benefici del Coworking

Alcuni di questi spazi sono stati creati da imprenditori del web che cercavano delle alternative al lavorare nei bar e nei coffeshop o evitare l’isolamento del lavoro autonomo nella propria casa. Il coworking offre una soluzione al problema dell’isolamento sperimentato da molti liberi professionisti quando lavorano da casa, permettendo loro di evitare le distrazioni che si verificano in un ambiente domestico. Attualmente ci sono diversi spazi di coworking aperti in tutto il mondo. Si può trovare una lista sul sito di Coworking Project (coworkingproject.com). Il concetto di coworking non si riferisce solo allo spazio fisico che lo rende possibile, ma almeno in principio, rende possibile la creazione di una comunità di coworking per:

  1. Condividere: lo scambio di conoscenze, nell’era della precarietà, non passa più soltanto attraverso Internet, avviene attraverso la condivisione anche di spazi fisici in cui mettere a fattore comune strumenti di lavoro, contatti, professionalità, progetti
  2. Collaborare: creare collaborazioni tra professionisti che svolgono attività simili e diverse, far nascere nuove sinergie
  3. Costruire: moltiplicare alleanze, collaborazioni su attività, committenze, progetti
  4. Connettere: fare rete, uscire dalla condizione di isolamento che molto spesso è propria del freelance (specie coloro che lavorano da casa) e creare una comunità multi-professionale costituita da persone che condividano i valori di apertura verso l’altro, collaborazione professionale, curiosità intellettuale.

Benefici e vantaggi del coworking

I benefici del coworking possono essere sperimentati anche senza la presenza di uno spazio fisico ed è raccomandabile iniziare col costruire prima una comunità di coworking e solo in seguito considerare l’apertura di uno spazio da dedicargli. Tuttavia alcuni spazi di coworking non si preoccupano di costruire una comunità, ma semplicemente ne attirano una già esistente affiancando alla loro apertura un evento che attiri gruppi. Molte comunità di coworking nascono da eventi organizzati che hanno luogo nel salotto di qualcuno o in luoghi pubblici come bar, gallerie, biblioteche o spazi multifunzionali. Durante questi eventi i coworkers possono apprezzare i vantaggi di questa modalità lavorativa e conoscersi reciprocamente, abbassando le barriere che si frappongono alla successiva creazione di uno spazio di coworking.

Il coworking è spesso confuso con altre modalità di lavoro, come gli acceleratori di affari, gli incubatori di impresa, business center e le suite per dirigenti, degli spazi che non sembrano adattarsi al modello di coworking perché spesso manca loro l’aspetto del processo sociale, collaborativo e informale con pratiche di gestione più vicine a quella di una cooperativa, tra cui la focalizzazione sulla comunità piuttosto che sul profitto. Molti di coloro che partecipano al coworking sono anche partecipanti dei “BarCamp” e di altre attività connesse alle tecnologie open-source. Pare che il coworking sia nato sull’esigenza di un utenza nomade e non inquadrabile nei classici rapporti lavorativi, ma potrebbe diventare un’ottima alternativa per quelle imprese e quei dipendenti che non gradiscono il telelavoro “puro”.

Si potrebbero immaginare spazi di coworking in ogni isolato o anche in ogni condominio, se non in ogni biblioteca. Trattandosi di uno spazio di lavoro, non presenta le distrazioni che si potrebbero verificare in un ambiente domestico e contemporaneamente permetterebbe di mantenere un ottimo livello di interazione sociale con i “colleghi” con i quali si condividono questi spazi. Inoltre con un’adeguata densità di spazi di coworking in uno stesso ambiente urbano, si creerebbe la possibilità di nuovo modo di apprendimento, qualora la compagnia dovesse rivelarsi particolarmente propensa all’insegnamento, si supererebbe il paradigma del “Tutti quelli che la sanno stanno li” e ognuno dei partecipanti, spostando la sua presenza in altri luoghi, migliorerebbe la conoscenza degli altrui gruppi.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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