Che cos’è e come funziona la Telepatologia nella sanità digitale
La Telepatologia è una branca della telemedicina e un’applicazione della telemetria che prevede il trasferimento di immagini digitali macroscopiche e microscopiche a scopo diagnostico o educativo mediante la tecnologia informatica. Oggigiorno, ci sono due tipi di telepatologia nell’ambito della sanità digitale:
- Telepatologia per immagini dinamiche: viene usato un microscopio assieme ad un computer che invia le immagini. Questo metodo è molto utile perché è una delle tecniche più usate per fini diagnostici.
- Telepatologia per immagini statiche: con questo metodo i patologi selezionano delle immagini, memorizzate in un computer, e le inviano ad altri patologi. Anche se sembra molto pratico, questo metodo ha due grandi svantaggi. In primo luogo possono essere trasmesse solo pochissime immagini; inoltre il telepatologo non è in grado di selezionare le immagini che vuole trasmettere. In tutte e due le metodologie ci sono degli ulteriori svantaggi: la qualità delle immagini è spesso un problema che rende difficile per i patologi produrre diagnosi.
Funzionamento della telepatologia
Da una parte si acquisisce, tramite microscopi digitalizzati, tutta la superficie di un vetrino per diagnosi istopatogica e si trasforma in un file digitale trasferibile. Dall’altra, attraverso complessi algoritmi di analisi di immagine si rilevano e si “contano” i segnali provenienti dal tessuto in esame.
Questo permetterà a un medico di effettuare la diagnosi su un paziente che non è fisicamente nello stesso posto, attraverso la trasmissione a distanza di dati prodotti da strumenti diagnostici.
La Telemedicina, che sembra una materia così nuova e innovativa, è nata in realtà negli anni Cinquanta negli Stati Uniti ma i primi esperimenti sono stati condotti solo 10 anni più tardi, verso la metà degli anni Sessanta, per curare a distanza (anche da un’altra parte del mondo) dei pazienti davvero molto speciali: gli astronauti!