Che cos’è e come funziona un sistema HMI (Human Machine Interface)

Che cos’è e come funziona un sistema HMI (Human Machine Interface)

Sistemi di supervisione

Un sistema di supervisione viene generalmente impiegato per controllare una realtà complessa, dove l’acquisizione di una grande quantità di dati in tempo reale, la sua elaborazione, interpretazione e presentazione sono essenziali per il funzionamento di un’attività, dal momento che le decisioni riguardanti la conduzione vengono prese proprio in base a tali dati e la loro raccolta non pu`o essere effettuata manualmente.

Human Machine Interface

Che cos'è e come funziona un sistema HMI (Human Machine Interface)

In un sistema di supervisione è importante il modo in cui avviene l’interazione uomo-macchina. I dispositivi HMI (Human Machine Interface) stanno assumendo un ruolo sempre più decisivo nelle applicazioni di automazione (sia industriale che civile). Infatti, la possibilità di visualizzare in tempo reale messaggi diagnostici, allarmi o istruzioni per l’operatore e, al contempo, modificare i parametri operativi in modo semplice e diretto, è diventata un’esigenza essenziale nella maggioranza delle applicazioni.

Nel caso dell’attività di controllo di un edificio l’utente dovrà essere in grado di visualizzare lo stato degli impianti elettrici, riscaldamento e condizionamento, di impartire comandi alle macchine ed effettuare regolazioni. L’interazione uomo-macchina avviene attraverso la riproduzione di tutti i pannelli di controllo dei regolatori di temperatura, quadri elettrici, allarmi antincendio, antintrusione, ecc.. Inoltre è il supervisore a farsi carico del controllo del regolare funzionamento degli apparati, della segnalazione di anomalie e dell’esecuzione o suggerimento di azioni correttive.

Inoltre si avverte sempre più l’esigenza di visualizzare, controllare e interagire con i sistemi in modo remotizzato, staccandosi dalla classica visione del controllo industriale a bordo macchina (pannelli operatore).

La tendenza del mercato HMI riflette le linee di evoluzione introdotte dal fenomeno della convergenza digitale: le applicazioni e i dispositivi si sono fatti sempre più flessibili e potenti, consentendo remotizzazione, multicanalità, mobilità, personalizzazione e adattamento a diverse tipologie di rete, mentre le interfacce utente e le architetture applicative si sono uniformate ad alcuni tra i principali standard tecnologici emersi sul mercato (browser, architetture basate su IP, architetture a tre livelli, Web services, ecc.).

I vincoli relativi alle interfacce utente

Con l’avvento dei servizi Web come punti centralizzati per la condivisione di informazioni e dati, gli utenti hanno sentito la necessità di accedere e gestire le informazioni di lavoro e personali da qualsiasi luogo, in qualsiasi momento e con qualsiasi dispositivo (computer, palmare, cellulare, televisione, ecc.), di conseguenza la progettazione di applicazioni per dispositivi si è considerevolmente evoluta.
Quando si progetta l’interfaccia di una applicazione è necessario considerare molti elementi relativi al dispositivo di destinazione, come la risoluzione, la dimensione e gli angoli di visualizzazione dello schermo, l’ubicazione e la dimensione di destinazione, i colori e i caratteri, in quanto le applicazioni vengono visualizzate diversamente a seconda del dispositivo.
E’ bene considerare come si stiano sempre più accentuando le differenze tra i dispositivi stessi e i PC desktop e il tipo di attività che gli utenti desiderano effettuare. L’obiettivo consiste nello sviluppare applicazioni più rapide, produttive, semplici ed esteticamente gradevoli.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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