Che cos’è, modelli e piattaforme di Crowdfunding

Che cos’è, modelli e piattaforme di Crowdfunding

Cos’è il Crowdfunding?

Il crowdfunding è generalmente definito come il “finanziamento dalla folla”. È una raccolta fondi (“funding”) di tipo collettivo, realizzata online, in cui molte persone (“crowd”) effettuano contribuzioni in denaro, anche di modesta entità, al fine di favorire lo sviluppo di un progetto o di una iniziativa che ritengono interessante sostenere, talvolta anche prescindendo da un ritorno economico.
Il crowdfunding affonda le proprie radici nel concetto di “micro-finanza”: micro perché si tratta di piccole somme che una volta aggregate possono fare la differenza.
Tramite il finanziamento dal basso più persone possono contribuire, con somme di denaro di varia entità, alla realizzazione di un progetto o di un’iniziativa in cui credono e a cui vogliono avvicinarsi partecipando attivamente.
Il concetto di crowdfunding esiste già da alcuni secoli ma oggi la vera novità è il supporto di internet e dei social media, strumenti fondamentali per la creazione della community pronta a finanziare progetti.

Il termine crowdfunding viene coniato nel 2006 da Michail Sullivan che lanciò fundavlog, una sorta di incubatore per progetti legati al videoblog. La piattaforma includeva una semplice funzionalità per effettuare donazioni online ma si rivelò un progetto fallimentare. Il termine “crowdfunding” si diffuse poi con l’avvento della piattaforma Kickstarter, la più popolare piattaforma di reward based crowdfunding lanciata nell’aprile 2009. I progetti su Kickstarter possono essere finanziati da chiunque in qualsiasi parte del mondo ma possono essere presentati solo da persone residenti negli Stati Uniti.
Prima che il sistema di crowdfunding diventasse una vera e propria tendenza, soprattutto in America e Gran Bretagna, la “folla” era coinvolta in progetti di crowdsourcing, il processo di sviluppo collettivo di un prodotto. Si parla di “saggezza della folla” e Wikipedia è uno dei migliori esempi.

Che cos'è, modelli e piattaforme di Crowdfunding

Con il crowdfunding si dà vita a un nuovo tipo di partecipazione attiva, in cui i protagonisti si dividono tra la folla e il web. Dan Maron scrive “Il vero potere del crowdfunding sta nella capacità di sfruttare la saggezza della folla e creare una comunità di individui motivati ad avviare un vero cambiamento” (Castrataro et al, 2012).
La gente tende a investire in progetti, anche con piccole somme, quando è attratta dal punto di vista emozionale e sociale, quando si sente vicina a una causa che rispetta o quando conosce il progettista in cui ripone fiducia.

Si tratta quindi di un multi-finanziamento collaborativo proveniente dal basso e mosso dalla fiducia e dall’apprezzamento collettivi.
I sostenitori di una campagna di crowdfunding non sono definibili come “pubblico” ma come “comunità”. Dato che uno degli elementi costitutivi del fenomeno è internet, la comunità viene raggiunta attraverso un processo di raccomandazione virale e mediante la sua promozione sui social media.
Non solo comunità, affinità, passione e fiducia sono gli elementi alla base di una campagna di crowdfunding, ma anche le “ricompense”, monetarie, materiali o simboliche, capaci di rendere più coinvolgente e attrattiva la campagna.

I Modelli di Crowdfunding

La letteratura in materia di crowdfunding è in larga prevalenza di origine americana e quindi segue il metodo casistico. Questo approccio ha consentito di analizzare e distinguere i diversi contesti nei quali il crowdfunding si è confrontato con il mercato e di riassumere le tipologie di crowdfunding, spesso molto diverse tra loro, in quattro tipologie:

  1. Reward based
  2. Donation based
  3. Lending based
  4. Equity based

Esse si differenziano a seconda che si tratti di micro-credito, di donazione pura e semplice, oppure che il modello preveda l’erogazione di piccole ricompense ai finanziatori, o infine che il crowdfunding sia finalizzato alla raccolta di capitale di rischio (equity).

Differenza tra modello Donation, Reward, Lending, Equity nel Crowdfunding

Reward Based

Il reward based è il modello utilizzato dai due terzi delle piattaforme e consiste in uno “scambio” tra il progettista e il sostenitore del progetto (detto backer).
Questo modello consiste nella partecipazione al finanziamento di un progetto in cambio di un premio, un riconoscimento, un oggetto realizzato con i capitali raccolti o anche premi più complessi. Ad esempio si riconduce a questo modello, la raccolta fondi effettuata in favore dei candidati presidenziali americani, che attribuisce ai sostenitori degli status onorifici proporzionali alla donazione effettuata. Il Presidente Obama è stato tra i primi interpreti di questo innovativo strumento di partecipazione popolare alla parte finanziaria della vita politica, utilizzando le infinite possibilità di mobilitazione e coinvolgimento offerte dal web.
Il valore delle ricompense è spesso minore rispetto alla donazione effettuata in quanto l’obbiettivo per un donatore non è ricevere ricompense ma sostenere un progetto in cui si crede.

L’originalità di una ricompensa assume spesso un ruolo importante in una campagna di crowdfunding, diretta a coinvolgere direttamente il sostenitore nella realizzazione del progetto. Inoltre il sistema di premiazione mediante ricompense non solo aiuta a finanziare i progetti ma permette anche di valutare l’interesse pubblico prima di lanciare nuovi prodotti.

Il reward based può essere definito come l’intersezione di fenomeni tipici del web 2.0 come lo storytelling (il saper raccontare storie che appassionano e coinvolgono la gente), il social commerce (l’idea che la community online diventi una sorta di team di marketing, contribuendo a promuovere il progetto a tutti i loro amici e contatti) e il community building.

Nel modello reward based è possibile distinguere 2 tipologie di piattaforme:

  • Generaliste: raccolgono progetti legati a svariati argomenti;
  • Tematiche: raccolgono progetti rivolti a una determinata community e a un determinato argomento.

A prescindere dal modello è possibile distinguere 2 modelli tipici di raccolta fondi:

  • Il tutto o niente (all or nothing): in questo caso il progettista stabilisce un budget e il tempo di raccolta. Se nel tempo di raccolta il budget non viene raggiunto il progetto decade e le offerte tornano in mano dell’investitore;
  • Prendi tutto (keep at all): viene stabilito un budget e il tempo di raccolta ma, in questo caso, il finanziamento giunge al progetto a prescindere se esso raggiunga o meno il proprio target entro la scadenza prevista.

Possono essere definiti come elementi alla base di tale modello di crowdfunding, il racconto (attraverso cui il progettista ha la possibilità di trasmettere la propria passione), le ricompense e le informazioni sul progettista, volte a creare il rapporto di fiducia tra progettista e sostenitore.

Donation Based

Questo modello di crowdfunding non prevede alcun ritorno economico per chi effettua la donazione. È utilizzato soprattutto da organizzazioni non profit ed è il sistema più simile al fundraising online.
Il fundraising viene definito come “l’insieme delle attività di un soggetto collettivo volte a reperire le risorse economiche necessarie a raggiungere gli scopi che esso si propone, ossia a rendere sostenibili le cause sociali da esso promosse”. Tale fenomeno si è ampiamente sviluppato nell’ambito delle organizzazioni non profit.

“Il crowdfunding non è solo donazione, i sostenitori ricevono un beneficio emotivo e di riconoscibilità sociale. Non si tratta di semplice fundraising ma è storytelling, è comunicazione, è attivazione della community”.

Lo studioso Dan Maron definisce questa nuova forma di finanziamento “il nuovo like”, una forma attiva di partecipazione. Grazie agli strumenti del web 2.0 la community dei sostenitori può essere direttamente coinvolta nella formazione di un’idea e nella sua realizzazione.
È possibile seguire passo per passo lo sviluppo di un progetto tutelati dalla garanzia di trasparenza offerta dai feedback provenienti dalla folla. La reputazione di un progetto e del suo progettista dipende soprattutto dalla validazione della community che giudica la qualità dell’idea e decide di sostenerla. Il sostenitore non è solo un acquirente ma diviene artefice del successo del progetto.

Lending Based

Social lending significa letteralmente “prestito sociale” in cui un prestatore presta denaro a più richiedenti.

È possibile distinguere 3 modelli:

  1. Modello micro-prestiti: è la fornitura di servizi finanziari a clienti con bassi redditi. Il denaro è raccolto da un gruppo di persone ed è gestito da un intermediario locale;
  2. Prestito peer to peer: è una transazione finanziaria (prestare e prendere in prestito). Avviene direttamente tra individui senza l’intermediazione delle tradizionali istituzioni finanziarie. Un gruppo di persone presta piccole somme di denaro alla stessa persona o organizzazione;
  3. Prestito peer to business: si tratta di un micro-prestito a piccole imprese o start-up. Ad esempio, per entrare a far parte della comunità di prestatori della piattaforma italiana Smartika è necessario registrarsi al portale e creare un’offerta di prestito scegliendo tra cinquecento e cinquantamila euro; l’offerta verrà successivamente immessa sul mercato per essere distribuita in parti uguali a cinquanta richiedenti differenti. Per entrare a far parte della comunità dei richiedenti è necessario avere la maggiore età, un conto corrente, una buona storia creditizia e un reddito dimostrabile. I richiedenti possono richiedere un prestito da mille a quindicimila euro e decidere se estinguere il finanziamento in ventiquattro, trentasei o quarantotto mesi.

Il modello lending in realtà ha due specificazioni, nate da esigenze di compliance nazionale: da una parte vi è il modello classico, tramite il quale il finanziatore presta direttamente il denaro a ciascun mutuatario, sia pure con l’ausilio della piattaforma; dall’altra vi è un modello totalmente intermediato dalla piattaforma di crowdfunding: il finanziatore investe in un veicolo societario il cui andamento determina il successo o meno dell’operazione. Questo veicolo eroga il credito ai vari mutuatari, assorbendo i rischi di insoluto e gestendo le relative azioni di recupero. In questo modo, utilizzando il secondo modello, si evita di incorrere in alcuni divieti imposti da alcuni Stati in relazione all’attività di prestito tra privati.

Vengono finanziati progetti artistici o musicali, ma soprattutto progetti imprenditoriali; evidentemente la gente ha voglia di contribuire al successo di un’attività imprenditoriale e in questo caso la partecipazione non avviene in termini di partecipazione azionaria ma nella forma del credito. Prestando denaro ad una azienda in cui crede, l’individuo si sente molto vicino ad essa, quasi socio, quasi imprenditore.

Equity Based

A differenza del reward based crowdfunding, in cui l’offerta di un sostenitore viene ripagata con una ricompensa, con l’equity based il denaro investito in un determinato progetto viene ripagato con partecipazioni azionarie. Si tratta di una piattaforma di crowdfunding associata al profit sharing che permette a una rete distribuita di finanziatori di ottenere quote o azioni in una società.

Secondo i dati del Crowdfunding report di Massolution, nel 2013 questo modello ha registrato una crescita del 30% a livello globale.

L’equity può essere attivato attraverso 2 modelli:

  1. Modello cooperativa: consiste nella creazione di una piattaforma fittizia che funge da meccanismo di collezione dell’investimento. In questo modello i contribuenti vengono riuniti in entità legali (cooperative) che investono nei progetti;
  2. Modello club: le piattaforme reclutano potenziali investitori come membri di un club di investimento chiuso. In questo modo l’offerta non viene fatta direttamente al pubblico.

L’equity crowdfunding si distingue da altre forme di investimento in quanto permette a tutti gli individui di diventare degli investitori. Questa possibilità richiede necessariamente dei regolamenti volti a prevenire eventuali frodi e a tutelare gli investitori dal rischio di impresa. Un esempio classico di equity crowdfunding è il caso di MyFootballClub, un progetto che ha reso possibile l’acquisizione della squadra di calcio inglese Ebbsfleet United grazie ad un azionariato diffuso tra i fan, sviluppato a quote da 35 sterline che attribuiscono al possessore tutti i diritti dell’azionista. Tutti i crowdfunder sono diventati soci del club acquisendo tutti i diritti tipici dell’azionista, compreso il diritto di voto e il diritto agli utili. Ovviamente i crowdfunder erano tifosi del club, quindi si è sfruttata quella coincidenza soggettiva tra “consumatori” del prodotto e investitori nel prodotto stesso, che caratterizza molti progetti di crowdfunding.

Le piattaforme di crowdfunding

Le piattaforme di crowdfunding sono siti web che facilitano l’incontro tra domanda di finanziamenti da parte di chi promuove dei progetti e l’offerta di denaro da parte degli utenti. Come abbiamo detto in precedenza, le piattaforme di crowdfunding si possono distinguere in generaliste, che raccolgono progetti di ogni area di interesse, e tematiche, specializzate in progetti di particolari settori. Le piattaforme di crowdfunding si configurano come un sistema online di raccolta del capitale dove coloro che hanno un’idea da realizzare possono accedere, siano essi, singoli individui, imprese già strutturate o in fase di costruzione.

Le piattaforme di crowdfunding si basano su tre caratteristiche comuni:

  1. Consentono ai creator (le persone e le organizzazioni che richiedono risorse finanziarie per sostenere lo sviluppo dei propri progetti) di accedere alla community di possibili finanziatori del progetto presentato;
  2. Consentono piccole transazioni finanziarie così da rendere possibile un’ampia partecipazione al finanziamento, frazionando il rischio fra un numero maggiore di crowdfunders;
  3. Forniscono informazioni su creator e finanziatori cosi come gli strumenti per permettergli di comunicare reciprocamente in maniera diretta, senza bisogno di intermediazione.

Il processo di finanziamento attraverso una piattaforma di crowdfunding inizia con l’iscrizione alla piattaforma stessa e la pubblicazione del progetto per cui si richiedono risorse finanziarie presentandone caratteristiche, finalità e possibili utilizzi. Altro elemento fondamentale della campagna è costituito dai termini della raccolta che devono riguardare la definizione dell’ammontare richiesto e la scadenza della campagna nonché le eventuali ricompense qualora siano previste dal modello di crowdfunding prescelto.

I possibili finanziatori, visitando la piattaforma, hanno la possibilità di visionare e valutare una serie di progetti e potranno sostenere economicamente quelli che ritengono più meritevoli con una semplice transazione online. Alla scadenza del progetto, se l’obbiettivo di raccolta è stato raggiunto o superato, i fondi raccolti vengono trasferiti al richiedente al netto di una commissione che verrà trattenuta dalla piattaforma come compenso per l’attività svolta. Alcune piattaforme prevedono che qualora i fondi raccolti fossero inferiori alla somma richiesta, questi verrebbero restituiti ai finanziatori così il progetto non sarebbe finanziato. I servizi offerti da alcune piattaforme includono outsourcing di servizi proprietari ad altre piattaforme di crowdfunding, supporto legale e coinvolgimento nella stesura dei contratti, sistemi di analisi delle campagne e la gestione dei metodi di pagamento.

Un elemento di differenziazione fra le piattaforme di crowdfunding è il tipo di sostegno che riservano ai creator: alcune piattaforme si limitano a offrire una vetrina al progetto fungendo da semplice marketplace mentre altre, come ad esempio Quirky, offrono una serie di servizi aggiuntivi come lo shop online dei prodotti finanziati e il coinvolgimento della community e di tecnici professionisti nella ideazione e realizzazione del prodotto.

Un altro elemento caratterizzante le piattaforme è il raggio di azione di una piattaforma in termini geografici. Alcune piattaforme di crowdfunding limitano la propria attività entro i confini nazionali mentre altre hanno confini più ampi mentre sono ancora poche le piattaforme operanti a livello globale.

Infine, fondamentale rilevanza riveste la tipologia di progetti presenti sulla piattaforma. È necessario distinguere fra quelle che effettuano una selezione dei progetti prima di pubblicarli e quelle che, invece, sono aperte a qualsiasi progetto e lasciano che siano gli utenti stessi a decretare la validità di un progetto tramite il loro supporto.
Oltre alla tipologia dei progetti presentati è rilevante anche quella dei creator: alcune piattaforme si rivolgono a quelli che non presentano idee strettamente imprenditoriali, altre a startup che vogliono finanziare la ricerca sul prodotto, mentre altre ancora ad imprese già avviate e intenzionate a espandersi ulteriormente.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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