Cosa sono, caratteristiche e tipologie dei rischi di progetto

Cosa sono, caratteristiche e tipologie dei rischi di progetto

Il successo di un progetto si concretizza nel raggiungimento degli obiettivi posti. Gli obiettivi possono essere definiti come “uno stato delle cose” nel senso di configurazione di una serie di variabili di ogni genere (tecniche, scientifiche, economiche, temporali, organizzative, produttive, sociali, legislative…) e sono identificati dall’interazione di vari soggetti, talvolta in contrasto tra loro. Essi sono i riferimenti qualitativi e quantitativi per valutare l’andamento del progetto e il suo completamento.
Da ciò appare chiaro come il rischio di un progetto può essere definito come la possibilità di non riuscire a soddisfare uno o più obiettivi nei termini delle sue variabili costitutive.
Alcuni rischi sono generici e sono comuni a qualsiasi progetto, altri sono specifici e per essere identificati richiedono una buona conoscenza dell’ambito del progetto.

Si osserva, che al concetto di rischio viene associata una caratteristica di natura strettamente probabilistica. Ad essa si deve associare una componente che ne definisca anche il valore dell’impatto (danno) che il rischio potrebbe avere sul progetto. In altri termini possiamo asserire che l’entità di un rischio (r) è, in generale, proporzionale sia al valore del danno (impact) causato da un certo problema e sia alla sua probabilità (likelihood) di accadimento. La combinazione fra le due variabili determina il peso o esposizione o entità di ciascun rischio (risk exposure) a cui si associa il livello di priorità (ranking list) con cui il rischio va gestito.

Cosa sono, caratteristiche e tipologie dei rischi di progetto

Nella realtà risulta impossibile identificare e gestire la totalità degli elementi che possono concorrere all’avverarsi dell’evento considerato. Il numero di variabili in gioco, la carenza di dati oggettivi, l’inadeguatezza della loro elaborazione riduce in misura sostanziale il numero di alternative che possono essere di fatto considerate. Tuttavia l’utilizzo di tecniche appropriate può fornire un adeguato supporto decisionale nel processo di risk management. Le cause di rischiosità possono essere classificate sotto il profilo della loro origine, ovvero possono essere suddivise in interne (endogene) o esterne (esogene).

Le cause endogene sono legate essenzialmente al funzionamento del gruppo di progetto ed alla validità delle soluzioni tecniche ed organizzative che si adottano. Le cause esterne viceversa sono legate al particolare contesto esterno in cui nasce, si sviluppa e si conclude. I committenti di un progetto, i suoi destinatari, i fornitori, i concorrenti sono esempi di attori che popolano l’ambiente del progetto mentre gli obiettivi, le risorse finanziarie, le tecnologie, la logistica sono esempi di elementi su cui avviene uno scambio tra l’interno del “sistema” ed il suo esterno.
I rischi possono essere anche distinti tra puri e speculativi: i primi presentano soltanto l’eventualità di una perdita, mentre i secondi offrono la possibilità sia di una perdita che di un utile. Mentre i rischi saranno affrontati e “ridotti” con l’applicazione della tecnica più appropriata per le speculazioni si dovranno individuare tutte le azioni che possano agevolare il concretizzarsi degli eventi potenzialmente favorevoli.

La “percezione” di un evento rischioso dipende fortemente anche dalla tipologia del contratto in essere e può presentare un andamento opposto a seconda che venga considerato dal committente o dal contraente. Un contratto a prezzo fisso per esempio sposta le conseguenze dei rischi verso il fornitore; esattamente il contrario avviene nel caso di contratto a costi e spese che espone quasi esclusivamente il contraente E’ opportuno sottolineare il fatto che gli eventi possono provocare non soltanto danni diretti, immediatamente ascrivibili, cioè, al loro stesso verificarsi, ma, quasi sempre, anche danni indiretti, la cui portata non può essere sempre considerata del tutto marginale.
Pertanto, l’analisi del rischio deve essere estesa ogni volta a tutto il ventaglio delle possibili conseguenze che possono prevedibilmente originarsi a fronte del singolo evento.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *