Cos’è e a cosa serve un hub di rete in informatica
Un ripetitore o hub è generalmente un dispositivo elettronico che riceve in ingresso un segnale debole e lo ritrasmette in uscita con un segnale più alto e potente, cosicché la propagazione del segnale può essere garantita a lunghe distanze senza eccessivo degrado. Il dispositivo lavora al livello fisico del modello ISO/OSI e non gestisce l’arbitraggio dell’accesso al mezzo trasmissivo, lasciando che gli host di una ethernet collegati lo facciano tramite l’algoritmo CSMA/CD. Ogni nodo che si collega ad un hub fa parte quindi del medesimo dominio di collisione. Il traffico, le collisioni ed i frame ritrasmessi vengono replicati su tutte le porte dell’hub, frazionando e sottraendo banda passante in egual misura ad ogni utenza della rete; le uniche connessioni possibili tra il dispositivo e gli host sono half-duplex.
Vi sono tre categorie di hub:
- Passivi: Non necessitano di alimentazione, si limitano a connettere i cavi.
- Attivi: Necessitano di alimentazione, poiché amplicano il segnale.
- Ibridi: Hub avanzati, permettono collegamento tra più tipologie di cavo.
Oltre a ritrasmettere il segnale ricevuto ed eventualmente il segnale di jam nel caso di una collisione, un hub ha il compito di ripristinare simmetria e posizione del segnale rigenerando, se necessario, il preambolo del frame. Il ritardo introdotto da un hub per svolgere queste operazioni è generalmente di pochi microsecondi ed è quindi quasi ininfluente.