Definizione, caratteristiche e fasi del Lean Six Sigma

Definizione, caratteristiche e fasi del Lean Six Sigma

Lean Six Sigma

Nel corso degli ultimi anni la metodologia denominata Lean Six Sigrna (LSS) ha riscosso grande attenzione ed è stata progressivamente utilizzata in numerosi contesti operativi, in aziende di diversa dimensione ed in settori di business tra loro anche molto differenti.

Alla base di tale successo, si pongono le caratteristiche metodologiche proprie sia del Lean sia del Six Sigma, atte a garantire una serie di vantaggi e potenzialità operative che risultano rafforzati ed incrementati quando i due approcci vengano “integrati”.

Se da una parte, infatti, il Lean si focalizza primariamente sul problema dell’abbattimento degli sprechi'”, dall’altro il Six Sigma consente di focalizzare l’attenzione – affrontandola in modo rigoroso e strutturato – sulla “variabilità” che assai spesso caratterizza i sistemi di produzione dei beni o di erogazione dei servizi.

Unendo in un unico approccio le caratteristiche del Six Sigma e del Lean, questa metodologia si focalizza in modo deciso sulle esigenze, espresse ed inespresse, del cliente (la cosiddetta Voice of the Customer, VOC) per poi procedere conseguentemente ad identificare le caratteristiche chiave (Critical to Quality – CTQs) che definiscono la qualità del prodotto/servizio e, in ultima analisi, impattano sulla soddisfazione del cliente per il processo, prodotto o servizio che si sta analizzando. In altri termini, l’approccio LSS permette di identificare i fattori sui quali è realmente necessario focalizzare l’attenzione ai fini dell’organizzazione interna aziendale (abbattendo quindi gli sprechi ed impiegando meglio le risorse disponibili) e del successo aziendale, in ottica esterna.

Del felice connubio tra i due approcci ne sono testimonianza le numerose applicazioni riportate e discusse in letteratura, sia in ambito privato sia pubblico, e sia in contesti manifatturieri tradizionali sia nei servizi. Queste esperienze, in sintesi, hanno messo in luce i potenziali grandi vantaggi del Lean Six Sigma in termini di incremento dei livelli qualitativi, abbattimento dei costi, riduzione della variabilità nei processi, incremento nei margini e nei profitti.

Fasi del Lean Six Sigma

La metodologia Lean Six Sigma, apparve per la prima volta nel 2002 all’interno dell’opera “Lean Six Sigma: Combining Six Sigma with Lean Speed”, di Michael George e Peter Vincent per porre fine alle discussioni su quale fosse il metodo migliore da applicare in un’azienda per migliorare i risultati riducendo gli sprechi. Essa prende il meglio da entrambe le concezioni metodologiche:

  1. Lean: focus sull’eliminazione degli sprechi e sull’ottimizzazione delle risorse all’interno di un processo produttivo;
  2. Six Sigma: focus sulla variabilità e sulla riduzione dei difetti di processo e sull’attenzione alla soddisfazione delle esigenze del cliente per la sua fidelizzazione.

Definizione, caratteristiche e fasi del Lean Six Sigma

In altre parole, il Lean Six Sigma è una concezione manageriale che combina la filosofia Lean alla metodologia di controllo qualità definita Sei Sigma. Questa unione di metodologie applica come strumento per il raggiungimento dell’obiettivo le 5 fasi D.M.A.I.C., ossia:

  1. Defining: comprendere lo scopo del progetto, fissarne gli obiettivi e definire il ruolo di ogni partecipante, in modo che tutti gli stakeholders ne siano a conoscenza, determinando tempi e costi che siano realistici. Prima di iniziare a lavorare in modo attivo sul progetto bisogna verificare che i dati che occorrono siano disponibili, che esista una leadership in grado di portare a compimento il progetto, che il metodo D.M.A.I.C. sia realmente necessario e che il progetto abbia obiettivi in linea con quelli aziendali.
  2. Measure: l’obiettivo di questa fase è quello di ottenere il maggior numero di informazioni possibili sul processo in esame, pertanto è necessario crearne una mappa, identificarne i partecipanti e i flussi. Occorre tenere presente che si mappa il processo “As is” senza apportarvi modifiche, una volta che la mappatura sarà completa sarà possibile valutare il processo in tutte le sue parti per individuare gli step mancanti o i colli di bottiglia, arrivando così a determinare quella che potrebbe rappresentare una delle cause radici del mal funzionamento.
  3. Analyze: lo scopo di questa fase è di capire se le cause radici individuate precedentemente rappresentino dei reali problemi per il processo, per fare ciò è necessario intraprendere un’analisi dei dati. Questa fase è la più importante di tutto il processo perché, se le cause radici individuate sono errate, le azioni di miglioramento risulteranno inutili. Una volta verificate le cause è necessario individuarne le priorità in modo da comprendere quali azioni sia necessario svolgere prima e quali invece non rappresentano un’urgenza.
  4. Improve: sviluppare azioni di miglioramento, relative alle cause radici individuate.
  5. Control: rappresenta un meccanismo di feedback e controllo del progetto, in modo da evitare di ricadere nella situazione precedente all’azione di miglioramento compiuta. A questo punto è anche possibile valutare il ROI, ossia il Return On Investment, il ritorno sull’investimento iniziale in termini di costi e tempi di progetto.

Definizione, caratteristiche e fasi del Lean Six Sigma - DMAIC

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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