Differenza tra cloud privato, pubblico e ibrido

Differenza tra cloud privato, pubblico e ibrido

Il cloud rappresenta l’accesso ad un insieme di risorse condivise, adoperabili con il minimo sforzo. I provider cloud offrono diversi servizi, principalmente divisi per livello di astrazione offerto, ed è possibile scegliere in base alle diverse necessità di controllo ed ottimizzazione che le aziende richiedono. Il cloud offre numerosi benefici, tra cui la riduzione dei costi di amministrazione IT, la maggiore flessibilità nella gestione dei servizi offerti, e le garanzie di qualità offerte dai provider cloud.
Oltre alle comodità offerte dal cloud, è importante offrire un certo livello di sicurezza, diverso per ogni organizzazione. Per queste ragioni, è possibile effettuare il deployment dei servizi sia su infrastrutture pubbliche condivise da più utenti, come nel caso dei più comuni servizi di AWS o Google Cloud offerti sul Web, sia in infrastrutture private di proprietà dell’azienda, spesso gestite da enti terzi o dalla società stessa.

Caratteristiche essenziali

Il NIST definisce le caratteristiche essenziali del cloud, elencando cinque aspetti imprescindibili che ogni infrastruttura deve possedere:

  1. On-demand self-service: il consumatore può accedere a qualsiasi risorsa cloud senza richiedere alcun intervento umano;
  2. Broad network access: le risorse cloud sono disponibili sulla rete e accessibili a chiunque, grazie all’utilizzo di protocolli standard per permettere la fruizione a qualsiasi client;
  3. Resource pooling: le risorse sono assegnate secondo politiche di frequenza delle richieste ricevute, e sono condivise a più utenti secondo un modello a multi-tenant. Tipicamente, il consumatore non ha conoscenza della locazione delle risorse, e non possiede alcun controllo sull’allocazione di quest’ultime, anche se esistono astrazioni per definire il data center in cui i servizi vengono eseguiti;
  4. Rapid elasticity: le risorse possono essere assegnate e rilasciate rapidamente, spesso anche automaticamente, per scalare di fronte a qualsiasi quantità di richieste ricevute; inoltre, per l’utente il cloud presenta una quantità illimitata di risorse, accessibile ovunque ed in qualsiasi momento;
  5. Measured service: il cloud ottimizza l’utilizzo di risorse grazie alla rilevazione di metriche, che permettono inoltre il monitoring ed il reporting delle risorse consumate.

I modelli di deployment

Il cloud offre tre diversi modelli di esecuzioni:

  1. Private cloud (cloud privato): le risorse cloud sono di uso esclusivo di una singola organizzazione. L’infrastruttura può essere gestita internamente all’azienda, può essere controllata da organizzazioni di terze parti, o entrambe le cose. Il cloud privato è spesso una scelta per chi possiede un data center interno, quindi ha sviluppato delle conoscenze IT, oppure per le organizzazioni che necessitano di importanti gradi di sicurezza e performance. La scelta di un cloud privato permette di trasformare il vecchio data center in un efficiente dispatcher di servizi, grazie ai vantaggi offerti da automatismi e virtualizzazione;
  2. Public cloud (cloud pubblico): i servizi cloud sono accessibili da chiunque. L’infrastruttura cloud viene gestita da un’organizzazione, un provider, un’accademia o una combinazione di queste cose. Il cloud pubblico offre un modello di business, dove un insieme di risorse viene reso disponibile al pubblico, e chiunque può pagare per averne accesso. I provider cloud che gestiscono l’infrastruttura possiedono competenze IT che le organizzazioni fanno fatica a possedere, con conseguente risparmio di risorse, ed offrono sistemi robusti, con risorse computazionali praticamente infinite. In ogni caso, i dati e i processi non sono controllati direttamente dall’organizzazione, suscitando preoccupazioni relative alla sicurezza delle informazioni;
  3. Hybrid cloud (cloud ibrido): la struttura del cloud è composta da più ambienti di esecuzione, privati e pubblici. La scelta di cloud ibridi permette di cogliere i vantaggi di entrambe le soluzioni: potenza ed off loading del cloud pubblico, e sicurezza del cloud privato. Nuove soluzioni stanno offrendo astrazioni capaci di connettere trasparentemente i diversi ambienti cloud, garantendo nuovi livelli di portabilità e offrendo nuove opportunità di sviluppo e deployment. Lo stato dell’arte vede le aziende adottare soluzioni ibride, le quali però sono ancora in sviluppo, soprattutto nell’ambito di standardizzazioni relative la portabilità delle applicazioni sviluppate in cloud.

Differenza tra cloud privato, pubblico e ibrido

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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