Differenza tra conoscenza tacita, esplicita, individuale e di gruppo

Differenza tra conoscenza tacita, esplicita, individuale e di gruppo

Il contributo di Nonaka e Takeuchi

Fra le teorie economico-manageriali particolare rilievo assume l’elaborazione di Nonaka e Takeuchi (1997). Questi autori infatti si propongono di formulare una teoria generale della creazione della conoscenza organizzativa.

Differenza tra conoscenza tacita, esplicita, individuale e di gruppo

Tipologie di conoscenza

I due autori iniziano la loro trattazione distinguendo le varie tipologie di conoscenza:

  1. La conoscenza tacita e la conoscenza esplicita (distinzione in base alla tipologia di conoscenza in senso stretto, distinzione a livello epistemologico)
  2. La conoscenza individuale, di gruppo, organizzativa e interorganizzativa (distinzione in base a chi detiene la conoscenza, distinzione a livello ontologico)

Riguardo alla prima distinzione (epistemologica)

La conoscenza esplicita è quella parte esprimibile, codificabile e facilmente trasferibile tra diversi soggetti.

La conoscenza tacita (o implicita) è, al contrario, quella che risiede nella mente delle persone, rappresentata dall’intuito, l’esperienza e la cultura personale. Di conseguenza questa componente tacita scaturisce da un evento personale e poco formalizzabile questa distinzione viene ripresa da Nonaka e Takeuchi dalle precedenti opere di Polanyi sulla conoscenza ( anche se quest’ultimo indagava su di essa in ambito filosofico).

Questa distinzione è molto utile a far capire che la conoscenza non è facilmente trasmissibile e codificabile, in quanto la maggior parte di essa è appunto tacita ( o implicita). Polanyi sosteneva che la conoscenza esplicita in confronto alla totalità di essa fosse solo la “punta dell’ iceberg”.

Quindi uno dei punti fondamentali per la creazione della conoscenza all’interno dell’organizzazione è la capacità di mobilitare e convertire la componente tacita all’interno del sistema aziendale.

Riguardo alla seconda distinzione (ontologica)

Questa viene fatta perché il punto d’arrivo dei due autori vuole essere la creazione della conoscenza organizzativa, e perciò è bene distinguerla dalle altre tipologie.

La conoscenza organizzativa è un processo che parte dalla conoscenza individuale e si

diffonde all’interno dell’organizzazione. “Se consideriamo in senso stretto la conoscenza, essa può essere detenuta solo dai singoli individui, e non è concepibile pensare ad una organizzazione che la possieda o la crei a prescindere dall’iniziativa dell’individuo e dall’interazione sociale che ha luogo nel gruppo di lavoro.”

Tuttavia la conoscenza organizzativa non è da considerarsi come la semplice somma di quelle individuali, infatti questa è carica di valore aggiunto in quanto comprende l’esplicitazione delle conoscenze tacite.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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