Differenza tra Grid computing e Cloud computing in informatica

Differenza tra Grid computing e Cloud computing in informatica

Differenza tra Grid computing e Cloud computing in informatica

Il Grid computing o sistemi Grid sono un’infrastruttura di calcolo distribuito, utilizzati per l’elaborazione di grandi quantità di dati, mediante l’utilizzo di una vasta quantità di risorse. In particolare, tali sistemi permettono la condivisione coordinata di risorse all’interno di un’organizzazione virtuale. Ciò che distingue il Grid computing dai sistemi di calcolo ad alte prestazioni convenzionali come cluster di calcolo, è che le reti tendono ad essere più debolmente accoppiate , eterogenee e geograficamente disperse. Il Grid può essere visto come un super computer virtuale, composto da molti computer debolmente accoppiati che agiscono insieme per eseguire compiti di grandi dimensioni. Questo è in contrasto con la nozione tradizionale di un supercomputer, composto da molti processori collegati tramite un bus ad alta velocità. Le dimensioni di una griglia possono variare da piccole confinata ad una rete di pochi computer all’interno di una società , per esempio, a grandi collaborazioni pubbliche in molte aziende e reti. Infatti, è con la nascita del Grid computing, che vengono coniati nuovi termini come Virtual Organization, col quale ci si riferisce all’insieme dinamico di individui o istituzioni, definiti attorno a un insieme di condizioni e di regole per la condivisione delle risorse. Tutte queste organizzazioni virtuali condividono alcuni elementi comuni tra di loro, comprese le preoccupazioni e le esigenze , ma possono variare di dimensione, di obbiettivi, di durata, e di struttura.

I requisiti principali per il Grid computing possono essere riassunti in questo modo:

  1. Integrare e coordinare risorse, stabilendo un insieme di regole e permessi di condivisione garantite da procedure di autenticazione e autorizzazione.
  2. Gestire le risorse in modo trasparente, gli utenti devono accedere alle risorse remote come se fossero locali.
  3. Garantire servizi in termini di: performance, sicurezza, tolleranza ai guasti , disponibilità e tempi di risposta.
  4. Accounting delle risorse: le informazioni sono raccolte in un database (Home Location Register) che non si appoggia su alcun archivio centrale, ma su una rete di server indipendenti usati per mantenere i record delle transazioni effettuate dagli utenti sulle risorse (il servizio può essere usato per tracciare classiche informazioni computazionali come il tempo di CPU o l’uso della memoria). Tali informazioni possono essere aggregate in diversi modi: la granularità arriva fino al singolo job eseguito sul Grid.

D’altro canto invece, il NIST (National Institute of Standard and Technology) definisce il Cloud computing come:

Cloud computing is a model for enabling ubiquitous, convenient, on-demand network access to a shared pool of configurable computing resources (e.g., networks, servers, storage, applications, and services) that can be rapidly provisioned and released with minimal management effort or service provider interaction.

ovvero un modello per abilitare in qualunque luogo, in modo conveniente l’accesso su richieste a un pool di risorse di calcolo condivise, e che può essere rapidamente rifornito e rilasciato col minimo sforzo di gestione o con l’interazione con il service provider.

Sempre il NITS identifica cinque caratteristiche essenziali:

  1. On-demand self-service. Un cliente puà unilateralmente richiedere le capacità di elaborazione, come server time o network storage, automaticamente senza l’interazione umana col provider.
  2. Broad network access. Capacità di essere available attraverso la rete e accesso tramite meccanismi standard che promuovono l’uso di piattaforme eterogenee
  3. Resource pooling. Le risorse del provider sono messe insieme per servire più clienti usando un modello multi-tenant, con risorse fisiche e virtuali differenti dinamicamente assegnate e riassegnate in accordo alle richieste del consumatore.
  4. Rapid elasticity. Capacità che indica l’elasticità nel fornire e rilasciare le risorse, in alcuni casi automaticamente, per scalare rapidamente a seconda della domanda. Per il consumatore, l’idea di aver accesso a risorse che appaiono illimitate e che possono essere utilizzate in ogni luogo e in ogni momento
  5. Measured service. Il sistema Cloud automaticamente deve controllare e ottimizzare l’uso delle risorse, sfruttando una capacità di misurazione a un certo livello di astrazione appropriato per il tipo di servizio. L’utilizzo delle risorse può e deve essere controllato e segnalato riportando trasparenza sia per il provider che per il consumatore del servizio.

 

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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