Guida completa all’ottimizzazione del sito web per i motori di ricerca

Guida completa all’ottimizzazione del sito web per i motori di ricerca

Il passo immediatamente successivo, alla fase di ricerca delle parole chiave, di cui si è parlato negli articoli Guida alla scelta delle keyword SEO per i motori di ricerca e Strumenti per la scelta delle keyword SEO per i motori di ricerca, consiste nella fase di vera e propria di ottimizzazione del sito web per i motori di ricerca. Per portare un sito nella prime posizioni di Google infatti, non è sufficiente avere delle parole chiave ottime, ma occorre anche applicare regole ben precise a diversi aspetti tecnici e strutturali del sito.

Evidenziamo il fatto che ci sono 6 principi base da seguire per ottenere un ottimo posizionamento:

  1. Accessibilità: i motori di ricerca non possono indicizzare tutto, in pratica più semplice e pulito sarà il codice, maggiore sarà la possibilità dello spider di accedere alle pagine e di indicizzare i contenuti;
  2. Contenuti: essi devono essere di altissima qualità per attirare l’attenzione dei visitatori e per aumentare il conversion rate sui link (cioè il rapporto tra chi visita il sito e chi clicca sul link dopo averlo visto);
  3. Keywords On-Page: rappresenta l’inserimento della parola chiave all’interno degli elementi più importanti della pagina web (ad esempio: title, URL, link interni);
  4. User experience: più il sito è facile da navigare, con un interfaccia semplice da leggere, più il posizionamento viene favorito e il conversion rate aumenta;
  5. Marketing: l’attività promozionale del sito diventa fondamentale più dei contenuti, perché il sito deve prima di tutto essere pubblicizzato (se nessuno sa che esiste, nessuno va a visitarlo);
  6. Ottimizzazione On-Page Avanzata: rappresenta l’applicazione di una serie di tecniche che danno particolare attenzione al dettaglio dell’ottimizzazione. Esse consistono principalmente in interventi che vengono eseguiti a livello di codice HTML all’interno delle pagine.

Questo articolo illustrerà dunque le specifiche di ottimizzazione del sito web principali da applicare per posizionare i siti in vetta alle classifiche dei motori di ricerca come ad esempio Google.

Guida completa all'ottimizzazione del sito web per i motori di ricerca

URL

L’URL (Uniform Resource Locator) è rappresentato da una sequenza di caratteri che viene utilizzata per identificare in modo univoco l’indirizzo di una risorsa Internet, quale può essere una pagina o un’immagine. In pratica l’URL è stata introdotta per facilitare gli utenti che ricercano contenuti in Internet, i quali possono accedere direttamente alle risorse della rete utilizzando l’URL anziché dover inserire l’indirizzo IP che è difficile da ricordare.

Proprio per il fatto che l’utente presta particolare attenzione all’uso dell’URL, occorre migliorarne la struttura. Principalmente bisogna procedere strutturando in modo ottimale i contenuti e attribuendo nomi ai file che siano attinenti con il loro contenuto. In tale modo gli URL che vengono costruiti renderanno più semplice l’indicizzazione da parte degli spider dei motori di ricerca.

Altro punto importante è quello di rendere gli URL brevi e facili da ricordare, in modo che l’utente possa usarli per arrivare al sito direttamente. Se gli URL sono difficili e lunghi spesso i visitatori vengono confusi e non li utilizzano oppure potrebbero pensare che parte di esso sia inutile ed effettuarne un troncamento rendendolo nullo. Tale fenomeno si registra in particolare modo quando l’indirizzo contiene termini senza significato.

Si deve poi fornire un’unica versione degli URL che punta ad una determinata pagina, in modo da evitare che ci siano utenti che accedono con URL diversi alla stessa pagina. A tal proposito l’ideale è quello di implementare una ridirezione 301 in modo tale che gli URL che non devono essere privilegiati puntino all’URL più importante.

Dobbiamo ricordare che quando googlebot indicizza i contenuti, divide le parole in base alla punteggiatura che viene inserita, quindi in genere si dividono le frasi che rappresentano l’URL con dei trattini. Da evitare è invece l’uso degli underscore che non sono considerati punteggiatura.

Infine ricordiamo che l’URL viene indicato nei risultati di ricerca di Google dopo il titolo della pagina e la descrizione del documento. In tal caso le parole che sono inserite nella query di ricerca dell’utente, se presenti anche nell’URL, vengono evidenziate in grassetto per attirare l’attenzione, ecco perché diventa importante inserire parole chiave nell’URL.

Codice HTML e HEAD TAG

I tag che vengono presentati in questo sottocapitolo sono inseriti nell’intestazione della pagina HTML, cioè nella parte che viene definita HEAD. In particolare ci occuperemo di quei tag che generano informazioni importanti sia per gli spider dei motori di ricerca, sia per gli utenti. Normalmente quando l’utente inserisce una query in un motore di ricerca, i risultati sono visualizzati nel seguente modo (si veda la gifura seguente):

  1. Il titolo: rappresenta la prima riga che viene visualizzata in un risultato. Esso viene inserito usando il tag <title> che è situato all’interno dell’intestazione della pagina
  2. Lo snippet: rappresenta la descrizione della pagina del sito. Esso viene inserito usando il tag <description> dell’intestazione della pagina.
  3. 3.L’url:rappresenta l’indirizzo della pagina HTML.
  4. Cached link: rappresenta un link nel quale si può recuperare la pagina (che può non essere aggiornata) nel caso in cui il sito non sia raggiungibile.

Dobbiamo inoltre ricordare che i meta tag attualmente non sono importanti come lo erano un tempo. Questo perché i primi spider, sviluppati dai motori di ricerca, utilizzavano algoritmi che si limitavano a leggere l’intestazione delle pagine HTML ed eventualmente le prime righe che componevano il testo della pagina. Era necessario perciò l’intervento dei webmaster che, sfruttando i meta tag, davano informazioni preziose e allo stesso tempo immediate agli spider.

Con il passare del tempo però, l’utilizzo dei meta tag andava a rendere non affidabile il lavoro degli spider, perché bastava inserire informazioni non attinenti al contenuto della pagina nei  meta tag, per apparire in ricerche che non avevano nulla a che fare con quanto richiesto dagli utenti.

Per tali motivi gli spider oggi utilizzano algoritmi molto più potenti che continuano ad analizzare i meta tag, ma che riservano grande importanza soprattutto ai contenuti delle pagine web. Attualmente gli spider sono in grado di capire se il contenuto dei meta tag non è attinente con l’argomento trattato nella pagina, e in tal caso possono penalizzare il sito. Oggi i meta tag (ed in particolare i meta tag DESCRIPTION e KEYWORDS), vengono usati principalmente per descrivere i contenuti delle pagine e dare maggiori informazioni agli spider e agli utenti. Vediamo ora come procedere con questi tag per poter salire nelle SERP di Google.

TAG TITLE

Il META TAG TITLE è un tag fondamentale a livello SEO, in quanto dà informazioni sia ai motori di ricerca, sia agli utenti. Il title viene visualizzato come prima riga nei risultati prodotti dai motori di ricerca e i termini inseriti nella query dall’utente vengono visualizzati in grassetto. L’utente avrà quindi la possibilità di verificare se il risultato ottenuto è attinente con la query inserita.

Per venire in aiuto agli spider e facilitare l’indicizzazione e il posizionamento del sito, normalmente si seguono alcune regole per inserire il tag title. A tale proposito ricordiamo che il tag title deve:

  • avere la funzione di descrivere in modo attinente il contenuto della pagina, quindi occorre evitare di scegliere titoli che non hanno nulla a che fare con il contenuto o che siano privi di significato e vaghi (ad esempio “Nuova pagina” o “Senza titolo”);
  • essere univoco, in modo da dare informazioni diverse al motore di ricerca per ogni pagina. In genere quindi è meglio evitare di inserire title identici per tutte la pagine del sito o per molte di esse;
  • essere breve e descrittivo, questo perché Google mostra solo 70 caratteri e quindi se il titolo risultasse troppo lungo, verrebbe troncato;
  • contenere solo le parole chiave più importanti, evitando però di riempire il title di keywords.

META DESCRIPTION

La funzione del meta tag DESCRIPTION è essenzialmente quella di fornire una descrizione del contenuto della pagina ed è fondamentale se si pensa che compare a livello visivo nelle SERP.  La descrizione verrà quindi visualizzata nei motori di ricerca quando il sito compare nei risultati.

Principalmente il meta tag description deve essere inserito per dare un messaggio all’utente. Tale messaggio deve esser il più chiaro possibile per fare in modo che l’utente scelga di visitare il nostro sito anche se non siamo ai primi posti nei motori di ricerca. Per tale motivo solitamente, il testo che compare nel meta description viene rappresentato come un piccolo riassunto degli argomenti che vengono sviluppati all’interno di una pagina, in modo da dare all’utente un’idea di quanto troverà al suo interno, prima ancora di farne visita.

L’idea è quindi quella di inserire una descrizione semplice e di immediata efficacia, cercando di includere al suo interno alcune delle parole chiave. Non si devono però commettere errori tipici quali quello di inserire quante più parole chiave possibile oppure quello di dare uno stile pubblicitario alla descrizione. Nel primo caso infatti ci si limita all’elenco di un insieme di parole chiave che sono scarse di significato per l’utente, nel secondo caso invece si utilizza uno stile che è poco professionale.

Spesso i siti web vengono costruiti per pubblicizzare aziende, quindi è consigliato inserire il nome dell’azienda nel campo relativo al tag title e non all’interno del meta tag description evitando così di sprecare spazio necessario per la descrizione del contenuto della pagina.

In pratica nella stesura della descrizione è importante ricordare di renderla unica per ogni pagina del sito e attinente ai contenuti. Inoltre la dimensione della descrizione deve essere ridotta ad un massimo di 160 caratteri, in modo che sia interamente visualizzata nelle SERP (questo perché Google visualizza meta description composte da un massimo di 160 caratteri; le descrizioni più lunghe vengono troncate).

META KEYWORDS

Il meta tag KEYWORDS viene utilizzato al fine di fornire un insieme di parole chiave al motore di ricerca. Attualmente il tag ha perso quasi tutta la sua importanza, ma se non è necessario perdere tanto tempo per compilarlo è sempre meglio continuare ad utilizzarlo.

La lista di parole chiave che vengono inserite all’interno del META KEYWORDS, deve essere ricercata. Questo studio si rende necessario perché gli utenti che effettuano una ricerca possono utilizzare termini molto diversificati tra loro e questo è dovuto al fatto che ci possono essere persone più colte che usano termini tecnici e ricercati, altre che usano invece un linguaggio più scarno e generico.

Naturalmente le parole chiave inserite possono essere singoli termini, ma anche insiemi di due o tre parole al massimo che illustrano meglio l’argomento trattato nel contenuto della pagina web. Solitamente la lista di parole chiave non dovrebbe superare le 10 keywords, in quanto è meglio inserire poche parole valide, piuttosto che molte ma non efficaci. La varie keywords sono sperate dalla virgola e normalmente si evita di inserire uno spazio in modo da non introdurre caratteri superflui che possono rendere difficile l’individuazione dei termini allo spider del motore di ricerca. In questo tag di norma vengono elencate le parole chiave che hanno maggiore  importanza per prime in modo che anche la posizione che occupano diventi rilevante.

Infine dobbiamo ricordare che le keywords inserite devono sempre essere attinenti con il contenuto della pagina e il webmaster deve fare in modo che il maggior numero possibile di parole chiave inserite nel tag siano anche presenti nel testo. In genere i motori di ricerca tollerano il fatto che non tutte le parole chiave sino presenti nel testo, ma solitamente è meglio inserirle tutte nella pagina alla quale fanno riferimento. Ciò può essere difficile da realizzare, in quanto occorre mantenere sempre un elevato grado di significato e leggibilità del contenuto.

Codice HTML e BODY TAG

Intervenendo sul codice HTML, oltre a modificare l’intestazione (cioè il tag <head>) è possibile intervenire anche a sul corpo della pagina. In questo modo si può modificare la struttura della pagina e i contenuti che sono uno dei fattori più importanti a livello SEO. Ecco perché diviene importate ottimizzare anche la parte di codice HTML che è racchiusa all’interno del body tag.

HEADING TAG

Come si vede dalle pagine di un quotidiano il titolo, il sottotitolo e il testo degli articoli hanno tutti dimensione diversa. Questo tipo di struttura oggi viene utilizzato anche dalle pagine web. Per tale motivo si è resa necessaria l’introduzione degli heading tag (si parte da <H1>, il più importante, fino ad arrivare ad <H6>, il meno importante) che definiscono la dimensione del testo a cui si riferiscono, attribuendogli così un valore diverso che aiuta visivamente l’utente a capire l’importanza del contenuto.

In pratica gli heading tag vengono utilizzati in modo da strutturare il contenuto della pagina e definirne una gerarchia. Per molto tempo si è pensato che gli heading tag avessero molta rilevanza tra i fattori che vengono considerati per il posizionamento, in realtà test recenti mostrano che il loro peso nell’ambito SEO si è molto ridotto. Con il loro utilizzo però è possibile dare una struttura logica al documento e quindi facilitare lo spider dei motori di ricerca nella comprensione dei contenuti e nella relativa indicizzazione. A tale fine solitamente gli heading  tag vengono usati seguendo alcune regole:

  • il tag H1 viene usato una sola volta all’interno di una pagina e in genere contiene il titolo della pagina stessa;
  • il tag H2 viene utilizzato per inserire sottotitoli, in quanto esso inserisce una formattazione di testo più piccola rispetto a quella inserita da H1 e perciò viene rilevata come meno importante;
  • i tag H3, H4, H5, H6 hanno importanza minore rispetto ad H1 e H2, perciò la raccomandazione è di utilizzarli solo se effettivamente sono necessari;
  • ogni heading tag deve contenere almeno una parola chiave;
  • occorre usare gli heading tag per definire la struttura dei contenuti e non per fini grafici.

KEYWORD DENSITY

La Keyword density rappresenta la densità con cui le parole chiave compaiono all’interno di una pagina web. Essa rappresenta uno dei parametri che vengono utilizzati dai motori di ricerca per capire i temi trattati all’interno delle pagine web ed individuare i termini di ricerca con i quali indicizzare le pagine.

La keyword density viene generalmente espressa in termini percentuali, in quanto viene calcolata come proporzione tra il numero complessivo di parole di un testo e il numero di keyword presenti nella pagina. In genere la densità di parole chiave deve essere compresa tra il 2% e il 5% perché altrimenti si verifica il fenomeno del Keyword stuffing. L’ideale è di evitare questo fenomeno perché spesso il Keyword stuffing, comporta penalizzazioni del sito web o addirittura l’esclusione dagli indici.

Ai fini SEO, conviene sempre scrivere i testi delle pagine senza pensare all’ottimizzazione e solo in un momento successivo effettuare degli eventuali miglioramenti. Solitamente quando i contenuti delle pagine vengono costruiti in questa maniera, i testi risultano essere chiari e al loro interno, in genere, compare già una quantità sufficiente di parole chiave.

Per controllare il valore di Keyword density esistono strumenti gratuiti messi a disposizione nel web, dove inserendo semplicemente l’url della pagina è possibile ottenere il calcolo delle parole usate con maggiore frequenza e i valori della loro densità.

LINK INTERNI E ANCHOR TEXT

I link interni e gli anchor text rivestono un ruolo importante nell’ottimizzazione dei siti web e per facilitare la navigazione degli utenti all’interno del sito. L’anchor text rappresenta il testo cliccabile dei link. Un anchor text ben costruito fornisce informazioni importanti a Google per capire di che cosa tratta la pagina linkata. Per tale motivo, il testo che rappresenta il link deve essere chiaro ed esplicativo del contenuto delle pagine a cui rimanda. Occorre perciò evitare di creare link lunghi e generici oppure utilizzare come testo l’URL della pagina da linkare.

Dopo aver creato un testo conciso per il link, contenente anche qualche parola chiave, è necessario formattarlo in modo che sia facilmente individuabile da parte degli utenti. Nella definizione degli anchor text spesso si impostano anche degli attributi HTML che consentono di gestire le istruzioni che un link invia ad uno spider. A tale proposito viene utilizzato il valore “nofollow” per l’attributo “rel” che consente ai webmaster di comunicare al robot di non eseguire la scansione di un determinato link (esso rappresenta l’analoga funzione svolta dal file robots.txt, solo che il nofollow viene applicato ad un unico link e non a tutti gli anchor text della pagina).

In genere il valore “nofollow” per l’attributo “rel” viene usato in tre casi:

  • quando i contenuti non sono fidati, in pratica il webmaster non vuole garantire i contenuti delle pagine a cui il link punta;
  • quando i link sono a pagamento, in modo da non influenzare i risultati dei motori di ricerca e non avere effetti negativi sugli utenti;
  • quando i link portano a pagine di registrazione, infatti i robot non hanno la possibilità di registrarsi all’interno di un sito o di un forum;
  • quando i link puntano a contenuti non ottimizzati, in modo da non influire sul valore del Pagerank.

Nel momento in cui si vanno a definire i link è bene attribuire loro anche un “title” che rappresenta la descrizione della pagine a cui il link punta. Tale “title” viene visualizzato semplicemente posizionandosi sopra al link con il cursore le mouse. In genere esso non fornisce grandi vantaggi al fine del posizionamento, ma consente di garantire l’accessibilità e l’usabilità dei  contenuti. Sicuramente il tag sarà garante di maggiore chiarezza per coloro che hanno disabilità e usano browser particolari, ma anche per gli utenti che navigano nel sito, in quanto ottengono maggiori informazioni in merito a ciò che vanno a visitare.

Gli anchor text vengono usati anche per i link interni, cioè per fare spostare l’utente da una pagina all’altra del nostro sito. A tale proposito occorre facilitare la navigazione dell’utente evitando di creare link inutili e contenenti un numero eccessivo di parole chiave.

IMMAGINI

Anche le immagini sono soggette al processo di ottimizzazione. Per ognuna di esse è importante definire un nome di file distinto e inserire un testo alternativo mediante l’uso dell’attributo “alt”. Tale attributo consente infatti di indicare all’utente un testo alternativo all’immagine nel caso in cui questa non venisse visualizzata. L’attributo “alt” è fondamentale anche per rendere il sito accessibile, in quanto, i disabili che non sono in grado di vedere in maniera nitida le immagini su schermo, potrebbero avere difficoltà nel caso in cui l’attributo non fosse specificato. Infine se l’immagine viene usata come link, allora il testo alternativo viene trattato come un anchor text.

Ai fini SEO è quindi consigliato di :

  • inserire un nome di file e un testo alternativo che devono essere brevi, chiari, descrittivi e al loro interno devono contenere qualche parola chiave;
  • memorizzare le immagini all’interno di un’unica cartella in modo da semplificare il percorso da seguire per raggiungerle;
  • usare formati delle immagini che siano supportati dalla maggior parte dei browser (esempi possono essere i formati jpeg, gif, png e bmp).

 

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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