Informatica medica e applicazioni sanitarie per il personale medico

Informatica medica e applicazioni sanitarie per il personale medico

La comunità scientifica internazionale ha ormai riconosciuto ed accettato il fatto che la comunicazione con il calcolatore ad opera del personale sanitario (e dunque non tecnico dei calcolatori) non venga ostacolata dall’uso di particolari sistemi di codifica che richiedano uno specifico addestramento del personale stesso. La comunicazione deve cioè avvenire in modo naturale e spontaneo.

Si è tentato spesso di imporre a persone non specificatamente addestrate e interessate (e in alcune strutture sanitarie anche con frequente turn-over) l’adozione di un linguaggio artificiale per la comunicazione con la macchina. Il risultato è stato fallimentare quando si è trattato di applicazioni su larga scala e al di fuori di situazioni privilegiate (sperimentazione in ospedali universitari, ad esempio). I concetti trasmessi si rivelano più poveri e meno specifici di quanto richiesto dagli utenti, i codici sono spesso errati o viene richiesto un notevole aggravio di  lavoro per il loro apprendimento (tranne alcune funzionalità stenografiche mnemoniche richieste dagli utenti stessi per i compiti più frequenti).

E’ altresì riconosciuta la necessità che le informazioni all’interno del calcolatore siano memorizzate e trasferite usando un linguaggio formale che non dia adito ai fraintendimenti, alle ambiguità e alle ridondanze, propri del linguaggio naturale.

Risulta evidente la necessità che la traduzione dal linguaggio naturale al linguaggio formale avvenga all’interno del calcolatore sotto la responsabilità di un operatore umano.

Oggi su questa strada si può pensare realisticamente a diverse modalità di realizzazione di software che aiuti l’utente in tale traduzione, ma ancora non lo sostituisca interamente come sarebbe auspicabile.

Uso dell’Informatica medica e applicazioni sanitarie

Nella gestione convenzionale di documenti cartacei, che oggi viene spesso “copiata” direttamente in un processo assistito da calcolatore, si possono evidenziare tre funzioni:

  1. un “produttore” genera l’informazione (in genere inserita come parte di un documento più complesso), ad esempio un medico scrive una diagnosi o prescrive un trattamento;
  2. un “codificatore” formalizza il documento (o una sua parte), eventualmente tramite un sistema informatico, e lo memorizza nel sistema in forma ricercabile oppure lo trasmette ad un altro sistema, utilizzando anche un opportuno linguaggio formato da codici, parole chiave o descrittori secondo strutture predefinite;
  3. un “utilizzatore” ricerca o riceve documenti che soddisfano determinati requisiti di sistematicità ed estrae da essi l’informazione.

Se le due prime funzioni non sono espletate dallo stesso operatore, la forma in cui il documento originale viene composto e riempito non è sotto il controllo del codificatore, che deve quindi cercare di interpretare al meglio le informazioni a lui accessibili, ricorrendo solo in casi eccezionali all’intervista del produttore.

Per questo sono necessari criteri di interpretazione uniformi e istruzioni dettagliate di comportamento per i codificatori, che arrivano anche a prevedere i casi di ricorso al produttore o la ricerca di documenti originali più completi.

E’ oggi tuttavia possibile realizzare applicazioni sanitarie ripensate fin dall’origine per uso su  calcolatore. Queste applicazioni sanitarie rendono agevole al produttore di esprimere e strutturare direttamente sul calcolatore i propri concetti attraverso una interfaccia multimediale (fondamentalmente grafica e linguistica, e in un prossimo futuro anche vocale).

In questo modo la formalizzazione dei dati viene effettuata in modo più o meno esplicito e oneroso durante la produzione dell’informazione: questo è molto importante dove non sono disponibili codificatori professionali e/o dove le figure di produttore e utilizzatore coincidono, come ad esempio nella medicina generale o nelle basi di dati per ricerca in ambiente universitario.

La rappresentazione strutturata del documento nel calcolatore – in aggiunta alle opportune descrizioni in testo libero – può risultare di un grado di complessità molto variabile da situazione a situazione: da un codice per ogni caso clinico (statistiche di morbidità e mortalità, raggruppamenti omogenei di pazienti ospedalieri), fino a complesse “reti semantiche” (insieme di concetti collegati da relazioni esplicite) che rispecchiano il contenuto dell’informazione clinica, ad esempio nei sistemi di comprensione del linguaggio naturale (non entriamo qui nel dettaglio dei problemi legati all’interpretazione del linguaggio naturale, che meritano un trattamento approfondito al di fuori degli scopi di queste note).

Si noti che il linguaggio utilizzato nel testo libero in genere non ha restrizioni, e che esso deve essere confrontato con un vocabolario controllato, già predisposto dal gestore del sistema per una rappresentazione strutturata.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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