Leader e Leadership: Stili di leadership
Come già detto nell’articolo Definizione e Differenza principale tra Leader e Leadership, il Leader rappresenta colui che, nel corso della sua appartenenza alla vita di un gruppo, influenza – in un qualche momento e per un qualche aspetto – gli altri membri e, più in generale, le attività che il gruppo svolge o si accinge a svolgere. Mentre, la Leadership è un processo di influenza sugli altri per far loro comprendere e accettare le decisioni che devono essere prese e le azioni che devono essere intraprese, facilitando gli sforzi individuali e collettivi per il raggiungimento di un obiettivo comune.
Descriviamo adesso le caratteristiche del leader e della leadership indicando le tre principali modalità di esercitare il comando all’interno di un gruppo.
Questi tre stili di comando sono definiti:
- democratico
- autoritario
- permissivo
Comportamento del leader e stili di leadership nei gruppi
Stile Democratico
Nello stile democratico il leader:
- incoraggia ed assiste il gruppo nelle discussioni e decisioni collettive;
- suggerisce, se necessario, eventuali consigli tecnici proponendo due o tre alternative; nel corso della discussione vengono stabilite le prospettive generali dell’attività futura e le tappe necessarie per raggiungere gli obiettivi del gruppo;
- lascia lavorare liberamente i membri dei gruppo sia nella divisione dei compiti che nella scelta dei compagni di lavoro;
- è imparziale sia nel lodare che nel criticare e cerca di adottare un comportamento da membro normale, senza svolgere una parte di lavoro troppo grande.
Stile AUTORITARIO
Nello stile autoritario il leader:
- prende tutte le decisioni e stabilisce il da farsi;
- determina i procedimenti, i tempi e le tecniche dell’attività di volta in volta; in tal modo l’orientamento futuro resta imprecisato e incerto per i membri del gruppo;
- stabilisce il compito parti- colare e l’eventuale com- pagno di ciascun membro del gruppo;
- critica e loda il lavoro dei membri del gruppo in base a criteri soggettivi e si astiene dalla partecipazione attiva tranne che in fase di dimostrazione.
Stile PERMISSIVO
Nello stile permissivo il leader:
- lascia ampia libertà di deci- sione partecipando in grado minimo;
- fornisce i materiali neces- sari all’ attività del gruppo e si dichiara disponibile per eventuali informazioni, ma non partecipa in altro modo alla discussione;
- non partecipa;
- non regola e non valuta il corso degli eventi; com- menta spontaneamente e solo su richiesta l’attività dei membri del gruppo.
Differenze tra gli stili di leadership
Come si può notare il leader democratico tende a suscitare il massimo di cooperazione e di partecipazione nei membri alla determinazione degli obiettivi alle attività del gruppo. Cerca ed offre la massima collaborazione, accetta critiche e suggerimenti dagli altri, discute sul da farsi, favorisce il dialogo con tutti e fra tutti i membri del gruppo.
Distribuisce, piuttosto che accentrarle, le responsabilità; incoraggia e consolida i rapporti ed i contatti interpersonali tra tutti i membri; riduce i conflitti e le tensioni interne; evita privilegi e differenze di grado.
Il leader autoritario esercita invece il potere in maniera dispotica, non ammette consigli, non dà confidenza, rifiuta ogni rapporto, dà pochi suggerimenti e informa freddamente. Determina da solo la linea di condotta del gruppo e lui solo conosce esattamente le tappe del lavoro da fare. Impone i compiti e distribuisce i premi ed i castighi. Tende a difendere i suoi diritti e privilegi, opponendosi ad ogni cambiamento.
Favorisce le divisioni tra i membri del gruppo per meglio dominarli, rendendosi così indispensabile al gruppo e mettendolo così in pericolo di disfarsi non appena egli si ritiri o sparisca.
Il leader permissivo dimostra, invece, disinteresse ed indifferenza, non stimola, non aiuta, non controlla, non collabora, lascia a tutti la massima libertà d’azione e di comportamento. Colui che dirige fornisce le indicazioni necessarie all’attività di gruppo ma non prende parte, in alcun modo alla discussione sul lavoro da svolgere; si tiene in disparte. Non tenta neppure di valutare o regolare il corso degli eventi, facendo solo rari commenti spontanei sull’attività dei membri, ovvero rispondendo a specifiche richieste. Si tratta, in pratica, di un ruolo caratterizzato da un rispetto passivo per l’autonomia dei membri e prevalentemente limitato a dare, su richiesta, informazioni tecniche.