Programmazione orientata agli oggetti: Che cos’è un oggetto complesso

Programmazione orientata agli oggetti: Che cos’è un oggetto complesso

Nella programmazione orientata agli oggetti, le entità nel sistema sono rappresentate come oggetto, o come valore. I valori sono l’entità standard conosciute da ogni utente e sono built-in nel sistema; gli esempi tipici di valori sono gli interi, reali, booleani, caratteri e stringhe.

L’informazione dunque è rappresentata da un valore, se è se stessa; l’informazione di un oggetto invece è rappresentata dalle relazioni con gli altri oggetti e valori. I valori sono utilizzati per descrivere altre entità, mentre gli oggetti sono le entità che devono essere descritte.

Un oggetto consiste di un identificatore, uno stato o valore, costituito per un certo numero di attributi (campi) che possono a sua volta contenere riferimenti ad altri oggetti, e di un comportamento come insieme di metodi o operazioni.

L’accesso ai componenti di un oggetto avviene con la sintassi: oggetto.attributo e oggetto.metodo

Programmazione orientata agli oggetti: Che cos'è un oggetto complesso

D’altro canto, gli oggetti complessi sono generati a partire da oggetti atomici mediante costruttori e possono a loro volta essere componenti di altri oggetti. I vantaggi di un modello che fornisce oggetti complessi sono evidenti nella rappresentazione diretta di oggetti strutturati quali mappe, disegni CAD, ecc., strutture complesse che in questa gestione non necessitano di essere decomposti in unità più piccole, tuple o record. La ricerca e la gestione di tali struttura risulta inoltre più veloce.

Nella categoria degli oggetti complessi appartengono anche i tipi di dati di grandi dimensioni, non strutturati, che il sistema non è capace di interpretare, si pensi all’informazione multimediale. Un esempio è dato dai campi di tipo BLOB (bynary large object) che permettono di memorizzare valori di grandi dimensioni, quali immagini di tipo bitmap o lunghe stringhe di testo. Sono definiti non strutturati perché al sistema non è nota la struttura, ma è l’applicazione che li gestisce che è in grado di interpretarli.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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