Project management: Sindrome dello studente e legge di Parkinson

Project management: Sindrome dello studente e legge di Parkinson

Nel project management, molto spesso si tendono a rimuovere alcuni comportamenti tipici umani noti come “sindrome dello studente” e “legge di Parkinson” uno fra i principi cardine a cui improntare la schedulazione: se quest’ultima non ne tenesse conto, essa risulterebbe poco veritiera e la sua credibilità verrebbe pertanto compromessa. Questi comportamenti molto comuni sono tra i maggiori responsabili del mancato rispetto delle scadenze e dei termini prefissati da parte degli individui coinvolti in un sistema di progetto.

Project management: Sindrome dello studente e legge di Parkinson

La sindrome dello studente si verifica nel modo in cui ci si approccia all’esecuzione di un’attività, in particolar modo quando un’attività è nuova o mai eseguita prima: nell’assegnazione della durata entro cui svolgere l’attività si tende sempre ad includere un tempo extra inclusivo della previsione che si verificheranno ritardi. Questo tempo extra si estende quindi ancora di più quando la familiarità che si possiede con l’incarico assegnato è scarsa. La distensione della durata dell’attività genera tuttavia nell’individuo la consapevolezza di avere più tempo del necessario a sua disposizione e di poter quindi procrastinare l’avvio dell’attività: egli tende così ad indugiare, aspettando che l’attività diventi urgente prima di iniziare concretamente a dedicarsi ad essa. La denominazione di tale comportamento prende il nome dall’atteggiamento tipico assunto da uno studente il quale, per la preparazione di un esame, è certo del margine temporale di sicurezza di cui gode prima di iniziare ad approfondire seriamente la materia. Pertanto procrastina fin quando gli è possibile, salvo poi vedersi costretto a recuperare il tempo perso in un lasso temporale ormai sensibilmente ridotto.

Tale modo di approcciarsi allo svolgimento di un compito è quindi riscontrabile sia tra gli studenti durante la preparazione di un esame sia tra gli individui coinvolti in un progetto durante l’esecuzione di un’attività: in entrambi i casi il percorso temporale seguito da chi è colto da sindrome dello studente.

Infine, bisogna dire che il il Critical Chain Project Management tiene ampiamente conto di questi due tipici comportamenti umani e cerca di arginarli il più possibile inserendo durate delle attività ridotte (evitando così l’assegnazione di controproducenti tempi extra per lo svolgimento di un compito) e mantenendo un controllo constante sul tempo disponibile rimanente per l’esecuzione dell’attività fino al suo completamento (evitando così una dilatazione e un’inevitabile spreco del tempo a disposizione).

Sindrome dello studente e legge di Parkinson

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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