Quali sono le professioni IT più importanti e richieste in azienda

Quali sono le professioni IT più importanti e richieste in azienda

Introduzione

La trasformazione digitale delle aziende sta rendendo sempre più preziose e ricercate le competenze informatiche. Le professioni IT sono infatti destinate a crescere sotto vari aspetti, alimentando notevoli aspettative sia per quanto riguarda le prospettive di carriera e le soddisfazioni a livello economico.

Nonostante i crescenti timori legati alle recessioni, che si prospettano in maniera sempre più evidente a livello globale, l’interesse per le professioni informatiche continua incessantemente a crescere. Nel breve, medio e lungo termine, tutti gli analisti prevedono importanti fabbisogni di competenze per soddisfare le esigenze legate allo sviluppo delle applicazioni, all’analisi dei dati e, tema sempre più attuale, alla sicurezza informatica. Senza trascurare tutte le competenze relative al cloud computing e ai sistemi IT tradizionali, cosiddetti on-premise, che andranno mantenuti anche nei tempi a venire. Si tratta oltretutto di un’evidenza facilmente percepibile da chiunque operi con continuità anche soltanto in uno dei vari ambiti del mercato IT.

Quali sono le professioni IT più importanti e richieste in azienda

Information security engineer

Il settore della cybersecurity è senza dubbio quello che sta crescendo in maniera più vertiginosa, sia dal punto tecnologico che per quanto concerne la varietà di competenze richieste. Secondo le stime del US Bureau of Labor, nei soli Stati Uniti, il settore della sicurezza informatica dovrebbe generare un volume di occupazione incrementato del 33% rispetto a quello attuale, entro il 2030. Si tratta di un ordine di grandezza che non ha eguali, anche se confrontato con altri settori professionali.

La cybersecurity è un settore in cui si manifesta sin d’ora uno skill gap decisamente importante. Ne sanno qualcosa le aziende alle prese con la messa in sicurezza dei loro sistemi IT, in un contesto sempre più eterogeneo, che coinvolge utenti, dispositivi, dati, applicazioni, reti, sia in locale che in cloud.

Tra le varie figure professionali attive all’interno del mercato della cybersecurity spicca l’information security engineer, una figura tecnica che generalmente possiede competenze relative a Linux, UNIX, Java, oltre a capacità di sviluppo e conoscenze di SSL, SSH e sistemi SIEM (Security Information and Event Management).

L’information security engineer risulta particolarmente ricercato per via della sua capacità di progettare e realizzare sistemi in grado di garantire la sicurezza informatica aziendale, sia per quanto riguarda le reti che le applicazioni.

Si tratta di una figura tipicamente mid-senior a livello di esperienza, un particolare che rende particolarmente ostica, soprattutto in tempi brevi, la formazione di nuove leve in grado di colmare lo skill gap attualmente esistente, destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni.

Per i giovani che stanno cercando prospettive interessanti per lavorare nel mondo dell’IT, l’information security engineer rappresenta quella che gli americani non esiterebbero a definire una “win-win situation”.

Full-stack engineer

Ancor prima di spendere analisi dettagliate, la trasformazione digitale esprime un fatto evidente: servono sempre più applicazioni software. Full-stack engineer e full stack developer sono pertanto tra le figure più ricercate in assoluto, grazie alla loro capacità di condurre end-to-end un progetto di sviluppo, sapendo gestire molti stack in maniera flessibile e talvolta tecnologicamente agnostica nei confronti dei linguaggi di programmazione.

Nell’ambito dello sviluppo software e dello sviluppo web, sono molto frequenti gli sviluppatori di front-end e back-end, ossia specializzati in determinati stack, laddove possono disporre di competenze anche incredibilmente dettagliate. Rispetto a loro, il full-stack engineer, risulta spesso più interessante proprio per via della sua capacità di intervenire su tutti gli elementi di un progetto software. A prescindere dal livello di seniorship.

Data scientist

La scienza dei dati e l’analisi dei dati rappresentano due tra i trend più caldi del momento. La “colpa”, ancora una volta, è della trasformazione digitale, che fa dei dati stessi la principale fonte di ricchezza per i business moderni. Si tratta tuttavia di una fonte grezza, acquisita in grandi numeriche dai sistemi informativi, che va “trattata” affinché diventi effettivamente profittevole per le aziende.

Per chiudere la propria top3, nel variegato ecosistema delle professioni legate nello specifico ai dati, CodingDojo ha scelto la figura del data scientist. Per quanto ormai pienamente riconosciuta ed apprezzata, si tratta di una figura relativamente giovane nell’ambito delle professioni scientifico-informatiche ed il suo potenziale appare incredibilmente elevato, all’alba di un’era in cui machine learning e intelligenza artificiale paiono destinate a farla da padrona nel contesto dei business analytics.

I data scientist, oltre a disporre delle necessarie competenze per collezionare, organizzare e presentare i dati attraverso i software di data visualization, si avvalgono di applicazioni basate sul machine learning per analizzare grandi quantità e varietà di dati, ai fini di supportare le decisioni aziendali con informazioni mirate, consapevoli e in tempo reale sull’andamento del business, sia a livello conoscitivo (business intelligence) che a livello predittivo (business analytics).

I data scientist, ed in generale i professionisti dei dati, possiedono sia conoscenze matematiche che informatiche, non disdegnano lo sviluppo di applicazioni e sono sempre più ricercati dalle aziende, in ogni livello di seniorship.

Machine learning engineer

Le tecnologie legate all’apprendimento automatico dei dati sono la base di tantissime applicazioni moderne, capaci di estrarre valore informativo, ben oltre quanto sarebbe possibile alle sole possibilità umane. Ma chi implementa questi sistemi? Chi sceglie gli algoritmi e fa si che tutto il resto funzioni a dovere?

Semplificando l’evidenza, il machine learning engineer è in buona sostanza un data scientist specializzato nell’ambito dell’intelligenza artificiale e del machine learning. Si tratta infatti di un focus di competenze che spesso viene intrapreso durante il proprio percorso professionale, in una fase successiva rispetto ai puri e semplici studi accademici.

I machine learning engineer sono in grado di destreggiarsi con estrema confidenza nell’ambito di differenti strutture e ambienti di dati, con una conoscenza approfondita sulle principali tecnologie disponibili sul mercato per la gestione dei sistemi di dati e la loro analisi. Si tratta di una figura professionale tipicamente dotata di una seniorship particolarmente elevata.

Java developer

Tra i moltissimi linguaggi di programmazione disponibili, Java continua a costituire un punto di riferimento, cosa che fa dei programmatori Java una figura costantemente ricercata nel mercato dello sviluppo informatico. Se poi disponesse di competenze full-stack, l’azienda potrebbe ottenere la proverbiale massima resa col minimo sforzo.

Nel caso dei Java developer siamo quindi nel contesto di una professione dotata di un profondo background esperienziale, che continua a mantenersi costante negli anni, con prospettive di sviluppo legate al generale aumento delle applicazioni software, oltre al mantenimento di quelle attualmente disponibili.

A prescindere dal linguaggio di programmazione utilizzato nello specifico progetto, gli sviluppatori più ricercati oggi dispongono di competenze almeno basilari su più linguaggi, soprattutto per quanto concerne quelli più diffusi nell’ambito del contesto in cui operano.

Una dote che farà sempre più la differenza, soprattutto nel definire la lead, è data dalla conoscenza delle discipline di business, sempre più richieste per dialogare in maniera proficua con i decisori aziendali, facendo comprendere loro anche quegli aspetti che, se mantenuti sul piano puramente tecnico, non sarebbero ovviamente in grado di percepire nel dettaglio.

Un dialogo proficuo tra le figure tecniche dello sviluppo e le figure manageriali dell’organizzazione consente infatti l’adeguato punto di contatto tra il software e il business, rendendo l’azienda davvero app-driven nel soddisfare qualsiasi esigenza.

Data engineer

Dopo il data scientist e il machine learning engineer, CodingDojo si concentra sulla figura del data engineer, a dimostrare ancora una volta quanto sia vasta l’area di specializzazione oggi offerta delle discipline dei dati.

Al di là dell’effettiva richiesta sul mercato del lavoro, molto evidente dai dati di Glassdoor e dello stesso US Bureau of Labor, il data engineer calza a pennello in questa lista dal momento che integra alla perfezione l’operato del machine learning engineer, figura con cui si completa alla perfezione.

Come fa correttamente notare CodingDojo, il data engineer fa un po’ tutto quello che il machine learning solitamente non fa e che non rappresenta lo specifico dell’attività del data scientist, che assume un carattere maggiormente analitico e generalista.

Il data engineer è una figura tecnica che si occupa nello specifico della preparazione dei dati (data preparation), assicurandosi che siano acquisiti, organizzati e caricati sui sistemi di gestione con una qualità adeguata e fruibile alle applicazioni di business analytics.

Cloud engineer

Gli ecosistemi cloud rappresentano una realtà destinata a conquistare quote di mercato sempre più consistenti nel mercato IT, necessitando di competenze specifiche sia per quanto riguarda le aziende che per quanto concerne i cloud service provider.

I cloud engineer sono per ovvi motivi una figura molto richiesta che deve disporre di competenze adeguate su Linux, sulle tecnologie di virtualizzazione e sui principali linguaggi utilizzati per sviluppare le applicazioni in cloud, tra cui Java, Python e MySQL.

Il cloud engineer deve inoltre conoscere in maniera approfondita anche gli ecosistemi cloud in cui è chiamato ad operare, a cominciare dai giganti AWS, Microsoft Azure e Google Cloud. Un’altra figura destinata ad avere un ruolo sempre più prevalente è indubbiamente quella del Cloud Architect, le cui competenze sono orientate nel progettare e costruire gli ambienti cloud sulla base delle specifiche esigenze aziendali.

Back-end engineer

Abbiamo visto come il full-stack engineer sia in assoluto una delle figure più ricercate per via della sua capacità di coprire un’ampia gamma di esigenze aziendali. Tuttavia il mercato avrà sempre un occhio di riguardo per gli specialisti, ed è certamente il caso dei back-end engineer, che si occupano della parte più profonda delle applicazioni.

Il back-end consente infatti di gestire qualsiasi funzionalità di un’applicazione dotata di un front-end, a prescindere dall’ambiente per cui è concepita, e necessita di competenze molto specifiche sia quando si tratta di sviluppare nuove applicazioni cloud native, sia quando è necessario mantenere il software legacy.

Gli sviluppatori più ricercati sono coloro che, pur posizionandosi sul mercato come specialisti, conoscono bene l’intero processo e le architetture del software, in modo da comprendere nel dettaglio le esigenze che la piattaforma di back-end deve supportare. Data la sua natura strettamente funzionale, il back-end deve integrarsi alla perfezione anche con altre applicazioni, utilizzate ad esempio dai vari reparti aziendale per svolgere in maniera coordinata le proprie mansioni.

Salesforce engineer

Tra le principali sorprese che CodingDojo ha scelto di inserire della “classifica” delle professioni IT più ricercate del momento, ritroviamo senza dubbio i Salesforce engineer.

Come ampiamente noto, Salesforce è una tecnologia leader nell’ambito del software CRM (Customer Relationship Management), disponibile in cloud come SaaS (Software-as-a-Service) e richiede competenze specifiche per la sua configurare e la sua implementazione.

Secondo CodingDojo, il Salesforce engineer, al pari della maggior parte dei professionisti che si focalizzano su una singola piattaforma, ha quale compito quello di aiutare le aziende ad implementare Salesforce per rispondere alle specifiche esigenze, dopo un’analisi approfondita dell’impiego del CRM in tutte le linee di business.

Il Salesforce Engineer, al pari degli specialisti di qualsiasi altra soluzione CRM disponibile sul mercato, deve ovviamente conoscere la tecnologia di riferimento. Nel caso di Salesforce, oltre ad una approfondita conoscenza della piattaforma, è auspicabile la padronanza del linguaggio di programmazione Apex, oltre ad una buona base in merito a Java e C#.

Gli specialisti di Salesforce devono saper venire tecnicamente a capo di qualsiasi possibile configurazione, anche per quanto concerne l’ampia gamma di plug-in e applicazioni di terze parti che un CRM è chiamato ad implementare sulla propria piattaforma.

Automation engineer

Oltre alla digitalizzazione dei processi in senso ampio, un aspetto essenziale nel panorama dell’IT è rappresentato dall’automazione dei processi stessi, per renderli sempre più rapidi ed economici da gestire, liberando oltretutto le risorse umane per funzioni più strategiche nell’interesse del business.

L’automation engineer è una figura che spazia su vari fronti e si distingue per la capacità di trovare, grazie all’automazione, le soluzioni più idonee per risolvere i problemi e rendere più efficienti i processi su cui intervengono tutte le linee di business dell’azienda.

L’automation engineer, oltre ad occuparsi delle situazioni più complesse, può inoltre favorire tra i dipendenti stessi dell’azienda una cultura votata allo sviluppo alla RPA (Robotic Process Automation), utilizzando dei tool di sviluppo low code / no code che consentono a qualsiasi citizen developer di sviluppare facilmente dei bot in grado di automatizzare tutti i processi di routine che tradizionalmente lo vedrebbero impegnato ad eseguire manualmente operazioni ripetitive. Un esempio tra i più diffusi di questo genere di tecnologie è rappresentato da Microsoft Power Platform.

Test Manager

Negli ultimi anni stiamo assistendo a una richiesta sempre maggiore di questa figura professionale da parte delle aziende. Il motivo è individuabile nella necessità, da parte di quest’ultime, di apportare migliorie ai prodotti già esistenti e commercializzati e di introdurne di nuovi sul mercato.

Il Test Manager è un professionista esperto nel collaudo del software e svolge un ruolo fondamentale all’interno del ciclo di vita del software, controllando che il programma sia completo, funzionale ed efficace. Il lavoro del Tester Manager infatti è parte delle attività che assicurano la qualità del software (Quality Assurance, QA).

Il collaudo del software è un processo di valutazione che consente al Tester di verificare se il software risponde appieno alle esigenze dei committenti (software verification and validation, V&V), ovvero se soddisfa i requisiti di programmazione, se interagisce con l’hardware come previsto, se risponde correttamente a tutti gli input ad una velocità accettabile, se la sua usabilità è buona e se risponde agli standard di sicurezza.

Indipendentemente dalla tipologia di azienda per cui opera, il Test Manager si occupa principalmente di:

  1. Pianificare e implementare strategie di testing;
  2. Individuare i malfunzionamenti del prodotto e le relative cause (attività di debugging ed error fixing);
  3. Individuare aree di miglioramento;
  4. Collaborare col team di sviluppo, dopo aver individuato eventuali aggiornamenti da apportare al software;
  5. Fornire supporto e documentazione sulle procedure di collaudo eseguite;
  6. Verificare la qualità del prodotto tramite programmi di test ad hoc.

Infine, per poter svolgere al meglio queste attività, il test manager dovrebbe possedere un mix di competenze che vanno da skill prettamente tecniche a skill più soft.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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