Recruiter: Chi è e caratteristiche di un buon selezionatore

Recruiter: Chi è e caratteristiche di un buon selezionatore

La prima intervista, quindi, è solitamente svolta da un addetto al servizio di selezione (selezionatore o recruiter), in quanto essa assolve alla funzione di conoscere il candidato sotto il profilo delle caratteristiche soggettive, di personalità e di motivazioni; per tali ragioni l’intervistatore, che auspicalmente sarà uno psicologo del lavoro o un soggetto con specializzazioni simili, non seguirà rigidi schemi definiti a priori tuttavia cercherà sempre di dare all’intervista una certa organicità, necessaria sia a mantenere il controllo sulla situazione, sia ad ottenere le informazioni di cui egli necessita per il suo scopo.

Recruiter: Chi è e caratteristiche di un buon selezionatore

L’intervistatore è tenuto a gestire l’incontro non solo perché ne ha la responsabilità ma soprattutto perché di esso ne risponde di fronte ai suoi superiori o al suo committente, laddove l’azienda si sia affidata ad una società di consulenza esterna. Per comprendere meglio quanto sia importante, in questa fase, la figura del recruiter si riporta di seguito un elenco con tutte le caratteristiche soggettive che questi dovrebbe avere:

  • vasta cultura generale e interesse a tenersi aggiornato;
  • curiosità conoscitiva e specifici interessi nell’ambito delle discipline umanistiche;
  • abilità nei rapporti sociali, educazione, flessibilità, capacità di partecipare creativamente alle situazioni;
  • maturità e stabilità emotiva, libertà da pregiudizi e preconcetti, autocontrollo;
  • capacità logiche, analitiche e di valutazione: sensibilità ai segnali deboli;
  • tendenza all’ascolto, pazienza, intuito e capacità di concentrazione intellettuale;
  • capacità autocritica, tendenza a mettersi in discussione e a maturare le proprie convinzioni in virtù dell’apprendimento e del confronto socio-professionale;
  • facilità nell’adattarsi a diverse situazioni sociali senza lasciarsi confondere dal complesso di circostanza;
  • onestà intellettuale, scarsa propensione all’acquisizione di potere e prestigio se non collegati all’evoluzione delle abilità professionali;
  • interesse e motivazione allo specifico lavoro di selezione del personale, e/o alle attività fondamentali di gestione delle risorse umane;
  • capacità di mantenere un calm-alert state attraverso il quale seguire con attenzione il rapporto interpersonale con il candidato, pur evitando situazioni di tensione e sovraffaticamento mentale.

 

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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