SEO, ottimizzazione e posizionamento siti web su Google

SEO, ottimizzazione e posizionamento siti web su Google

La scelta delle keyword SEO

Questa fase è fondamentale, qualunque attività SEO risulta essere priva di senso se non viene effettuata prima un’analisi accurata delle parole chiave da scegliere per la propria campagna. La ricerca delle parole chiave “migliori” può essere effettuata con strumenti software appositi, interviste agli utenti, analisi della concorrenza (benchmarking competitivo) e utilizzando lo stesso motore di ricerca.

Per il successo di una campagna SEO è consigliabile selezionare parole chiave non troppo generiche , poiché risulterebbe molto difficile o addirittura impossibile raggiungere buoni risultati in tempi utili, ma neppure troppo specifiche, poiché, se sono poco cercate, generano di conseguenza poco o nessun traffico al sito.

Nella scelta delle keyword è applicabile la teoria della “Long Tail” di C. Anderson, secondo la quale i prodotti di nicchia avranno molte più possibilità di profitto. Per applicare questa teoria in ottica seo, è quindi preferibile scegliere molte parole chiave specifiche piuttosto che poche generiche.

On-page SEO

Si definisce SEO “on-page” o “on-site” l’insieme delle attività di ottimizzazione all’interno di un sito. Questa è solamente una parte dell’attività SEO, l’altra faccia della medaglia è definita “off-page” o “off-site” ed è l’insieme di attività di gestione dei link in ingresso (inbound) verso un sito. L’ottimizzazione on-page a sua volta si può suddividere in ottimizzazione del codice HTML ed ottimizzazione dei contenuti testuali e immagini di un sito. Un buon posizionamento del proprio sito web può dipendere anche da fattori lato server, come l’affidabilità e la velocità dello hosting, e da altri fattori come l’anzianità del dominio (domini con più di 5 anni sono ritenuti più affidabili), ma i maggiori risultati si ottengono mediante queste due attività.

Ottimizzazione SEO del codice HTML

Ogni sito internet è formato da un codice sorgente HTML che viene letto dal browser (Internet Explorer, Firefox, Safari, Chrome, etc.) e presenta il sito nelle maniera in cui noi lo vediamo. L’o ttimizzazione del codice è perciò l’attività di ottimizzare le parti “invisibili” all’utente, ma che incidono sul ranking del sito. Di particolare importanza sono alcuni tag che formano il codice, come il tag title , che può essere visibile nella parte in alto del browser quando apriamo una pagina web, che serve a specificare il titolo di una determinata pagina. Altri elementi importanti a livello di codice sono la presenza di una sitemap per aiutare gli spider a navigare il sito, i tag Heading (h1, h2, h3…) che servono a delimitate il testo in paragrafi con titoli e sotto-titoli, il testo alternativo (alt) nelle immagini ed altro ancora. Bisogna anche che il codice sia ben scritto e non contenga uso eccessivo di javascript/ajax.

Ottimizzazione dei contenuti

I contenuti sono una parte importantissima del SEO, infatti i motori di ricerca evoluti, come Google, riescono a leggere i contenuti testuali di un documento, “capendone il significato”. E’ opportuno quindi che un sito contenga realmente contenuti utili e interessanti al fine di ottenere un buon

posizionamento sui motori di ricerca. Un sito povero di contenuti non potrà essere ben posizionato o comunque sarà difficile mantenere la posizione per molto tempo. Un chiaro esempio e Wikipedia che risulta tra i primi risultati per un gran numero di parole chiave. E’ di importanza fondamentale, oltre ad avere buoni contenuti, avere contenuti unici, quindi non copiati da altri siti. Google si accorge quando un contenuto non è originale e lo penalizza nei suoi risultati. Naturalmente il contenuto dovrà includere le parole chiave con cui vuole essere trovato, ma in maniera tale da non risultare illeggibile al visitatore. L’attività di scrivere contenuti SEO è detta SEO Copywriting, ed è l’arte di combinare la buona scrittura con gli elementi SEO.

Off-page SEO

I due fondatori di Google, Larry Page e Sergey Brin, basarono il loro successo sulla convinzione che le pagine citate con un maggior numero di link fossero le più importanti e meritevoli. La logica conseguenza di questa premessa è che uno dei principali fattori che incide sulla classifica di Google è il numero e la qualità del link che puntano verso un sito.

Per questo motivo, l’attività “off-page” (fuori dalle nostre pagine), ossia la gestione della link pupularity (popolarità da link), è una parte molto importante di ogni attività SEO. Questa parte è spesso più lunga e difficoltosa di quella “on-page”, poiché non abbiamo il controllo dei siti degli altri.

Per gestire la link popularity occorre ottenere link verso il propri osito da altri siti pertinenti e rilevanti ripetto alla tematicità trattata dal sito. Si deve anche tener conto del PageRank, un “voto” da 0 a 10 che Google assegna ad ogni pagina web in base al numero di link verso quella pagina.

La gestione della link popularity viene fatta attraverso azioni più o meno conformi alle linee guida di Google (vedi paragrafo successivo “Black Hat e White Hat SEO”) ed è oggetto di numerosi dibattiti.

Tecniche consigliate sono prima di tutto la creazione di contenuti utili ed autorevoli, al fine di generare link spontanei, seguono l’article marketing, l’iscrizione a directory di buona qualità, il guest posting. Tecniche deprecate sono invece lo scambio link, spam su forum e blog e link farming.

I cambiamenti nell’algoritmo di Google

Google aggiorna di tanto in tanto il suo algoritmo, raffinandolo sempre più, per dare agli utenti risultati migliori ed evitare la manipolazione dei risultati da parte dei SEO meno corretti (vedi Black Hat). Alcuni tra i più significativi sono stati Google Panda nel 2011 e Google Penguin nel 2012, quest’ultimo

particolarmante rilevante poiché riguarda i link in ingresso di un sito. Essi hanno arginato alcuni fenomeni come la produzione di contenuti di scarso valore o la partecipazione a schemi di link al fine di manipolare il Page Rank, penalizzando diversi siti nei risultati di ricerca.

Local SEO

Una buona parte delle ricerche eseguite su Google mostra risultati per luoghi. L’ azienda di software SEO SEOmoz ha effettuato un studio sul modo in cui gli utenti guardano la SERP di Google (pagina dei risultati del motore di ricerca ) ed ha rilevato che l’occhio gravita pesantemente verso le inserzioni Google Places.

Per questo motivo le attività di ottimizzazione detta “Local SEO” ha oggi grande importanza. Esso si effettua attraverso l’ottimizzazione della pagina Google Places, principalmente utilizzando regole simili al SEO “tradizionale”.

Altre attività finalizzate a fare SEO

Il SEO non si limita solamente alla ricerca di Google, altre attività SEO possono riguardare ad esempio l’ottimizzazione delle immagini per Google Image Search, l’ottimizzazione dei video per la ricerca su YouTube o l’ottimizzazione per le app mobile su Google Play.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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