Strategia SEO basata su Social Media e Social Network

Strategia SEO basata su Social Media e Social Network

I Social Media e i Social Network, per via della loro diffusione capillare, hanno introdotto sostanziali metamorfosi nel World Wide Web (WWW). Attualmente non esistono nicchie della Rete che non siano interessate da questo fenomeno e di conseguenza anche i motori di ricerca ne percepiscono l’influenza.

Più nel dettaglio i Social Network, infatti, riescono a spostare molto traffico su determinati siti Web posizionando in modo eccellente i loro contenuti, e incidendo chiaramente nel calcolo della link popularity (numero di siti internet che si collegano a una pagina web) che è una misura dell’affidabilità dei contenuti di un sito web, che influisce notevolmente sulla visibilità online. Oggi i motori di ricerca premiano l’affidabilità di un sito innalzandolo ai primi posti nelle pagine di risposta.

In aggiunta, molti utenti del Web utilizzano i loro account sui Social Network come strumento di posizionamento del proprio brand per incrementarne la reputazione nelle sessioni di ricerca dei motori più utilizzati. In questo articolo verranno analizzati i Social Network più validi per l’implementazione dell’attività e quindi di una strategia di SEO valida. Tra questi inseriamo in prima posizione Twitter, Youtube e Facebook.

Strategia SEO basata su Social Media e Social Network

Twitter

Twitter offre la possibilità ai propri utenti di condividere messaggi di testo per un massimo di 140 caratteri. Questa caratteristica consente di classificarlo anche come servizio di microblogging. Inoltre, la sua grafica completamente rinnovata di recente, rende disponibile per gli iscritti un numero molto elevato di contenuti provenienti dall’esterno.

Tra le varie opportunità offerte dal pannello di Twitter, una delle più interessanti è sicuramente quella che consente di visualizzare all’interno del Social un video presente su YouTube. In più gli utenti registrati hanno a disposizione una serie di informazioni e dati immediatamente consultabili:

  • Following: numero di persone seguite dall’account;
  • Follower: numero di persone dalle quali viene seguito l’account;
  • Tweet: numero di post effettuati;
  • In lista: numero di liste in cui l’account risulta inserito.

Nel momento in cui un soggetto (nel caso specifico un azienda) effettua un Tweet, quest’ultimo compare nella home di tutti i propri Follower. E’ immediato comprendere come un profilo dotato di un numero molto elevato di Follower possa sviluppare una forza comunicativa di forte impatto. Tuttavia, come accade molto spesso nel panorama digitale, il fattore che incrementa maggiormente il posizionamento del contenuto è la qualità del Follower e non la quantità. A tale proposito, possiamo quindi affermare, che risulta molto importante condividere contenuti interessanti e in grado di catturare l’attenzione dei propri “seguaci”.

In questo scenario il meccanismo di propagazione è molto semplice: una volta che il messaggio è stato ricevuto, la possibilità di interazione aumenta in maniera esponenziale. Con  la condivisione  un utente ha sia l’opportunità di interagire con il mittente del Tweet, sia la possibilità di girarlo a  sua volta nei confronti dei propri Follewer e dare il via alla diffusione dell’argomento d’interesse.

La gestione di Twitter complessivamente non si presenta complessa e con i giusti accorgimenti può risultare molto produttiva in termini di visibilità per l’azienda. Questo Social rappresenta un veicolo di grande rilievo per comunicare in modo diretto con i propri utenti e per fornire un servizio di supporto adeguato alle necessità manifestate. La presenza su Twitter consente alle imprese di divulgare informazioni, di essere presenti in tutti i motori di ricerca basati sul Real Time Search ed infine di comunicare tempestivamente qualsiasi innovazione di contenuto. Per rendere la propria partecipazione la più proficua possibile è necessario come prima cosa concentrare la risorse a disposizione sull’ottimizzazione del profilo e dei contenuti.

Per ottimizzare il profilo è possibile modificare alcuni campi presenti all’interno della scheda Impostazioni/Settings. Il primo accorgimento riguarda il Nome: in questo spazio si può modificare  il Title dell’account. Il secondo è relativo al Nome utente: in questa area è possibile definire gli URL dell’account che in ogni caso dovranno risultare coerenti con il Nome. Il terzo è denominato Bio: è inerente al meta description anche se non risulta utile ai fini del ranking stilato da Google, rappresenta comunque un’opportunità in più per descrivere in maniera specifica il profilo con termini correlati al nome indicato in precedenza. L’ultimo settore modificabile è quello del Web: in questo campo si andrà ad inserire un link al sito aziendale in grado di generare una certa valenza per Google e gli altri motori di ricerca. La definizione di questi accorgimenti deve essere ponderata in maniera precisa, in quanto influenzeranno direttamente l’ottimizzazione dei singoli Tweet.

Per quanto concerne i contenuti le possibilità di ottimizzazione sono limitate ad un’unica procedura, il Title. Per ottenere buoni risultati è necessario innanzitutto cominciare il Tweet con le parole chiave di interesse, ed in conclusione, considerando che Google attribuisce molta importanza alle key collocate in prossimità dell’apertura del tag Title, un Nome conciso attribuirà più peso alle prime chiavi del Tweet.

Nell’ambito dei Social oltre all’indicizzazione e all’ottimizzazione, assumono un notevole valore sia la popolarità che i backlink.

In considerazione del fatto che la condivisione di un Tweet rappresenta un indice indiretto di gradimento del contenuto postato, e che nella maggioranza dei casi l’argomentazione contiene un link, questo processo può essere definito effettivamente come una misura del gradimento del link stesso. Quindi, per incrementare il posizionamento su Google attraverso la popolarità e i blacklink, risulta indispensabile svolgere due attività:

  • Scrivere articoli su Twitter nel blog aziendale oppure in altri blog per poi linkare il proprio account;
  • Inserire un widget nel blog aziendale in grado di segnalate gli ultimi Tweet effettuati.

A questo punto, dopo aver descritto le principali tecniche di ottimizzazione, risulta importante approfondire la relazione che intercorre tra Twitter e Google per sviluppare ulteriori indicazioni interessanti.

Google, nella valutazione dei profili Twitter e dei contenuti correlati, utilizza un particolare algoritmo che cerca di calcolare due aspetti specifici: il tema trattato e l’autorità dell’account. Per quanto riguarda il primo ambito vengono analizzati i contenuti postali per comprendere le argomentazioni trattate dall’azienda. Inoltre , osservando il nome delle liste di inserimento dell’account, è semplice notare come quest’ultimo venga collocato in un determinato ambito tematico.

Per quello che concerne invece con l’autorevolezza dell’account il processo di valutazione risulta più complicato da definire. Innanzitutto viene effettuata un’analisi quantitativa prendendo in considerazione il  rapporto tra numero di  persone  che seguono e numero di persone che vengono seguite. Questo calcolo offre una prima indicazione di massima: se il rapporto è sproporzionato verso i profili seguiti molto probabilmente ci troviamo di fronte ad un account spam (principale scopo dello spamming è la pubblicità); se il rapporto è di 1:1, l’account viene definito “normale”; se invece il rapporto pende verso “il venire seguiti” allora ci troviamo al cospetto di un account importante.

Nella valutazione dell’autorità del profilo viene inoltre calcolata la popolarità ottenuta all’interno della comunità, attraverso la verifica della rilevanza dei Follower.

Tutte queste constatazioni assumono un certo grado di apprezzamento in riferimento all’attività di SEO per tre ragioni fondamentali:

  • Il profilo: Google calcola l’autorevolezza del profilo Twitter producendo una media tale da assegnare un punteggio globale all’utente;
  • Il Real Time Search: il motore di ricerca di Google ha la possibilità di veicolare molto traffico all’interno del sito aziendale;
  • La link Popularity: Google è in grado di assegnare un punteggio ai file linkati sulla base di link che passano su Twitter; questo score influisce sulla link popularity generale portando beneficio ai siti Web in termini di posizionamento nella SERP.

Tra le varie opzioni Twitter può essere utilizzato sia come piattaforma per il lancio di messaggi verso tutti gli altri Social Network, sia come terminal per i messaggi in arrivo, tutto chiaramente in maniera automatizzata.

E’ possibile inviare automaticamente: post dal blog aziendale, video preferiti su YouTube,  immagini da TwitPic, post caricati sui forum. Inoltre si possono inviare questi contenuti tramite Tweet su: Friendfeed, profilo Facebook, pagina Fan di Facebook.

Recentemente Twitter ha messo a disposizione Twitter Buttons, si tratta di una serie di bottoni ufficiali da applicare sui singoli articoli e sulle schermate dei blog. Questa nuova opportunità consente agli utenti di condividere gli articoli e di monitorare tramite i Tweet l’autore dell’articolo stesso. Il suo utilizzo, se sviluppato nel modo giusto, consente di aumentare il numero di Follower  in maniera consistente.

YouTube

Un altro Social Network che, se sfruttato nel modo giusto, è in grado di produrre buoni risultati in termini di posizionamento è YouTube.

YouTube, per tutto quello che orbita nella sfera dei video, rappresenta il Social più diffuso. Qualsiasi progetto di Web Marketing che include nella sua strategia dei file video non può fare a meno di questo strumento per diffondere il proprio messaggio.

Il suo utilizzo si presenta molto semplice ed immediato, in quanto non necessita di una registrazione per poter fruire delle funzioni offerte. Il comportamento abituale degli utenti di YouTube, però, è quello di sfruttare solamente le opportunità relative ai video, tralasciando una serie di altri interessanti attività. A tale proposito per padroneggiare con profitto i servizi disponibili è  necessario conoscere i quattro aspetti principali di YouTube:

  • Canale: rappresenta la pagina personale di ogni account creato sul Social Network, dalla quale è possibile arrivare a tutti i video e condividere dei post con il gestore del file
  • Iscrizioni: Offre l’opportunità di registrarsi ai vari canali, con il fine di rimanere aggiornati sugli ultimi video caricati (l’elenco di video di interesse vengono elencati nella Home Page di YouTube).
  • Amici: Come accade in altri Social Network è permesso stringere amicizie con molteplici utenti.
  • Interazione con il video: viene concesso di esprimere il proprio gradimento o meno nei confronti del video tramite commenti, condivisione su altri Social, oppure aggiungendolo alla propria playlist.

Questi quattro accorgimenti sono in grado di influire in maniera positiva sul posizionamento del video aziendale nello score dei motori di ricerca.

Tutto questo accade soprattutto perché YouTube ha sviluppato una grande importanza nel Web e risulta attualmente uno dei siti più visitati al mondo. Inoltre, tra i servizi relativi ai file video, è quello con la più alta popolarità su Google; questo sta ad indicare il fatto che risulta molto più semplice posizionare un video ospitato da YouTube piuttosto che uno accolto da altri siti.

La fase di ottimizzazione relativa allo sfruttamento di questo Social è direttamente riconducibile a due procedure: ottimizzare il canale, e ottimizzare il video. Per quanto riguarda la prima, le risorse verranno concentrate sul nome dell’account/canale  registrato all’interno del sito. Anche in questo caso risulta fondamentale la scelta del Title e dell’URL del canale (si impiega la stessa metodologia descritta nel paragrafo precedente). Una volta inserito il nome è possibile fornire ulteriori dati sull’account nel box profilo. In questa area si trovano alcuni campi importanti, tra i quali: Descriviti (dove vengono inserite informazioni personali per aumentare l’area di testo presente nel meta tag decription) e Sito Web URL (link in grado di trasmettere popolarità al documento linkato).

Invece, in considerazione del secondo aspetto, si manifesta l’opportunità di raggiungere due importanti obiettivi: far comparire il video aziendale con le giuste keyword sulle SERP di Google; far uscire il file video con le giuste chiavi nelle SERP di YouTube. A tale scopo possiamo ottimizzare il video in maniera molto semplice; infatti dopo aver terminato l’upload del file sarà necessario compilare quattro aree fondamentali: titolo, descrizione, tag e categoria; naturalmente facendo fede alle modalità imparate nei paragrafi precedenti. Attraverso questo metodo il video aziendale potrà posizionarsi in modo competitivo sui risultati di ricerca.

YouTube è un Social Network di proprietà di Google, quindi di conseguenza rappresenta  un dominio autorevole, affidabile, popolare e molto considerato da tutti i motori di ricerca. Il fatto che questo Social sia una componente aggiuntiva di Google spinge quest’analisi ad aggiungere un ulteriore approfondimento in merito alla relazione che intercorre tra i due.

Google, oltre a prendere in considerazione per il PageRank gli elementi della pagina a la link popularity, tende ad esaminare anche altri elementi, tra questi troviamo:

  • Numero di visualizzazioni totali, giornaliere, per fasce orarie;
  • Inserimento in playlist, voti, commenti, catalogazione nei preferiti;
  • L’autorevolezza del profilo o della pagina.

In conclusione possiamo quindi affermare che avere un elevato numero di visualizzazioni, tanti commenti e molti voti possono assicurare effetti positivi ai fini dell’attività di SEO.

Facebook

L’ultimo Social Network che merita una citazione particolare nell’ambito del Web Marketing è sicuramente Facebook.

Facebook attualmente rappresenta il Social più utilizzato in Italia ed è diventato rapidamente un ottimo strumento di viral marketing. Le applicazioni che caratterizzano questo sito possono essere sfruttate per implementare il posizionamento del documento aziendale.

Anche in questo ambito il primo aspetto da affrontare è quello inerente l’ottimizzazione del profilo aziendale.

Innanzitutto, come visto in precedenza, è possibile sviluppare qualche accorgimento in merito al nome dell’account. In questo caso, però, le alternative di manipolazione sono limitate in quanto da regolamento il profilo di iscrizione deve essere composto da Nome e Cognome. E’ possibile invece ottimizzare l’URL scegliendone uno in un apposita area fornita direttamente da Facebook denominata username.

Un altro campo che può influire sul ranking è quello definito come Interessi, in cui dovranno essere inserite le informazioni ed i concetti che maggiormente rappresentano l’azienda.

Tra gli strumenti a disposizione rientrano anche le cosiddette Pagine Fan; che rappresentano un mezzo ideale per progetti a lungo termine. A differenza del Nome, in quest’area, è possibile utilizzare qualsiasi titolo. Queste pagine sono molto valide perché Google le tiene in grande considerazione nel proprio meccanismo di posizionamento. Infatti la Pagina Fan può essere impiegata in modo sistematico per proteggere il brand aziendale all’interno delle SERP inserendola al di sotto del sito aziendale.

Nonostante le indicazioni appena fornite è molto importante specificare il fatto che Facebook risulta molto più legato a Bing (il motore di ricerca di Micorsoft) rispetto che a Google. Tutto ciò deriva dal fatto che Facebook è stato nel corso degli anni più volte finanziato da Microsoft per una cifra superiore a cinquecento milioni di dollari. Ai fini dell’attività di SEO uno degli strumenti più interessanti risulta essere sicuramente Facebook Advertising, in quanto permette di lanciare delle campagne pubblicitarie direttamente all’interno del sito.

Il funzionamento di questo meccanismo si presenta molto semplice ed intuitivo. Consente di selezionare il target di utenti a cui destinare il messaggio promozionale tramite un efficiente sistema di filtraggio. E’ possibile quindi personalizzare l’attività pubblicitaria inserendo filtri relativi a diversi aspetti, quali: città, dati demografici, interessi, connessioni, etc. In conclusione, è possibile affermare, che questo Social Network, grazie al suo impianto di advertising, consente non solo di diffondere un messaggio promozionale, ma anche di sviluppare delle vere e proprie indagini di mercato.

Altri Social Network

Oltre ai principali Social Network appena descritti, ne esistono altri che presentano caratteristiche positive dal punto di vista del SEO, tra i più consistenti si inseriscono:

  • Linkedln: è dedicato ai contatti ed alle relazioni intrattenute dagli utenti all’interno della propria rete professionale;
  • SlideShare: è destinato alla condivisione con altri utenti di tipo professionale delle proprie presentazioni su slide;
  • FrienFeed: è di proprietà di Facebook, e viene definito come un aggregatore di tutti i Feed RSS che vengono pubblicati navigando per la Rete;
  • FourSquare: è un Social fondato sulla condivisione della posizione geografica via GPS;
  • Flickr: è  progettato  per  la  condivisione  delle proprie foto,    risulta  molto impiegato in occasione di particolari eventi;
  • MySpace: è un Social rivolto agli appassionati o professionisti che si occupano di musica;
  • Google Me: è il nuovo Social Network di Google;
  • DeviantArt: è dedicato agli artisti ai quali offre l’opportunità di inserire fotografie ed immagini artistiche.

Come già detto nelle prime parole di questo articolo i Social Media e più precisamente i Social Network nel corso di pochi anni hanno conquistato il mondo del Web diventando un punto di riferimento per milioni di utenti. Questo fattore sta ad indicare l’enorme potenziale espresso da questi strumenti che giorno dopo giorno sviluppano una opportunità in più per gli specialisti del SEO.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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