Tecniche innovative di identificazione: La biometria e la firma grafometrica

Tecniche innovative di identificazione: La biometria e la firma grafometrica

La biometria

Sin dai tempi antichi, gli esseri umani si sono trovati di fronte alla necessità di doversi identificare, ovverosia di consentire a terzi l’accertamento della propria identità personale e anagrafica in maniera incontrovertibile.
Per oltre un millennio, tutti gli imperatori Bizantini e Romani hanno utilizzato degli appositi sigilli per garantire l’autenticità di un documento ed associarlo irrevocabilmente al firmatario. La tecnica dei sigilli ha continuato ad essere utilizzata sino ad un’epoca assai più recente: per secoli, la garanzia di autenticità di un documento non era data dalla firma ma dal sigillo apposto accanto ad essa.
In Epoca più moderna, in risposta alle crescenti minacce alla sicurezza individuale e alla identità personale, sono state elaborate alcune tecniche di identificazione personale, ovverosia che consentono di associare un particolare individuo con una particolare identità. In particolare, i due approcci tradizionali più comunemente usati sono i cosiddetti knowledge based personal identification approach (tecnica di identificazione basata sulla conoscenza) e token based personal identification approach (tecnica di identificazione basata sull’utilizzo di oggetti). Il primo approccio si basa su “quello che sai”, cioè su informazioni o dati quali password o codici PIN, mentre il secondo si basa su “quello che hai”, vale a dire strumenti quali chiavi o carte (carta d’identità, carta di credito, etc.). Tuttavia, anche queste tecniche di identificazione sono fallaci. Nel primo caso, codici e password possono essere dimenticati dall’utente oppure indovinati e rubati da un impostore (perché un codice PIN o una password siano efficaci, devono necessariamente essere complessi, ma al crescere della complessità cresce la possibilità che l’utente li dimentichi; viceversa, perché essi siano di semplice memorizzazione devono essere brevi e semplici, ma al crescere della semplicità cresce la possibilità che un impostore se ne appropri indebitamente). Nel secondo caso, invece, le chiavi o le carte possono essere perse, rubate o dimenticate. Entrambi gli approcci, dunque, hanno delle debolezze intrinseche che li rendono scarsamente efficaci, e la ragione principale di ciò consiste nel fatto che questi sistemi identificano un numero (nel primo caso) o una carta (nel secondo caso), ma non un utente. Pertanto, la persona che utilizza il codice o la chiave d’accesso può non essere il suo proprietario.

Tecniche innovative di identificazione - La biometria e la firma grafometrica
Tecniche innovative di identificazione – La biometria e la firma grafometrica

La biometria e la firma grafometrica

È per ovviare al problema appena presentato che è stata sviluppata una terza categoria di sistemi identificativi, che non si basa su “quello che sa” o su “quello che ha”, ma su “chi sei”: la biometria. La biometria introduce, dunque, un terzo “pilastro di sicurezza”, prima non possibile. Le tecnologie biometriche consistono nell’identificazione di un individuo sulla base delle sue caratteristiche fisiche o comportamentali. Poiché tali caratteristiche sono peculiari e uniche, gli identificatori biometrici sono per natura molto più affidabili rispetto alle tecniche tradizionali e nettamente più difficili da imitare da un impostore. Una definizione più compiuta di biometria è fornita nel 1999 da Clarke, che la definisce come “una tecnica di identificazione basata su caratteristiche difficili da alienare quali aspetto, comportamento sociale, biodinamica, e morfologia. In particolare, il termine aspetto si riferisce a dettagli caratteristici dell’immagine di un individuo, quali la forma del viso, l’altezza o la distanza tra gli occhi; il comportamento sociale si riferisce ad esempio alla gestualità e alla voce; la biodinamica include il modo in cui un soggetto firma, muove un mouse o muove una chiave; la morfologia si riferisce a caratteristiche quali la misura dello scheletro o l’impronta digitale”.
D’altra parte, la tecnologia biometrica basata sul riconoscimento della firma autografa consente di autenticare l’identità di un individuo mediante la misurazione di specifici parametri, fra i quali la calligrafia, la velocità di firma, il ritmo, l’accelerazione e la pressione.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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