Cosa sono e come funzionano gli attacchi Zero-Click in informatica
Gli attacchi Zero-Click: una minaccia informatica sempre più sofisticata
Nel panorama della sicurezza informatica, le organizzazioni si trovano a fronteggiare sfide sempre più complesse. I criminali informatici, infatti, utilizzano tecniche sofisticate e difficili da individuare per infiltrarsi in dispositivi, sistemi e reti. Una delle minacce più insidiose e in rapida evoluzione è rappresentata dagli attacchi zero-click, che possono compromettere la sicurezza di individui e aziende.
Cosa sono gli attacchi Zero-Click?
A differenza degli attacchi di phishing e smishing, che si basano sull’ingegneria sociale per indurre le vittime a compiere azioni dannose, gli attacchi zero-click non richiedono alcuna interazione da parte dell’utente. Il cybercriminale si limita a inviare un messaggio o un file infetto a un dispositivo connesso alla rete, e il malware si attiva automaticamente, senza che l’utente o i sistemi di sicurezza se ne accorgano. Questa “invisibilità” li rende particolarmente difficili da rilevare, anche per i team di sicurezza più esperti.
Come funzionano gli attacchi Zero-Click?
Gli attacchi zero-click sfruttano vulnerabilità presenti nei sistemi operativi e nelle applicazioni, in particolare quelle dei dispositivi mobili. Il processo di attacco si articola in diverse fasi:
- Sfruttamento delle vulnerabilità: i criminali informatici individuano e sfruttano falle nei sistemi di verifica dei dati di app e sistemi operativi.
- Infiltrazione del malware: il codice dannoso viene nascosto in messaggi di posta elettronica, app di messaggistica, file PDF, immagini o altri tipi di file.
- Attivazione dell’infezione: una volta ricevuto il file infetto, il malware si attiva automaticamente, compromettendo il dispositivo e consentendo l’accesso ai dati sensibili, come email, telefonate, messaggi di testo e password.
Tipologie di attacchi Zero-Click
Gli attacchi zero-click possono assumere diverse forme, tra cui:
- Spyware: il malware si installa sul dispositivo e consente al criminale informatico di monitorare l’attività dell’utente, intercettare comunicazioni e rubare dati personali.
- Ransomware: il malware cifra i file presenti sul dispositivo, rendendoli inaccessibili all’utente, e richiede un riscatto per la loro decrittazione.
- Furto di dati: il malware consente al criminale informatico di accedere a dati sensibili presenti sul dispositivo, come informazioni bancarie, password e documenti riservati.
Esempi di attacchi Zero-Click
Negli ultimi anni, si sono verificati diversi attacchi zero-click di alto profilo, che hanno coinvolto app molto diffuse come iMessage di Apple e WhatsApp. In alcuni casi, questi attacchi sono stati utilizzati per spiare membri di governi, giornalisti e attivisti per i diritti umani.
Come proteggersi dagli attacchi Zero-Click?
La natura subdola degli attacchi zero-click rende la protezione particolarmente complessa. Tuttavia, alcune misure preventive possono ridurre il rischio di successo di tali attacchi:
- Aggiornamenti software: mantenere sempre aggiornati sistemi operativi, applicazioni e dispositivi è fondamentale per correggere le vulnerabilità note.
- Sicurezza dei dispositivi: implementare soluzioni di sicurezza avanzate, come firewall e software antivirus, per monitorare e proteggere i dispositivi connessi alla rete.
- Consapevolezza e formazione: sensibilizzare gli utenti sui rischi degli attacchi zero-click e promuovere comportamenti di sicurezza responsabili, come evitare di aprire messaggi o file provenienti da fonti sconosciute.
- Monitoraggio costante: implementare sistemi di monitoraggio della rete e dei dispositivi per rilevare anomalie e attività sospette.
- Pianificazione della risposta agli incidenti: definire procedure chiare per la gestione degli incidenti di sicurezza, in modo da poter reagire tempestivamente in caso di attacco.
Differenza tra Attacchi Zero-Click e Zero-Day
Gli attacchi zero-click spesso si basano sugli attacchi zero-day per essere eseguiti. Sebbene sembrino simili, gli attacchi zero-click e gli attacchi zero-day sono piuttosto diversi. Gli attacchi zero-click sono un exploit che non richiede alcun input o coinvolgimento dell’utente. Gli attacchi zero-click di solito prendono di mira le app di messaggistica poiché ricevono grandi quantità di dati da fonti sconosciute senza richiedere alcuna convalida del dispositivo, dei dati o del proprietario. Gli attacchi zero-day aiutano ad aprire la porta agli attacchi zero-day.
Gli attacchi zero-day sono vulnerabilità di software e piattaforme non ancora note ai fornitori di software, il che rende meno probabile che sia già disponibile una patch per fornire una correzione. Quando gli sviluppatori vengono a conoscenza della vulnerabilità, molto probabilmente applicano una patch dopo che il danno è stato fatto. Poiché gli attacchi zero-click consentono agli hacker di infiltrarsi nelle vittime senza che queste intraprendano alcuna azione, anche gli individui e le organizzazioni più esperti di tecnologia e attenti alla sicurezza possono essere inclini ad attaccare finché la minaccia non viene identificata.
Conclusioni
Possiamo concludere dicendo che, gli attacchi zero-click rappresentano una sfida significativa per la sicurezza informatica, ma la consapevolezza dei rischi e l’adozione di misure preventive adeguate possono contribuire a ridurre la vulnerabilità di individui e organizzazioni. È fondamentale che le aziende investano in soluzioni di sicurezza avanzate e promuovano una cultura della sicurezza informatica tra i propri dipendenti, al fine di proteggere i dati sensibili e prevenire danni economici e reputazionali.