Definizione, caratteristiche e a cosa serve il Deep Web

Definizione, caratteristiche e a cosa serve il Deep Web

Cos’è e perché è nato il Deep Web?

Internet vero e propio è la facciata pulita di un enorme locale, dove però nel retrobottega di questo locale piccolo e buio, è possibile portare avanti affari di tutti i tipi; questo luogo nascosto del locale, virtualmente parlando, è il Deep Web, ovvero il Web profondo.
Può sembrare assurdo, ma questo mondo parallelo differisce da Internet per un solo motivo: è anonimo. Il concetto di partenza è semplice: qualunque dato passi per Internet è virtualmente intercettabile: email, social network, bacheche elettroniche, blog e commenti di ogni tipo… non possono garantire un servizio anonimato completo al 100%.

Senza contare che ci sono agenzie preposte al controllo di tutti i dati del Web, e che in pochi clic possono raggiungere qualsiasi informazione personale. Siamo tutti sotto controllo. Buona parte della colpa va al nostro modo di gestire il Web, ma anche alla crescita incontrollata di quest’ultimo: un’escalation che ha messo in secondo piano la riservatezza dei dati, sacrificata dalla smania di avere tutto subito e gratis. Se ci si pensa, come è possibile che colossi del Web si ritrovano milioni nelle casse pur offrendo servizi del tutto gratuiti? Come potete pensare che social network, poste elettroniche, dischi fissi virtuali, servizi cloud e videogame, che hanno tutti bisogno di enormi investimenti per essere sviluppati e mantenuti, possano essere offerti gratuitamente? È chiaro che, al centro di tutto, ci sono i nostri dati. A volte venduti per scopi commerciali, altre volte dati in pasto, a pagamento o in cambio di favori, ad agenzie di sicurezza. È in questo clima che ha iniziato a svilupparsi da alcuni anni quello che oggi chiamiamo Deep Web. Ci sono molti modi per chiamare questo “posto”: Deepnet, Hidden Net, Invisible Net… diciamo però che Deep Web è il più interessante. Il Web tradizionale, in gergo, viene chiamato Clear Web, proprio in contrapposizione al Deep Web.

Definizione, caratteristiche e a cosa serve il Deep Web

Pro e contro

Cosa si può nascondere all’interno di un mondo virtuale? La scelta è molto ampia e varia. Partiamo da dati trafugati da rivendere come carte di credito, profili utenti e password per poi arrivare a istruzioni per l’uso: vere e proprie guide per creare materiali illegali, costruirsi un arma o una bomba in casa, raffinare sostanze stupefacenti e molto altro ancora. Si possono trovare piani terroristici, è qui nel Deep Web che lo stato islamico assolda i soldati in tutto il mondo, ci sono servizi d’acquisto di droghe e armi e addirittura pedopornografia, che solo nominare questa parola dovrebbe essere illegale. Ormai si è capito che una volta dentro, basta saper cercare nei posti giusti per trovare quello che si desidera. Prendiamo un esempio più banale rispetto all’elenco di cose illegali citato prima: scaricare un libro. È una categoria poco popolata in questo mondo, ovvero con pochi link disponibili. È molto probabile anche qui incappare in libri scaricabili, ma protetti dal diritto d’autore. Quindi, di fatto, illegali. Si può quindi scaricare tranquillamente un libro, legale e non, trovando prodotti introvabili con contenuti inediti e altre volte anche poco convenzionali. Parlando di droga, il Deep Web è il luogo per eccezione dove procacciare sostanze illegali come marijuana, cocaina, lsd, funghi allucinogeni e molti altri ancora. Tutto ciò è agevolato dall’anonimità offerta dal Deep Web. Nella pagina precedente uno screenshot di un negozio online nel Deep Web dove trovare e acquistare sostanze illegali è davvero facile.

Abbiamo quindi capito che il Deep Web si presti ad affari loschi in modo davvero semplice. Ma che tra questi affari rientri anche l’ingaggio di un killer professionista, che dire, questo davvero uno non se lo aspetta. Comunque, per completezza, diciamo che nel Deep Web si trova anche questo. Posto che si tratta di attività assolutamente illegali, da cui stare bene alla larga, è molto probabile che, nella maggior parte dei casi, i servizi siano anche delle truffe belle e buone. Un esempio trovato in un sito si descrive come un team di tre sicari, che operano in Stati Uniti, Canada e Europa, appena effettuato l’acquisto, risponderanno in un paio di giorni, e porteranno a termine la missione entro 1-3 settimane a seconda dell’obbiettivo, sottolineando però che non verrà presa in considerazione nessuna richiesta per bambini al di sotto di 16 anni e nessun politico di alto livello.

In effetti c’è da rimanere sbigottiti su quante cose brutte si possono trovare nel Deep Web. Eppure, per via delle medesime caratteristiche che lo rendono uno strumento così prezioso per i criminali, questo mondo oscuro racchiude tante risorse anche per chi non ha cattive intenzioni. Consideriamo il giornalismo: i giornalisti di tutto il mondo, specie quelli che lavorano nei paesi a forte tasso di censura, utilizzano il Deep Web per diffondere notizie in tutta libertà. Privacy: per i veri amanti della riservatezza, offre il modo per stare alla larga dallo spionaggio privato e istituzionale. Economia: in questa Internet alternativa, vige un sistema economico a sé stante, con le proprio monete, che al momento rimane isolato dal controllo dei grandi gruppi bancari. Commercio: in virtù del punto precedente, nel Deep Web si possono acquistare beni non necessariamente illegali, ma difficili da reperire altrove. Esclusività: perché far parte di un club esclusivo, a cui poco accedono, è sempre cool. Caccia alla verità, un fenomeno davvero utile che troviamo all’interno di questo mare profondo. La censura è uno dei mali peggiori di questa società, ed è qui che il Deep Web mostra il suo animo più nobile. Dà casa anche a notizie più “scomode”. La stessa tecnologia che protegge i sicari, infatti, protegge anche i giornalisti e voci in presa diretta che, altrimenti, non avrebbero modo di rendere note certe notizie. Ovviamente le notizie del Deep Web, come quelle del Web tradizionale, non sono la verità assoluta. Bisogno sempre analizzare le fonti per stabilire quanto c’è di vero e quanto no. È chiaro, comunque, che solo con un po’ di esperienza nell’utilizzo dei motori di ricerca si può sfruttare al meglio il Deep Web per scopi informativi.

La gente dove legge la maggior parte delle notizie? Nei social network. Ovviamente in questo mondo, dove la privacy regna sovrana, non c’è gente che utilizza social network come Facebook o Twitter. Ma anche da queste parti ci sono i social network, che sono la vera miniera per chi va a caccia di news introvabili. Quindi questo Deep Web non è sempre triste, oscuro e pericoloso. In questi social network, certamente, non si parla di cosa si è mangiato a pranzo o si pubblicano foto della fidanzata appena uscita dalla doccia, però questi social, chiamati in gergo hidden social network, fanno esattamente quello che dice il loro nome: mettono in contatto gli utenti “nascosti” del Deep Web per scambiarsi informazioni. E che informazioni.
In tutti questi, e altri casi, il Deep Web, è il luogo virtuale dove trovare rifugio per le proprie informazioni e contenuti. Come ogni posto che si visita per la prima volta, tuttavia, è bene conoscerne qualche dettaglio e regola. Come se si va in un paese lontano, per esempio, bisogna informarsi su quali monumenti visitare o sulle vaccinazioni da fare. Con il Deep Web funziona allo stesso modo. Bisogna sapere come muoversi all’interno e come difendersi dai suoi pericolo.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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