Cosa sono e quali sono gli sport elettronici (eSports)

Cosa sono e quali sono gli sport elettronici (eSports)

Cosa sono gli eSports?

Gli eSports, conosciuti in Italia come sport elettronici, sono uno dei più importanti trend del momento, capaci di attirare numerose persone alla ricerca di una possibile alternativa alle comuni forme di svago e divertimento nel tempo libero, mentre le aziende in cerca di nuove opportunità si affacciano a questo “nuovo mondo” in cerca di nuove possibilità di guadagno, incentrate sulle sponsorizzazioni e campagne pubblicitarie dei più importanti eventi mondiali.

L’elemento competitivo sta alla base della stessa definizione di eSport: la sfida può avvenire tra un giocatore e un software, ricordando il torneo di Space Invaders, o tra semplici giocatori, disposti in singolo o schierati in squadre alla conquista di un obiettivo comune.

Negli anni precedenti gli eSports venivano considerati delle comunità molto di nicchia di videogamer che si riunivano per giocare a Counter Strike, Call of Duty o League of Legends.

Ma che cosa sono gli eSports nella società di oggi? Oggi sono diventati rapidamente veri e propri sport per coloro che praticano questa attività, nonché degli spettacoli trasmessi in streaming per chiunque voglia seguire le dirette dei più famosi e prestigiosi tornei mondiali.

Questi sport fanno riferimento ad una vera e propria attività competitiva legata a un videogioco, organizzata tra più videogamer e praticata in ambienti fisici e non, in occasione di campionati o eventi fieristici offline e online; essi riguardano molti generi di gioco diversi, differenti console e differenti piattaforme: al giorno d’oggi il PC rimane il più utilizzato, anche se negli ultimi anni è cresciuta molto la pratica su console e sul mondo mobile.

Cosa sono e quali sono gli sport elettronici (eSports)

Quali sono gli eSports?

A tal proposito, esistono diversi generi di tornei eSports:

  • RTS (dall’inglese Real Time Strategy), vale a dire i videogiochi strategici in tempo reale: l’azione fluisce in modo continuo consentendo al giocatore di formulare la propria strategia e svolgere una serie di operazioni complesse.
  • I Picchiaduro (in inglese fighting game) sono giochi di combattimento in cui si impersona un guerriero e ci si batte contro altri giocatori o contro il computer in scenari disparati.
  • FPS (dall’inglese First-person shooter), o sparatutto in prima persona: solitamente bisogna affrontare nemici e ambientazioni diverse con la visuale in prima persona che simula il punto di vista del personaggio principale.
  • I MOBA (Multiplayer Online Battle Arena): in una mappa chiusa vi sono due squadre, arroccate nelle proprie basi che contano diversi edifici e il quartier generale, nella quale ciascuna di esse ha l’obiettivo di distruggere il quartier generale avversario e preservare il proprio.
  • Simulatori di guida e di discipline sportive: sono giochi dotati di software in grado di replicare fedelmente su una piattaforma virtuale tutte le variabili della competizione.

Analizzando queste piccole distinzioni, possiamo notare come con il fiorire dei MOBA o degli FPS si è anche rafforzato il concetto di gioco di squadra, con una evidente evoluzione della competitività da quella esclusivamente individuale degli inizi (giocatore contro macchina per ottenere uno score/risultato), alla contrapposizione di due o più giocatori, fino alla forma che oggi va per la maggiore, ovvero giochi che richiedono grande sinergia di squadra per avere la meglio sugli avversari.

Da questo si può evincere come con il passare degli anni sia cambiato notevolmente l’approccio e la concezione dei videogiochi, con l’annessa evoluzione degli eSports: se prima vi era un concetto individuale di puro intrattenimento, ora possiamo evidenziare una grande differenza tra chi gioca per puro divertimento e chi gioca a livello amatoriale o professionistico. Il giocatore per puro intrattenimento si collega alla propria piattaforma per poter passare qualche ora di svago, che sia in singolo o in squadra, senza un successivo interesse monetario o professionistico; il “giocatore eSport” invece si collega anch’egli per motivo di intrattenimento, ma al contempo ha associato al videogioco una forma di sport tale da renderlo competitivo non più solo contro la macchina, ma contro altre persone definibili “professionisti” e all’interno di organizzazioni formate per vincere.

Quando parliamo di chi pratica sport elettronici è sempre importante ricordare che ci riferiamo a persone che competono ad altissimi livelli, non a chi si dedica al semplice, personale, intrattenimento. Una volta chiarito questo importante concetto ci accorgiamo che sono numerosissimi i fattori che accomunano il mondo eSport al mondo dello sport tradizionale.

Primi fra tutti i requisiti fisici come la necessità, per i professionisti di eSport, di riflessi e una grandissima coordinazione mano-occhio, capacità che richiede una certa dose di allenamento giornaliero. Altri requisiti, non di minor importanza, consistono nel possedere una buona postazione da gioco, nonché una buona capacità e propensione alla comunicazione in inglese in quanto nei Team più importanti si possono incontrare persone di differenti nazionalità.

Una volta analizzati questi “requisiti minimi”, possiamo analizzare diverse forme di eSport: prendendo come esempio un simulatore di guida (es. MotoGP), il videogiocatore può puntare ad una competitività individuale, in quanto non ci può esser un gioco di squadra con altri compagni; se invece prendiamo come esempio un FPS o MOBA, il videogiocatore dovrà affinare una notevole sincronia con la squadra per ottenere risultati importanti a livello internazionale, proprio come negli sport tradizionali.

Lo sviluppo delle squadre di videogiocatori professionisti annesse allo sviluppo delle organizzazioni e degli eventi internazionali ha portato questo fenomeno a diventare sempre più importante a livello globale. Dal punto di vista dei numeri infatti il differenziale tra gli sport elettronici e gli sport classici si fa sempre più sottile: negli ultimi anni gli eSports stanno riscuotendo un successo di pubblico davvero inarrestabile, con cifre di ascolto che iniziano a competere con quelle dei grandi e più celebrati eventi sportivi.

Queste cifre hanno inevitabilmente attratto grandi sponsor, permettendo ad alcune competizioni di poter disporre di montepremi da capogiro: primo fra tutti l’International 2017, torneo di Dota 2 che ha messo in palio circa 25 milioni di dollari, in onda presso ESPN TV.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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