Che cos’è, a cosa serve e importanza del coding unplugged

Che cos’è, a cosa serve e importanza del coding unplugged

Che cos’è il coding unplugged

Quando si parla di coding unplugged si intendono quelle attività che utilizzano strumenti non digitali per la realizzazione di attività che introducono ai concetti fondamentali dell’informatica e alle logiche della programmazione. Esso si basa sugli stessi principi del coding ma nel modo di operare “unplugged”, ossia senza l’ausilio dell’elettricità, e quindi senza computer o altri dispositivi elettronici.

Sono sempre più numerose le esperienze didattiche che vedono coinvolti bambini e ragazzi nella realizzazione di attività analogiche che affiancano l’utilizzo degli strumenti digitali. Il coding unplugged è adatto per persone di ogni età ma è particolarmente interessante per gli studenti dall’infanzia alla scuola secondaria di primo grado. Questi tipi di attività, infatti, sono caratterizzate da elementi che stimolano la curiosità e l’apprendimento degli alunni. Fare coding a scuola, ma senza computer. Sembrerebbe un ossimoro, o quanto meno una contraddizione in termini, eppure non solo questo è possibile, ma è anche molto utile nel processo mirato all’acquisizione del pensiero computazionale.

La programmazione presuppone che ci sia un esecutore ideale in grado di leggere, interpretare ed eseguire istruzioni tratte da un repertorio finito e non ambiguo. Quando l’esecutore ideale è una macchina (computer, smartphone, robot, ecc.) il programma viene eseguito in modo automatico e l’esito dell’esecuzione ne rivela la correttezza. Nel coding unplugged il ruolo dell’esecutore ideale è svolto da una persona, che deve comportarsi come un robot eseguendo solo ed esclusivamente le istruzioni scritte nel programma.

Che cos'è, a cosa serve e importanza del coding unplugged

La didattica unplugged può rappresentare un punto di vista privilegiato per comprendere l’architettura e la logica delle macchine e per interpretare l’ambiente circostante come un linguaggio programmabile con il quale giocare e apprendere. Essa presenta numerosi vantaggi:

  • non pone barriere tecnologiche, può essere praticato dovunque con materiali fai-da-te o, addirittura, senza alcun materiale;
  • consente ai ragazzi di saper scrivere le tecnologie e non solo di leggerle;
  • rende istruttiva sia la scrittura del codice che la sua interpretazione ed esecuzione;
  • consente di porre tutta l’attenzione sul pensiero computazionale e sugli aspetti algoritmici, mettendo in secondo piano gli strumenti tecnologici e sviluppando competenze logiche;
  • richiede una pianificazione di passi da svolgere, serve coerenza;
  • è un atto creativo, in quanto l’alunno è stimolato a creare un prodotto attraverso il proprio ragionamento, con le proprie idee;
  • può essere praticato a qualsiasi età, come gioco da tavolo, gioco di società, attività di gruppo o attività motoria;
  • a chi svolge il ruolo di esecutore ideale permette di comprendere a fondo la natura di computer e robot;
  • pone l’attenzione sulla separazione di ruoli tra programmatore ed esecutore ideale, che è l’essenza del coding.

Ma presenta uno svantaggio: non permette di verificare automaticamente la correttezza di un programma, la cui esecuzione è comunque affidata all’essere umano che svolge il ruolo di esecutore, muovendo una pedina o eseguendo in prima persona le istruzioni. Questo limite intrinseco, nella pratica del coding unplugged offre ulteriori opportunità di gioco, di sfida e di confronto. Tipicamente, nei giochi competitivi o collaborativi, sono le squadre avversarie o i propri compagni di squadra a dover prestare l’attenzione necessaria a verificare la correttezza di ogni mossa.

Per fare coding unplugged ci sono diversi strumenti, può bastare un foglio di carta a quadretti, qualche matita colorata e tanta fantasia. Ma ci si può spingere anche oltre, integrando il coding con l’educazione motoria, quella artistica ecc.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *