Definizione, utilizzo e vantaggi della matrice di tracciabilità dei requisiti (RTM)

Definizione, utilizzo e vantaggi della matrice di tracciabilità dei requisiti (RTM)

Matrice di tracciabilità dei requisiti

La Requirements Traceability Matrix (RTM) o in italiano matrice di tracciabilità dei requisiti è uno strumento per garantire che l’ambito, i requisiti e i risultati del progetto rimangano “così come sono” rispetto alla linea di base. Pertanto, “traccia” i risultati definendo un filo per ogni requisito, dall’avvio del progetto all’implementazione finale.

L’RTM può essere utilizzato durante tutte le fasi di un progetto per:

  1. Tenere traccia di tutti i requisiti e se vengono soddisfatti o meno dal processo e dalla progettazione correnti
  2. Assistere nella creazione della RFP, delle attività del piano di progetto, dei documenti consegnabili e degli script di test
  3. Contribuire a garantire che tutti i requisiti di sistema siano stati soddisfatti durante il processo di verifica.

Bisogna dire infine che la matrice dovrebbe essere creata all’inizio di un progetto perché costituisce la base dell’ambito del progetto e incorpora i requisiti specifici e i risultati finali che verranno prodotti.

Definizione, utilizzo e vantaggi della matrice di tracciabilità dei requisiti (RTM)

Perché è richiesta la tracciabilità dei requisiti?

La matrice di tracciabilità dei requisiti consente di collegare in modo accurato requisiti, casi di test e difetti. Essa garantisce, tendenzialmente, una buona qualità dell’output in quanto tutte le funzionalità sono testate. Il controllo di qualità può essere ottenuto quando il prodotto finale viene testato per scenari imprevisti con difetti minimi e tutti i requisiti funzionali e non funzionali vengono soddisfatti. Da quel punto in poi, si può anche mettere in atto il miglioramento della qualità.

Vantaggi dell’utilizzo di una matrice di tracciabilità dei requisiti

Sono diversi i vantaggi che derivano dall’utilizzo di una matrice di tracciabilità, ecco i più importanti:

  1. Il prodotto finale e testato contiene tutte le funzionalità richieste che soddisfano le esigenze e le aspettative degli utenti. Il cliente finale deve ottenere ciò che vuole. Non possono esserci sorprese negative per l’utente, se ciò accadesse non sarebbe una bella esperienza per nessuno.
  2. Il prodotto finale sviluppato e consegnato al cliente deve comprendere solo le funzionalità necessarie e previste. Le funzionalità extra presenti nel prodotto possono inizialmente sembrare interessanti fino a quando non si riscontrerà un sovraccarico di tempo, budget e sforzi per svilupparle. Le funzioni extra possono anche diventare una fonte di difetti e causare problemi a un cliente durante o dopo l’utilizzo.
  3. L’attività del project manager e del suo team può essere definita in modo chiaro poiché si lavora per prima cosa sull’implementazione dei requisiti, che sono di massima priorità, in base alle esigenze del cliente. Se i requisiti di priorità elevata sono chiaramente specificati, i componenti dell’output possono essere sviluppati e implementati seguendo questo ordine di importanza. In questo modo l’intero piano di progetto può essere organizzato in maniera chiara.
  4. Nel momento dei test è possibile verificare tutte le funzionalità più importanti e di massima priorità, senza perdere tempo con prove inutili. Ciò aiuta a produrre un prodotto di qualità in linea con le aspettative.

In conclusione, si può riassumere quanto detto in questo articolo con: la matrice di tracciabilità dei requisiti è il mezzo per mappare e tracciare tutti i requisiti del cliente e degli stakeholder con i casi di test e i difetti rilevati. Si tratta dunque di un unico documento che ha lo scopo principale di non perdere di vista casi di test e assicura quindi che tutte le funzionalità del prodotto finale siano coperte e testate.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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