Il modello delle tre B di Clapperton e Vanhoutte per lo Smart Working

Il modello delle tre B di Clapperton e Vanhoutte per lo Smart Working

Lo Smart Working può essere definito come un “insieme di modelli organizzativi, moderni e non convenzionali, caratterizzato da un elevato livello di flessibilità nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti di lavoro, e che fornisce a tutti i dipendenti di un’azienda le migliori condizioni di lavoro”.

Esistono diverse definizioni di Smart Working, ma già da quella riportata si capisce che non esiste un unico modo di definire questo nuovo modello, ma possiamo comunque individuare delle caratteristiche e dei principi che lo contraddistinguono.
Innanzitutto capiamo che si tratta, non tanto di una nuova tipologia contrattuale, quanto piuttosto di un nuovo approccio all’organizzazione aziendale, che non individua un modello univoco, ma un insieme di modi di lavorare, che hanno però tutti lo stesso obbiettivo, quello di migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’organizzazione stessa, ma allo stesso tempo anche le condizioni di vita e di lavoro dei propri dipendenti.

La definizione di smart working, inoltre, sottolinea che uno dei fattori più importanti che caratterizzano lo Smart Working è il concetto di flessibilità. Nell’organizzazione tradizionale del lavoro la flessibilità è considerata come un’eccezione al normale modo di lavorare. Con lo Smart Working la flessibilità diventa la normalità e non più un privilegio che può essere concesso e revocato. Il lavoro diventa più flessibile, infatti, dal punto di vista del tempo, dello spazio e dell’organizzazione della prestazione.

Il modello delle tre B di Clapperton e Vanhoutte per lo Smart Working

Il modello delle tre “B” di Clapperton e Vanhoutte

Per capire meglio in cosa consiste lo Smart Working e quali sono i suoi elementi principali viene proposto di seguito il modello delle tre “B”. Questo modello propone infatti i tre elementi fondamentali da considerare per introdurre lo Smart Working in azienda, i quali si possono riassumere con i seguenti concetti: Bricks, Byts, e Behaviors.

  1. Bricks: consiste nel cambiamento degli spazi fisici. Il layout interno deve infatti essere ripensato in un’ottica “smart” per permettere alle persone di lavorare nel miglior modo possibile in modo tale da massimizzare le loro performance, la loro creatività e la collaborazione con il team;
  2. Byts: fa riferimento alla tecnologia. La dotazione tecnologica risulta infatti fondamentale affinché possa essere implementato in azienda un modello di Smart Working; gli strumenti tecnologici permettono alle persone, non solo di lavorare da remoto, da una sede diversa da quella dell’azienda, ma anche, allo stesso tempo, di collaborare e di scambiare informazioni con i colleghi, superando la distanza fisica e temporale;
  3. Behaviours: si riferisce ai comportamenti delle persone, in particolare dei dipendenti, che devono essere orientati verso la responsabilizzazione e verso un rapporto di fiducia tra manager e collaboratore. Risulta inoltre fondamentale il cambiamento della cultura manageriale, in particolare in riferimento al controllo, non più legato alla presenza fisica, ma alla definizione degli obbiettivi e al raggiungimento dei risultati prefissati.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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