Caratteristiche e differenza tra Usabilità e User Experience (UX)
Usabilità e User Experience
Alla nascita dei primi strumenti informatici, progettista ed utente coincidevano e l’attenzione era rivolta, principalmente, al mezzo piuttosto che allo scopo. Con la diffusione dell’informatica negli uffici e nelle case negli anni Ottanta, si comincia a parlare di fattori umani nella progettazione dei prodotti informatici. È in questo momento che nasce la HCI (Human Computer Interaction), ovvero la scienza che si occupa dell’interazione uomo macchina e che si prefissa l’obiettivo di avvicinare il modello del progettista a quello dell’utente. Ovviamente, gli obiettivi prefissi dall’HCI risultarono difficili da raggiungere all’inizio, ma, negli anni Novanta, si decise di intervenire direttamente sulla progettazione: il processo divenne iterativo e si integrarono i processi di analisi con attività che permettessero di individuare i bisogni degli utenti.
Analizzando un grande campione di siti Web, lo studioso Jakob Nielsen stilò una serie di principi che permettono la valutazione dell’usabilità; questi hanno a che fare con:
- la navigabilità del sito Web: il sistema di navigazione del sito deve aiutare l’utente a orientarsi e a trovare le informazioni;
- lo svolgimento di interazioni: l’interfaccia deve rendere semplice l’operazione;
- l’utilità attesa: il sito Web deve avere contenuti che corrispondono alle attese degli utenti;
- la completezza dei contenuti: il sito Web deve contenere informazioni con il grado di completezza che gli utenti desiderano;
- la comprensibilità dei contenuti;
- la grafica: un sito deve avere una grafica piacevole, ma funzionale ai suoi obiettivi.
Garantire una buona usabilità è importante perché riesce a ottimizzare la navigabilità del sito e allo stesso tempo riduce i punti di uscita soddisfacendo le attese degli utenti con una piacevole permanenza sul sito Web.
Sempre per usare le parole dello studioso Nielsen, i motivi per cui un utente sarà spinto a ritornare in un sito e i fattori che ne determinano l’eccellenza sono racchiusi negli acronimi “H.O.M.E.” e “R.U.N.”:
- High-quality; elevata qualità dei contenuti;
- Often; frequenza degli aggiornamenti;
- Minimal; breve durata dei tempi di scaricamento;
- Ease; facilità di utilizzo;
- Relevant; appropriatezza nei confronti delle esigenze degli utenti;
- Unique; unicità del media Internet, che deve essere sfruttata;
- Net-centric; centralità della rete nel contesto aziendale.
Tenendo presente l’enorme concorrenza, è bene non incorrere in errori legati all’usabilità perché se un utente arriva al nostro sito e lo abbandona, sarebbe davvero un errore “costoso”, ma soprattutto evitabile.
Spesso la User Experience e l’usabilità sono trattati come sinonimi, ma, in realtà, appartengono a sfere diverse. La User Experience non è l’usabilità: la prima si focalizza sul come l’utente vive l’interazione con un sistema, mentre la seconda si concentra sull’efficacia dell’interfaccia. L’usabilità è una precondizione, cioè un applicativo Web deve essere usabile per consentire agli utenti di raggiungere i loro scopi; tuttavia ci sono applicativi usabili che non forniscono una buona User Experience: è necessario andare oltre l’usabilità, creando dei prodotti effettivamente adeguati alle conoscenze e al contesto d’uso degli utenti.
Gli aspetti coinvolti sono molteplici: il design, l’usabilità, le performance, l’utilità, il marketing, l’accessibilità, e anche la sfera psicologica ed emozionale, perché la User Experience non si preoccupa solo del completamento del task richiesto dall’utente, ma anche della qualità con cui viene raggiunto.