Che cos’è, come funziona e utilizzi della Mixed Reality

Che cos’è, come funziona e utilizzi della Mixed Reality

Per Mixed Reality (Realtà Mista, Hybrid Reality, MR), si intende quel tipo di realtà ibrida, dove la Realtà Aumentata e la Realtà Virtuale vengono combinate al fine di creare un nuovo ambiente e visualizzazioni dove i contenuti digitali co-esistono con l’ambiente fisico ed interagiscono in tempo reale tra di essi. Questo tipo di tecnologia viene considerato come la successiva evoluzione dell’interazione tra uomo, computer ed ambiente esterno, dando possibilità di utilizzo che precedentemente erano pensabili solo nella nostra immaginazione.

Che cos'è, come funziona e utilizzi della Mixed Reality

Lo sviluppo di questa tecnologia, come quello della realtà virtuale ed aumentata è stato possibile grazie all’espansione e il progresso nella visualizzazione a computer, un miglioramento della potenza della qualità grafica delle immagini, nella tecnologia del display, nei sistemi di input, dell’internet of things e dell’intelligenza artificiale. Si tratta dunque di una nuova convergenza, l’ultima risale al 2007 quando la convergenza di schermi capacitativi, di un miglioramento della User Interface e un miglioramento nelle connessioni internet ha portato allo sviluppo e alla creazione del primo Smartphone.

Esistono ancora molti dubbi riguardo la tecnologia di Realtà Mista, infatti, per molti viene considerata una variante interattiva di Realtà Aumentata, ma a differenza della prima, questa non si limita ad anteporre delle immagini su uno schermo o su una lente, essa ha la capacità di riconoscere, leggere e comprendere lo spazio dove viene utilizzata, capisce dove e cosa l’utente sta guardando e proietta delle informazioni digitali o degli oggetti che una volta posizionati rimangono fissi nel punto prescelto.

Quindi le esperienze che si posizionano tra questi due poli vengono identificate come realtà miste. Alcuni esempi del loro utilizzo possono essere:

  • Inserire nel mondo reale un oggetto digitale, quale un ologramma, come se fosse realmente lì ed interagire con esso;
  • Esperienze che rappresentano collaborazioni tra colleghi asincrone in diversi momenti del tempo;
  • Inserire nell’ambiente virtuale limiti fisici che si trovano in quello reale. Ad esempio l’impossibilità di attraversare una parete virtuale, mentre si sta avendo una esperienza di realtà mista.
  • Portare il mondo fisico in quello virtuale, ossia il device sa dove l’utente si trova nello spazio anche se il visore che si indossa è completamente immersivo.

Nel mercato sono presenti alcuni device che permettono di sfruttare questo tipo di tecnologia. Si dividono in: dispositivi olografici e dispositivi immersivi. Per quanto riguarda i primi, questi offrono la possibilità di inserire contenuti digitali nel mondo reale ed interagire con essi proprio come se fossero lì. Per quanto riguarda i secondi tipi di dispositivi, ossia quelli di tipo immersivo, inizialmente fanno uno scanning dello spazio in cui interagisce e viene poi inserito all’interno di un visore. L’utente verrà dunque immerso in uno spazio virtuale, che ripresenta gli stessi limiti dello spazio reale che lo circonda, quindi anche se completamente isolato dalla realtà, si avrà la possibilità di muoversi liberamente in un determinato ambiente.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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