Che cos’è e a che cosa serve lo User Experience Design (UXD)

Che cos’è e a che cosa serve lo User Experience Design (UXD)

Il notevole successo ottenuto dallo User Experience Design (UXD) negli ultimi anni ha reso di fatto necessaria la presenza di alcune figure professionali all’interno dei vari team di sviluppo. Lo UXD è il processo di progettazione dell’esperienza utente, fornita dall’interazione tra il cliente ed il prodotto, al fine di aumentare la soddisfazione, migliorare l’usabilità, la facilità d’uso e il piacere fornito all’utente.
Come per il modello di Garrett, la UX presenta due macro-aree, ovvero quella dei contenuti e quella delle interazioni. CI sono due discipline diverse:

  1. L’Architettura dell’Informazione (Al);
  2. L’Interaction Design.

Che cos'è e a che cosa serve lo User Experience Design (UXD)

L’Architettura dell’Informazione (AI)

L’Al si occupa, principalmente, della struttura dei contenuti e della navigazione dei prodotti informativi. Essa opera sugli impianti del sito attraverso il contenuto, lo cataloga, ne sceglie la logica, la navigazione e il modo in cui impostare il passaggio tra un singolo elemento e l’altro. Il tutto per rendere le informazioni facilmente reperibili.

L’Al definisce di fatto la struttura su cui si reggono i sistemi digitali rappresentando lo scheletro invisibile che sostiene l’intero sito Web.

L’informazione che non è trovabile è un’informazione persa: non a caso le radici dell’AI affondano nella necessità umana di catalogare la conoscenza per gestirne la complessità. I problemi sollevati nei secoli della biblioteconomia attraverso i sistemi classificatori rappresentano la base di questa disciplina. Alla vertigine della lista e al fascino dei labirinti oggi si aggiunge la potenza della tecnologia.

Il recupero dell’informazione nell’universo fisico presenta i limiti dello spazio: stesso contenuto, tante possibili collocazioni. Immaginiamo di cercare al supermecato degli anacardi: dove li cercheremmo? In alcuni supermercati li troviamo al reparto alcolici (perché sono snack da apertivo), altri nel reparto del cibo etnico, in altri sullo scaffale di patatine e affini.

Grazie alla tecnologia l’informazione diventa “a-spaziale”: può risiedere in più luoghi in contemporanea. L’architetto dell’informazione si occupa, attraverso una serie di processi, di stabilire quali sono i luoghi più corretti per posizionarla, quali sono le correlazioni tra le informazioni, quali sono i modi e i modelli per presentarla agli utenti.

L’Interaction Design (IxD)

L’IxD si occupa di progettare l’interazione tra i sistemi e gli utenti. Con l’affermarsi dei social network e del Web 2.0, dove i prodotti digitali prevedono la massima interazione, il ruolo professionale dell’interaction designer è diventato chiave nella riuscita dei progetti.

L’Interaction design affonda le sue radici nell’ambito della “Human-Computer Interaction” (HCI) che studia tutte le implicazioni, da quelle psicologiche a quelle fisiche, del rapporto tra l’uomo e i sistemi complessi. L’IxD progetta la sequenza di azioni e le relative risposte, dalla semplice registrazione al sito al videogame in modalità gestuale.

Le principali attività dell’IxD sono:

  • identificare i bisogni e stabilire i requisiti;
  • sviluppare proposte di design alternative che rispondano ai requisiti identificati;
  • costruirne versioni interattive che possano essere comunicate e valutate;
  • valutarne l’accettabilità.

Data la natura completamente interattiva dell’interaction design (lo si capisce dal nome stesso), isolare l’attività di definizione dei requisiti da quella di progettazione e quella di valutazione è una forzatura, dal momento che sono tutte tra loro intrecciate.

L’interaction designer possiede una visione molto ampia del prodotto e delle sue caratteristiche, conosce il contenuto, i destinatari e i loro modelli mentali, il contesto di utilizzo e quello di navigazione.
Egli lavora a fianco del contest strategist, del copyrighter e dell’architetto dell’informazione per realizzare software, sistemi, siti web o parti di siti che le persone possano utilizzare in modo facile e intuitivo.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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