Che cos’è e come funziona l’informatizzazione nelle attività umane

Che cos’è e come funziona l’informatizzazione nelle attività umane

L’informatizzazione nelle attività umane

Dall’invenzione della ruota (3.500 a.C.), che ha permesso all’uomo di coprire distanze in tempi sempre più rapidi, fino allo sviluppo in tempi più recenti dell’intelligenza artificiale applicata ad automi con caratteristiche considerate tipicamente umane, la società ha subito in meno di 200 anni di storia tanti e tali cambiamenti che hanno inciso fondamentalmente su tutti gli aspetti della vita umana.

In particolare, lo sviluppo tecnologico ha determinato la trasformazione progressiva di tutta una serie di attività umane che vengono svolte con l’ausilio di congegni sempre più sofisticati. Si pensi a tutto quel complesso di attività domestiche, agricole, produttive etc. che oggi sono svolte in larga parte con tecnologie sempre più adeguate alle esigenze personali, professionali, di lavoro, di svago etc.

Ad esempio, oggi si parla di smart house o casa intelligente, che indica una struttura dotata di un impianto di domotica integrato, in grado di comunicare con smartphone, tablet e altri dispositivi per migliorare sicurezza e funzionalità della propria abitazione e degli elettrodomestici utilizzati. Una casa completamente automatizzata che l’utente può gestire con un semplice click per regolare ad esempio l’illuminazione migliorando resa e consumi, o per avviare processi quali l’accensione di allarmi, la videosorveglianza e l’utilizzo di elettrodomestici

Risulta evidente quindi, che nel momento storico in cui viviamo, le scoperte scientifiche e le invenzioni hanno scatenato un effetto sorprendente e trainante dell’evoluzione umana: dalla prima rivoluzione industriale (1750) segnata dall’adozione di macchine a vapore, alla seconda (1870) innescata dall’utilizzo del motore a scoppio e dell’elettricità, alla terza rivoluzione industriale (1950) legata all’introduzione dell’elettronica e dell’informatica nei processi produttivi. Quest’ultima, conosciuta anche come “rivoluzione digitale”, coincide con il passaggio dalla meccanica, dalle tecnologie elettriche e da quelle analogiche alla tecnologia digitale, che si è sviluppata nei Paesi più avanzati con l’adozione e la proliferazione dei computer digitali e dei sistemi di conservazione dei documenti.

Con l’espressione terza rivoluzione industriale si indica anche tutta quella serie di processi di trasformazione della struttura produttiva e più in generale del tessuto socioeconomico, avvenuti a partire dalla metà del Novecento nei paesi sviluppati e caratterizzati da una forte spinta all’innovazione tecnologica e al conseguente sviluppo economico della società. Una rivoluzione legata, quindi, alla nascita dei computer, dei robot, dei satelliti, dell’esplorazione planetaria etc.

Con l’attuale quarta rivoluzione industriale, più comunemente conosciuta come “Industria 4.0”, si è potuto assistere dal 2011 in poi alla nascita di modelli, strategie e paradigmi nuovi di gestione delle attività economiche e scambi commerciali: dallo sviluppo di nuovi prodotti e servizi, alla ricerca e innovazione, fino alla validazione e alla produzione con un alto grado di automazione e interconnessione.

Che cos'è e come funziona l'informatizzazione nelle attività umane

Le componenti più importanti che hanno determinato questo cambiamento sono:

  1. I big data, che riguardano una raccolta di dati molto estesa in relazione al volume, alla velocità e alla varietà da richiedere tecnologie e metodi analitici specifici per l’estrazione di valore o di Questi dati possono arrivare da ogni genere di fonte e possono essere di ogni tipo: dalle carte di credito ai telefoni, dalla navigazione internet ai videogames, dalla sanità al modo di guidare. In realtà i dati di questo tipo anche in passato venivano raccolti per ricerche di ogni tipo ma quello che cambia al giorno d’oggi è la quantità, l’utilizzo e la velocità di acquisizione. Infatti, ora vi è la capacità di utilizzare in tempo reale tutta questa enorme massa di informazioni per analizzare, elaborare e successivamente creare modelli di comportamento da utilizzare poi in mille modi diversi.
  2. Gli analytics, ossia il complesso delle tecniche e degli algoritmi necessari per estrarre dai dati delle informazioni utili e ricavarne un valore, come sta avvenendo nello sviluppo di tecniche di intelligenza artificiale, che può giocare un ruolo fondamentale nel prossimo futuro. Un esempio applicativo è il machine learning, ossia l’apprendimento automatico delle macchine, attualmente ben poco diffuso a livello industriale, ma che dovrebbe subire una vera e propria esplosione nei prossimi mesi e anni.
  3. L’interazione tra esseri umani e macchine come il touch screen e i comandi vocali, fino allo sviluppo di sistemi di realtà aumentata per l’ottimizzazione degli spazi di lavoro e dei processi
  4. L’additive manufacturing, che riguarda avanzate tecnologie in grado di sviluppare oggetti tridimensionali sovrapponendo sottili strati di materiale uno sull’altro attraverso l’ausilio della programmazione digitale; si tratta in pratica di un processo totalmente meccanizzato che permette di concretizzare nello spazio disegni tridimensionali elaborati al Oltre all’uso industriale di questa componente, ulteriori sviluppi si segnalano in campo medico e scientifico.

A seguito di questa rivoluzione ancora in atto si è anche coniato il concetto di smart factory che si compone di 3 parti:

  • Smart production: nuove tecnologie produttive che creano collaborazione tra tutti gli elementi presenti nella produzione ovvero collaborazione tra operatore, macchine e strumenti.
  • Smart service: tutte le “infrastrutture informatiche” e tecniche che permettono di integrare in modo collaborativo i sistemi e le aziende tra loro (fornitore-cliente) con le strutture esterne (strade, contesti urbani, gestione dei rifiuti, ecc.).
  • Smart energy: sistemi più performanti dei consumi energetici creando e riducendo gli sprechi secondo i paradigmi tipici dell’energia sostenibile.

Oggi, grazie a questo nuovo approccio, le imprese hanno la possibilità di incrementare la propria competitività ed efficienza tramite l’interconnessione di impianti e persone, sfruttando la cooperazione delle risorse interne ed esterne ed aggregando e analizzando anche consistenti quantità di dati.

E queste possibilità vanno di giorno in giorno moltiplicandosi grazie ai continui investimenti in campo di: internet of things, big data, cloud computing, robotica collaborativa, realtà aumentata e virtuale, stampa 3D, veicoli autonomi, nanotecnologia e biotecnologia, intelligenza artificiale etc. Come si è fatto cenno, quest’ultima invenzione è finalizzata a risolvere problemi e svolgere compiti e attività tipici della mente e dell’abilità umane. Guardando al settore informatico, potremmo identificare l’intelligenza artificiale come la disciplina che si occupa di realizzare sistemi hardware e software in grado di “agire” autonomamente e risolvere problemi, compiere azioni etc.

L’interesse che oggi si concentra intorno a questa disciplina si dispiega sia nel calcolo computazionale (basti pensare a sistemi hardware molto potenti, di ridotte dimensioni e con bassi consumi energetici), sia nella capacità di analisi in real-time ed in tempi brevi di enormi quantità di dati e di qualsiasi forma.

Nonostante non sia possibile prevedere quale sarà lo sviluppo dell’intelligenza artificiale in termini di diffusione e consolidamento, esistono prove evidenti del fatto che la definizione di un piano di trasformazione tecnologica e una corretta implementazione della stessa, indipendentemente dai sistemi utilizzati, sta avendo un forte impatto sui cittadini, sulle imprese e sulla Pubblica Amministrazione soprattutto in termini di sicurezza.

Infatti, con l’aumentare dell’interconnessione nel mondo digitale e soprattutto con l’uso di internet, il tema della cyber security diventa sempre più importante al fine di prevenire e limitare dei rischi che possono causare anche ingenti danni. Tema che è diventato anche il pilastro fondamentale per la tutela dello sviluppo tecnologico, che non riguarda solo la sicurezza delle reti ma anche tutti gli altri aspetti e settori delle attività umane.

Pertanto, lo sviluppo di tecnologie informatiche e telematiche (ICT), sempre più sofisticate ed efficienti, ha favorito l’insorgere di nuove forme di attività illecite, meglio definite come reati informatici o cyber crime.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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