Cos’è e perché è importante la conoscenza in azienda

Cos’è e perché è importante la conoscenza in azienda

Cos’è la conoscenza?

Dare un’univoca definizione di conoscenza non è facile. Ma innanzitutto la possiamo distinguere da due concetti su cui si basa: dati e informazioni.

  1. I dati sono simboli che rappresentano fatti o eventi graficamente (quindi in simboli) accaduti nelle organizzazioni o nell’ambiente, non ancora organizzati e classificati, in modo che gli utenti possano comprenderli e utilizzarli.
  2. Le informazioni invece sono la rappresentazione dei fatti (dati) organizzati in modo da essere comprensibili e significativi per l’utente destinatario, che è l’uomo. I dati devono quindi essere inseriti in un determinato contesto, che consente di attribuire un significato unico e condiviso al dato.

Avendo definito questi due concetti si può dire che la conoscenza è: un insieme di informazioni organizzate e elaborate al fine di diffondere comprensione, esperienza, accumulare culture e competenze relativamente a un problema o a un processo di business.

Possiamo dire perciò in breve che:

  1. Dati: singola unità informativa
  2. Informazioni: insieme di dati utilizzati e interpretati in un contesto Conoscenza: saper usare e produrre informazioni
  3. La conoscenza è data dalla messa in pratica di quanto è in nostro possesso a livello di informazione. Dobbiamo elaborare le informazioni e applicarle alla pratica, tenendo a mente che tutte le nuove conoscenze sono comunque da tracciare, per registrare i cambiamenti e i nuovi dati acquisiti.

Contributi importanti agli studi sulla conoscenza sono da attribuire a Polanyi, questo autore introduce per la prima volta una duplice dimensione della conoscenza: l’esplicito e l’inespresso o tacito. Egli dapprima introduce la caratteristica della personalità nel processo conoscitivo. Sostiene, infatti, che la comprensione è “un atto personale che non può mai essere sostituito da un’operazione formale”, sottolineando il ruolo attivo del soggetto conoscente nell’esercizio della conoscenza.

Quindi, arriva a considerare la componente tacita della conoscenza come diretta conseguenza della caratteristica della personalità del processo conoscitivo, in quanto il soggetto può conoscere più di quello che è in grado di esprimere.

Cos'è e perché è importante la conoscenza in azienda

Perché è importante nelle organizzazioni?

Date le dinamiche e le necessità dell’economia nella fase attuale, l’orientamento dei recenti studi si è spostato sulla centralità della “conoscenza” come risorsa principale per le organizzazioni, come la sola fonte di un vantaggio competitivo stabile e sostenibile.

A partire dagli anni ’80 la letteratura manageriale comincia a focalizzare il ruolo della conoscenza come risorsa competitiva capace di creare valore per l’azienda.

“in un’epoca in cui l’unica certezza è l’incertezza, l’unica fonte sicura per il vantaggio competitivo è la conoscenza”.

Tre sono le motivazioni principali che hanno spinto gli studiosi ad arrivare ad individuare proprio la conoscenza come risorsa fondamentale e quindi a sottolineare la necessità di una sua adeguata gestione

  1. Innanzitutto, l’accelerazione del ritmo di cambiamento negli scenari competitivi, con cicli ridotti che hanno reso sempre più costosa la reinvenzione, anche parziale, di soluzioni e modelli Questo ha provocato un crescente interesse verso concetti di knowledge engineering1 e verso il ruolo della memoria organizzativa e dei processi di accumulazione della conoscenza organizzativa.
  2. In secondo luogo, si è sviluppata una progressiva erosione delle altre tradizionali fonti di vantaggio competitivo, non più capaci di produrre un risultato duraturo, tanto da doverne trovare una stabile (e sostenibile) che creasse un maggior valore per l’impresa.
  3. Infine, la necessità di individuare metodi adeguati di gestione della conoscenza è stata rafforzata dalla dispersione spaziale della conoscenza posseduta all’interno della organizzazione tale da non poterne sfruttare al meglio la potenzialità. Un esempio può essere fornito dalle sempre più numerose situazioni di diffusione geografica delle aziende o dalle pratiche di outsourcing relative a varie fasi del processo produttivo, che comportano il frazionamento della conoscenza posseduta da una singola azienda. In questi casi, se tali diverse imprese non vengono collegate da una efficace rete informativa si rischia di perdere (o meglio disperdere) gran parte del sapere e non riuscire a

Queste ragioni hanno portato alla necessità di occuparsi della conoscenza e della sua gestione attraverso la creazione di architetture di Knowledge Management.

Non che fino a questo momento non ci fosse stata conoscenza nelle organizzazioni, ma la sua gestione avveniva in modo inconsapevole perché non veniva colto il nesso tra questa e il valore aggiunto che poteva creare per l’azienda, anche perché la maggiore stabilità dell’ambiente competitivo lo permetteva.

La sempre maggiore importanza attribuita alla conoscenza ha contribuito all’evoluzione e alla formulazione delle più recenti teorie organizzative e manageriali.

Pubblicato da Vito Lavecchia

Lavecchia Vito Ingegnere Informatico (Politecnico di Bari) Email: [email protected] Sito Web: https://vitolavecchia.altervista.org

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